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Manovra-bis, nuove azioni su Scia e rinnovabili

Manovra-bis, nuove azioni su Scia e rinnovabili

Non direttamente impugnabili i titoli abilitativi, proposta cancellazione del Sistri e oneri maggiori a carico delle energie alternative

Vedi Aggiornamento del 31/01/2012
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 31/01/2012
29/08/2011 - È in fase di conversione al Senato la manovra finanziaria-bis. Il Dl 138/2011, approvato alla vigilia di Ferragosto per completare l’effetto correttivo del decreto di luglio, riprende temi caldi come le semplificazioni in edilizia, gli incentivi alle rinnovabili e la tracciabilità dei pagamenti.
 
Edilizia
Il decreto legge afferma che la Scia, Segnalazione certificata di inizio attività, e la Dia, dichiarazione di inizio attività, si riferiscono ad attività liberalizzate e non costituiscono provvedimenti direttamente impugnabili.
 
Gli interessati per far valere le proprie ragioni devono quindi sollecitare le verifiche delle Amministrazioi, che in base al DL Sviluppo devono avvenire entro 30 giorni dall’inizio dei lavori.
 
Rinnovabili
Per il 2011, 2012 e 2013 aumenta del 4% l’addizionale Ires su settore petrolifero, elettrico e del gas. Da quest’anno, inoltre, non sono più escluse dal prelievo le imprese che producono energia elettrica da fonti rinnovabili se i ricavi riconducibili a questi settori sono prevalenti rispetto all’ammontare complessivo dei ricavi realizzati. La Commissione Ambiente del Senato, che ha iniziato la lettura del provvedimento, ha espresso preoccupazione dal momento che l’aumento dell’aliquota potrebbe tradursi in un rischio per investimenti e ricerca.
 
Tracciabilità dei pagamenti
La manovra riduce da 5 mila a 2 mila e 500 euro la soglia per il trasferimento di denaro contante oltre la quale scatta l’obbligo della tracciabilità.
 
Tracciabilità dei rifiuti
La norma abroga inoltre l’articolo sulla tracciabilità dei rifiuti contenuto nella legge di conversione del DL 78/2009. Le associazioni ambientaliste e il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo si sono detti preoccupati dalla decisione, che potrebbe essere corretta in fase di conversione. Dello stesso parere la Commissione Ambiente del Senato, che hanno manifestato la propria contrarietà alla cancellazione del Sistri.

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