Qualità architettonica, come cambia il concorso di progettazione
NORMATIVA
Qualità architettonica, come cambia il concorso di progettazione
Nuovo ddl propone incentivi ai privati e modifiche alle procedure di affidamento degli incarichi
Vedi Aggiornamento
del 26/03/2015
30/09/2011 - Innalzare la qualità delle costruzioni dando alla progettazione un ruolo centrale e riconoscendo incentivi ai privati. È in Commissione Ambiente alla Camera un disegno di legge per la modifica del Codice Appalti che oltre a rivedere le procedure di affidamento degli incarichi, chiarisce che la progettazione è un processo unitario che parte dal concetto preliminare e arriva fino al cantiere.
Tra gli elementi di maggiore interesse del ddl, nato dall'iniziativa popolare e sostenuto da Progetti e Concorsi de Il Sole 24 Ore, spicca la via preferenziale data ai concorsi di progettazione, che secondo il relatore Realacci dovrebbero diventare il primo criterio di scelta, sorpassando le valutazioni del prezzo o i rapporti fiduciari con l’Amministrazione.
I contenuti della ddl e le modifiche al Codice Appalti
Il testo del ddl si compone di dieci articoli. È stabilito il principio generale per cui l’architettura è espressione della cultura nazionale e la qualità architettonica costituisce un fenomeno di interesse pubblico. Vengono inoltre chiariti i confini tra le competenze statali e regionali.
Visto che il miglioramento in termini di qualità passa attraverso le modalità di affidamento degli incarichi di progettazione, il ddl propone qualche modifica al Codice Appalti, riducendo da 100 mila a 40 mila euro la soglia per il ricorso alla trattativa privata e ammettendo solo deroghe motivate da necessità o urgenza e approvate dall’Autorità di Vigilanza.
Perché preferire il concorso di progettazione
Il ddl prevede che il concorso diventi la via prioritaria per l’affidamento degli incarichi di progettazione. In caso di lavori rilevanti sotto il profilo artistico, ambientale o tecnologico, il ricorso ad altre procedure deve essere autorizzato dall’Autorità, pena la nullità del bando.
Allo stesso tempo, le Regioni possono riconoscere ai privati che ricorrono ai concorsi di progettazione incentivi in termini di bonus volumetrici, sconti sugli oneri di urbanizzazione e procedure semplificate per ottenere i titoli abilitativi.
Vengono poi rimosse le barriere di fatturato e di organico che impediscono agli studi professionali più giovani di partecipare ai concorsi di progettazione. Anche nei concorsi in più fasi diventa quindi centrale il progetto invece che il curriculum dei progettisti. Nel caso in cui il vincitore non dovesse possedere i requisiti tecnico-economici, potrà associarsi con un soggetto più grande, mantenendo però il ruolo di capo-progetto e responsabile nei confronti della stazione appaltante.
Nel concorsi è infine introdotta la figura dell’advisor Si tratta di un consulente-specialista, figura peraltro già presente sul mercato - spiega Realacci - in grado di coadiuvare le amministrazioni nell’organizzazione e nella gestione delle procedure di selezione e affidamento.
Sono inoltre vietati i tentativi di aggirare le norme sulla concorrenza ricorrendo a convenzioni tra la pubblica amministrazione e università, centri di ricerca e organizzazioni non lucrative di utilità sociale.
Tra gli elementi di maggiore interesse del ddl, nato dall'iniziativa popolare e sostenuto da Progetti e Concorsi de Il Sole 24 Ore, spicca la via preferenziale data ai concorsi di progettazione, che secondo il relatore Realacci dovrebbero diventare il primo criterio di scelta, sorpassando le valutazioni del prezzo o i rapporti fiduciari con l’Amministrazione.
I contenuti della ddl e le modifiche al Codice Appalti
Il testo del ddl si compone di dieci articoli. È stabilito il principio generale per cui l’architettura è espressione della cultura nazionale e la qualità architettonica costituisce un fenomeno di interesse pubblico. Vengono inoltre chiariti i confini tra le competenze statali e regionali.
Visto che il miglioramento in termini di qualità passa attraverso le modalità di affidamento degli incarichi di progettazione, il ddl propone qualche modifica al Codice Appalti, riducendo da 100 mila a 40 mila euro la soglia per il ricorso alla trattativa privata e ammettendo solo deroghe motivate da necessità o urgenza e approvate dall’Autorità di Vigilanza.
Perché preferire il concorso di progettazione
Il ddl prevede che il concorso diventi la via prioritaria per l’affidamento degli incarichi di progettazione. In caso di lavori rilevanti sotto il profilo artistico, ambientale o tecnologico, il ricorso ad altre procedure deve essere autorizzato dall’Autorità, pena la nullità del bando.
Allo stesso tempo, le Regioni possono riconoscere ai privati che ricorrono ai concorsi di progettazione incentivi in termini di bonus volumetrici, sconti sugli oneri di urbanizzazione e procedure semplificate per ottenere i titoli abilitativi.
Vengono poi rimosse le barriere di fatturato e di organico che impediscono agli studi professionali più giovani di partecipare ai concorsi di progettazione. Anche nei concorsi in più fasi diventa quindi centrale il progetto invece che il curriculum dei progettisti. Nel caso in cui il vincitore non dovesse possedere i requisiti tecnico-economici, potrà associarsi con un soggetto più grande, mantenendo però il ruolo di capo-progetto e responsabile nei confronti della stazione appaltante.
Nel concorsi è infine introdotta la figura dell’advisor Si tratta di un consulente-specialista, figura peraltro già presente sul mercato - spiega Realacci - in grado di coadiuvare le amministrazioni nell’organizzazione e nella gestione delle procedure di selezione e affidamento.
Sono inoltre vietati i tentativi di aggirare le norme sulla concorrenza ricorrendo a convenzioni tra la pubblica amministrazione e università, centri di ricerca e organizzazioni non lucrative di utilità sociale.