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Bonus 55% e 36%, rischio di decurtazione per le rate in corso

Bonus 55% e 36%, rischio di decurtazione per le rate in corso

La risposta del Governo conferma la possibilità di tagli retroattivi a partire dal 30 settembre 2012

Vedi Aggiornamento del 12/10/2012
Vedi Aggiornamento del 12/10/2012
28/10/2011 - Potrebbero essere retroattive le decurtazioni alle detrazioni del 36% e 55% su ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche degli edifici, introdotte con la manovra finanziaria di luglio e anticipate al 2012 dalla manovra di ferragosto.

Ad affermarlo è stato il sottosegretario all’Economia Bruno Cesario, che ha risposto a un’interrogazione proposta dai deputati Lo Monte e Zeller.
 
Il "taglio" dei Bonus
Le manovre finanziarie varate tra luglio e agosto hanno introdotto un "rischio-taglio" di tutte le detrazioni fiscali attualmente a vantaggio dei contribuenti.

Il Governo ha già messo su carta questa ipotesi: nel caso in cui lo Stato non sia in grado di predisporre una riforma fiscale efficace entro il 30 settembre 2012, i capitali mancanti saranno ricavati decurtando del 5% nel 2012 e del 20% dal 2013 in poi tutti i cosidetti "bonus" fiscali, compresi quindi anche quelli su ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche.
 
Nella fase di conversione in legge del Dl 138/2011 - manovra di ferragosto, era stato già chiesto di chiarire se le decurtazioni fossero da considerare applicabili alle spese dichiarate dai contribuenti dopo il 30 settembre 2012. A detta degli interroganti, in caso contrario si sarebbe verificata una retroattività lesiva dei diritti già acquisiti da coloro che avevano intrapreso i lavori facendo affidamento sulle detrazioni garantite dalla normativa in corso.
 
Retroattività sì, retroattività no
Edilportale già nei mesi scorsi aveva però ipotizzato il rischio di una retroattività delle decurtazioni, estesa anche ai rimborsi per lavori realizzati negli anni precedenti. Il taglio dei bonus fiscali è motivato infatti da necessità di rientro economico. Considerare solo le decurtazioni alle spese sostenute dopo il 30 settembre 2012 significherebbe un alleggerimento per le casse dello Stato molto esiguo, visto che gli incentivi allo stato attuale non sono per nulla confermati (nel caso delle abitazioni il 55% scade a fine 2011 ed il 36% a fine 2012).

Senza retroattività il taglio opererebbe solo sulle richieste di rimborso presentate negli ultimi tre mesi di validità del 36%, un ritorno economico dalla misura davvero risibile. Ma anche in caso di conferma degli incentivi (materia del Decreto Sviluppo di questi giorni) i benifici sul gettito senza retrottività risulterebbero esigui, e questo rende l'ipotesi di retroattività praticamente certa.

La risposta del Governo
Il sottosegretario all’Economia Bruno Cesario - chiamato in causa da una interrogazione dei parlamentari Lo Monte e Zeller -  ha confermato questi dubbi,  ricordando che “le detrazioni sono riconosciute in sede di dichiarazione dei redditi e hanno effetto sulle entrate a partire dal periodo di imposta successivo a quello in cui le spese sono state sostenute, riducendo i corrispondenti versamenti erariali”. Come dire che i tagli sono applicabili a tutta la rata precedentemente maturata, senza alcun distinguo rispetto alla data delle spese sostenute. 

Indipendentemente da queste ipotesi, ricordiamo che scenario non è ancora per nulla definito. Il Governo, potrebbe varare le riforme fiscali richieste per migliorare la situazione del gettito entro settembre 2012. In questo caso la riduzione dei bonus prospettate dalla manovra non sarebbero più necessari. Tutta la materia di bonus fiscali è inoltre proprio in questi giorni oggetto di riordino ad opera del Decreto Sviluppo.
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