Entro il 6 giugno gli emendamenti al decreto Sviluppo
NORMATIVA
Entro il 6 giugno gli emendamenti al decreto Sviluppo
Modifica appalti, compravendita cubature, piano casa e spiagge gli aspetti più controversi
31/05/2011 - Ancora una settimana di tempo per proporre emendamenti al Decreto Sviluppo, alla Camera per la conversione in legge. Entro lunedì 6 giugno sarà quindi possibile presentare le proposte di modifica alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze.
I contenuti del decreto non hanno convinto del tutto associazioni di categoria e operatori del settore costruzioni, che hanno chiesto ai Parlamentari interventi correttivi. Come Finco, Inu e Cnappc - Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori - che pur apprezzando alcune misure della nuova norma, auspicano la modifica del testo.
Tra le misure che hanno suscitato il maggior numero di polemiche e dibattiti ricordiamo soprattutto la compravendita delle cubature, le modifiche alla disciplina sugli appalti, la revisione del Piano Casa, il rilascio di concessioni su arenili e zone costiere e la semplificazione dei titoli abilitativi.
Compravendita delle cubature
Secondo il principio della perequazione urbanistica, i terreni esprimono la stessa capacità edificatoria. La cubatura di competenza dei terreni non edificabili potrebbe quindi essere venduta a quelli edificabili.
Appalti
Oltre alla revisione al rialzo delle sogli per gli appalti con procedura negoziata e procedura semplificata ristretta (leggi tutto), il decreto limita al 5% dell’importo contrattuale gli aumenti per varianti migliorative. Scende inoltre dal 5% al 2% l’incidenza delle opere compensative, che dovranno comprendere anche gli oneri per la mitigazione dell’impatto ambientale.
Le imprese, infine, non possono presentare riserve superiori al 20% dell’importo del contratto. In sede di conversione, fanno notare gli esperti del settore, si dovrà valutare se i nuovi limiti rispettano il potere negoziale garantito dalla Costituzione. I costruttori, intanto, hanno già rivolto un appello per la modifica di queste restrizioni.
Opere di urbanizzazione primaria
L’articolo 5 comma 2 del decreto prevede che il lottizzante possa realizzare direttamente le opere di urbanizzazione primaria di importo inferiore a 4,8 milioni di euro. L’obbligo di indire una gara resta invece per le opere di urbanizzazione primaria di importo superiore alla soglia comunitaria.
Alcuni prospettano una procedura di infrazione dell’Unione Europea, che classifica come opere pubbliche le opere di urbanizzazione primaria, ritenendo quindi sempre necessaria la gara pubblica.
Piano Casa e semplificazione edilizia
Il Dl ripropone le premialità volumetriche in caso di demolizioni e ricostruzioni che portano alla riqualificazione delle aree degradate. Impostazione che ha spinto le associazioni a ribattezzare la misure “Piano Città”.
La norma introduce inoltre il permesso di costruire con silenzio assenso, tranne nei casi di vincoli ambientali e paesaggistici, e chiarisce l’applicazione della Scia all’edilizia, dimezzando i tempi per i controlli ex post in modo da renderla una valida alternativa alla Dia.
Spiagge
Potrebbe durare 20 anni il diritto di superficie su arenili e zone costiere. La disposizione, ideata per il rilancio del settore turistico, potrebbe non essere giudicata in modo positivo dall’Unione Europea, che ha già avviato una procedura contro la vecchia normativa italiana in materia di concessioni automaticamente rinnovabili.
I contenuti del decreto non hanno convinto del tutto associazioni di categoria e operatori del settore costruzioni, che hanno chiesto ai Parlamentari interventi correttivi. Come Finco, Inu e Cnappc - Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori - che pur apprezzando alcune misure della nuova norma, auspicano la modifica del testo.
Tra le misure che hanno suscitato il maggior numero di polemiche e dibattiti ricordiamo soprattutto la compravendita delle cubature, le modifiche alla disciplina sugli appalti, la revisione del Piano Casa, il rilascio di concessioni su arenili e zone costiere e la semplificazione dei titoli abilitativi.
Compravendita delle cubature
Secondo il principio della perequazione urbanistica, i terreni esprimono la stessa capacità edificatoria. La cubatura di competenza dei terreni non edificabili potrebbe quindi essere venduta a quelli edificabili.
Appalti
Oltre alla revisione al rialzo delle sogli per gli appalti con procedura negoziata e procedura semplificata ristretta (leggi tutto), il decreto limita al 5% dell’importo contrattuale gli aumenti per varianti migliorative. Scende inoltre dal 5% al 2% l’incidenza delle opere compensative, che dovranno comprendere anche gli oneri per la mitigazione dell’impatto ambientale.
Le imprese, infine, non possono presentare riserve superiori al 20% dell’importo del contratto. In sede di conversione, fanno notare gli esperti del settore, si dovrà valutare se i nuovi limiti rispettano il potere negoziale garantito dalla Costituzione. I costruttori, intanto, hanno già rivolto un appello per la modifica di queste restrizioni.
Opere di urbanizzazione primaria
L’articolo 5 comma 2 del decreto prevede che il lottizzante possa realizzare direttamente le opere di urbanizzazione primaria di importo inferiore a 4,8 milioni di euro. L’obbligo di indire una gara resta invece per le opere di urbanizzazione primaria di importo superiore alla soglia comunitaria.
Alcuni prospettano una procedura di infrazione dell’Unione Europea, che classifica come opere pubbliche le opere di urbanizzazione primaria, ritenendo quindi sempre necessaria la gara pubblica.
Piano Casa e semplificazione edilizia
Il Dl ripropone le premialità volumetriche in caso di demolizioni e ricostruzioni che portano alla riqualificazione delle aree degradate. Impostazione che ha spinto le associazioni a ribattezzare la misure “Piano Città”.
La norma introduce inoltre il permesso di costruire con silenzio assenso, tranne nei casi di vincoli ambientali e paesaggistici, e chiarisce l’applicazione della Scia all’edilizia, dimezzando i tempi per i controlli ex post in modo da renderla una valida alternativa alla Dia.
Spiagge
Potrebbe durare 20 anni il diritto di superficie su arenili e zone costiere. La disposizione, ideata per il rilancio del settore turistico, potrebbe non essere giudicata in modo positivo dall’Unione Europea, che ha già avviato una procedura contro la vecchia normativa italiana in materia di concessioni automaticamente rinnovabili.