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Decreto Sviluppo, i professionisti contro la ‘responsabilità solidale’

Decreto Sviluppo, i professionisti contro la ‘responsabilità solidale’

Da Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti e Consiglio Nazionale Geologi no alla proposta

Vedi Aggiornamento del 14/06/2013
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 14/06/2013
25/10/2011 - Continuano a far discutere le proposte, contenute nelle bozze del Decreto Sviluppo, che riguardano la disciplina delle professioni.
 
Una delle bozze in circolazione in questi giorni - ricordiamo - propone l’introduzione della “responsabilità solidale” del progettista e del validatore nei confronti dell’impresa per carenze progettuali che dovessero emergere nella fase di esecuzione dell’opera; ipotesi contro la quale si è già espresso il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (leggi tutto). La proposta è confermata nella bozza diffusa ieri.
 
Parere negativo arriva anche dall’ANIALP, l’Associazione Nazionale Ingegneri Architetti Liberi Professionisti, il cui presidente Antongiulio Ciaramellano ha commentato: “Dopo altre norme del settore fortemente penalizzanti introdotte già in passato, indirizzate ormai a sgretolare il settore dell’attività professionale facendolo convergere verso l’attività imprenditoriale, questa proposta potrebbe essere il colpo di grazia per molti professionisti. Gli stessi potrebbero essere esposti a pretestuose azioni legali al fine di scaricare le responsabilità della ipotetica cattiva esecuzione delle opere su presunti errori di progettazione cosa che, congiuntamente alla lentezza dei processi civili, comporterebbe soltanto la saturazione dei tribunali con lunghe ed inutili processi civili.
 
Quanto evidenziato - ha proseguitoCiaramellano-, aggiunto alla liberalizzazione delle tariffe, determinerebbe soltanto una spropositata responsabilità patrimoniale rispetto agli onorari percepiti, comportando di fatto un deterrente per le giovani generazioni all’accesso alla professione. Inoltre, il Decreto Sviluppo sembra non voler assolutamente affrontare temi strutturali sulla competitività  e sullo sviluppo del paese con una visione sistemica ma soltanto colpire, con questo provvedimento, uno dei  settori fiore all’occhiello della capacità professionale e della creatività italiana”.
 
L’Anialp, unendosi alle altre sigle di settore, richiede l’immediato ritiro della norma e invita il Governo ad introdurre sgravi fiscali ed incentivi per il settore ormai in profonda crisi, come ad esempio l’abolizione dell’Irap e la quietanza obbligatoria entro 60 giorni al massimo, per il pagamento degli onorari, propedeutico al rilascio dei Permessi a Costruire.
 
 
Un’altra novità proposta dalle bozze del Decreto Sviluppo è la cancellazione dal testo della Manovra bis varata nell’agosto scorso, del riferimento alle tariffe professionali per il calcolo del compenso spettante al professionista, che gli ordinamenti professionali dovrebbero recepire nei prossimi mesi.

Su questo punto è intervenuto il Consiglio Nazionale dei Geologi: “In un momento in cui in Italia occorrerebbe avvalersi di più e meglio dei saperi professionali, si continua invece ad ipotizzare norme che hanno il solo effetto di aggravare la posizione dei professionisti e la trasparenza delle procedure - ha detto il presidente Gian Vito Graziano. L’assenza di riferimenti tariffari nuoce infatti soprattutto alla trasparenza nelle procedure di affidamento dei servizi professionali, laddove proprio la tariffa costituisce l'unico elemento discriminante per la definizione delle soglie economiche per la scelta della corretta procedura di affidamento secondo il vigente codice dei contratti”.
 
Tornando invece alla ‘responsabilità solidale’, secondo Graziano questa ipotesi esporrebbe il professionista ad abnormi appesantimenti e ad una maggiore probabilità di contenzioso, a vantaggio però delle compagnie assicurative. Chiediamo al Governo una maggiore attenzione - ha concluso il Presidente del CNG -  alle istanze provenienti dal mondo delle professioni e soprattutto l’apertura di un dialogo costruttivo”.


Molto diversa la visione del Colap, il Coordinamento Libere Associazioni Professionali: per il presidente Giuseppe Lupoi “il decreto sviluppo, le cui bozze stanno circolando, è un’ottima occasione per regolamentare le associazioni professionali”. “L’Italia ha assoluto bisogno di incentivare la crescita e lo sviluppo - ha proseguito Lupoi - e la regolamentazione delle associazioni professionali rappresenta una riforma a costo zero, capace di incidere positivamente sul almeno mezzo punto di PIL, oltre che essere un atto di giustizia sociale”.
 
“Non inserire la norma unica di regolamentazione delle associazioni professionali, - continua il comunicato - peraltro ormai condivisa da maggioranza e opposizione come risulta dai lavori del comitato ristretto della commissione sviluppo economico della Camera, significa far prevalere gli egoismi di qualcuno rispetto agli interessi del Paese; significa dare un’iniezione di competitività e una possibilità di crescita, come da tempo sostiene l'Antitrust. Perdere quest’occasione di contro, significherebbe dare ragione a chi privilegia la difesa dei propri piccoli e anacronistici recinti non comprendendo che così facendo danneggia i suoi stessi interessi, oltre che quelli dell'intero Paese”.
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