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Piano Casa, Umbria contraria al Dl ‘Sviluppo’

Piano Casa, Umbria contraria al Dl ‘Sviluppo’

Condono per ricchi e cementificazione senza nuovi alloggi i rischi secondo l’Assessore regionale Vinti

Vedi Aggiornamento del 12/10/2011
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 12/10/2011
11/05/2011 - “Ultimo condono per super ricchi”. L’Assessore alla Casa della Regione Umbria ha etichettato così le misure del decreto legge sviluppo, che potrebbe essere pubblicato domani in Gazzetta Ufficiale.
 
Secondo l’Assessore Vinti, Il Piano Casa contenuto nel testo della nuova norma costituisce un regalo per chi la casa ce l’ha già mentre, data la maggiore precarietà del lavoro e l’aumento delle nuove povertà, bisognerebbe rispolverare il piano nazionale di edilizia abitativa.
 
Al momento è stato registrato un aumento dell’83% per gli affitti e del 33% per le proprietà, elementi che escludono diverse fasce di popolazione dal mercato immobiliare. Secondo l’Ance, il fabbisogno abitativo ammonta a 350 mila unità.
 
A parere di Vinti la situazione non migliora con l’imposta sostitutiva sui redditi, introdotta dal federalismo fiscale, e la riedizione del Piano Casa, che potrebbe tradursi in un nuovo flop.
 
La versione precedente aveva sovrapposto la competenza normativa tra Stato e Regione, con la conseguenza, più volte sottolineata dal presidente dell’Ance Buzzetti, di rallentare la normativa invece di semplificarla e renderla più snella.
 
Secondo Vinti l’ultima edizione non è espressione di una politica per la casa. La norma “costringe le regioni a far sì che si possano realizzare ampliamenti fino al 20% per gli immobili che vengono ristrutturati con riqualificazione energetica, e ampliamenti fino al 10% di edifici non residenziali”. Se si aggiungono l’introduzione del silenzio - assenso per il rilascio del permesso di costruire e la semplificazione della Scia, a detta dell’Assessore si potrebbe ottenere una “cementificazione selvaggia”.
 
Riprendendo il monito delle associazioni ambientaliste, Vinti afferma che la cementificazione servirebbe solo a dequalificare il nostro territorio, senza soddisfare la necessità di sviluppo sostenibile. In Umbria,continua, dove si registra un disagio sociale crescente, il problema casa diventa centrale. Nonostante la Regione metta a disposizione 1 milione di euro di proprie risorse, resta infatti un problema di offerta abitativa e alloggi sociali.
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