Qualità architettura, nei contenuti del ddl ‘l’antidoto al condono’
NORMATIVA
Qualità architettura, nei contenuti del ddl ‘l’antidoto al condono’
La proposta del Cnappc: inserire gli elementi fondanti del testo nel nuovo decreto sviluppo per ‘sostenere la crescita a costo zero’
12/10/2011 - Legge sulla qualità architettonica come antidoto al condono edilizio e a quanti pensano che il territorio possa continuare ad essere violato dal cemento. Così il deputato Pd Ermete Realacci alla Camera durante la conferenza di presentazione del progetto di legge nato dall’iniziativa popolare, e sostenuto dal settimanale Progetti & Concorsi del Sole 24 Ore, per la modifica del Codice Appalti nel senso di una nuova visione del concorso di progettazione.
È infatti di questi giorni la proposta di condono edilizio e fiscale per finanziare le misure del nuovo decreto sviluppo allo studio del Governo (Leggi Tutto).
Contro questa idea, lanciata da alcuni esponenti del PdL, ma avversata sia dall’opposizione che dagli stessi membri della maggioranza, arriva ora la nuova proposta del Cnappc, Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, per “sostenere a costo zero la crescita del Paese”.
Si è espresso in questi termini, durante la presentazione, il presidente del Cnappc Leopoldo Freyrie, che sottolineando come il ddl da sia stato sottoscritto da oltre 138 parlamentari di maggioranza e opposizione, ha avanzato l’ipotesi di inserire gli elementi fondanti del testo nel nuovo decreto sviluppo.
Secondo Freyrie , l’architettura non riguarda solo gli architetti o i costruttori ma, soprattutto, i cittadini. Per questo la bozza di legge propone che le amministrazioni scelgano la realizzazione delle opere pubbliche attraverso concorsi di progettazione o di idee.
A detta di Freyrie, pur non essendo uno strumento perfetto, il concorso è l’unico sistema di mediazione tra amministratori, cittadini e architetti per scegliere il futuro delle città.
Tornare a bandire i concorsi significherebbe quindi ridare centralità alla progettazione e rendere trasparente il mercato, aprendolo innanzitutto ai giovani professionisti.
È infatti di questi giorni la proposta di condono edilizio e fiscale per finanziare le misure del nuovo decreto sviluppo allo studio del Governo (Leggi Tutto).
Contro questa idea, lanciata da alcuni esponenti del PdL, ma avversata sia dall’opposizione che dagli stessi membri della maggioranza, arriva ora la nuova proposta del Cnappc, Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, per “sostenere a costo zero la crescita del Paese”.
Si è espresso in questi termini, durante la presentazione, il presidente del Cnappc Leopoldo Freyrie, che sottolineando come il ddl da sia stato sottoscritto da oltre 138 parlamentari di maggioranza e opposizione, ha avanzato l’ipotesi di inserire gli elementi fondanti del testo nel nuovo decreto sviluppo.
Secondo Freyrie , l’architettura non riguarda solo gli architetti o i costruttori ma, soprattutto, i cittadini. Per questo la bozza di legge propone che le amministrazioni scelgano la realizzazione delle opere pubbliche attraverso concorsi di progettazione o di idee.
A detta di Freyrie, pur non essendo uno strumento perfetto, il concorso è l’unico sistema di mediazione tra amministratori, cittadini e architetti per scegliere il futuro delle città.
Tornare a bandire i concorsi significherebbe quindi ridare centralità alla progettazione e rendere trasparente il mercato, aprendolo innanzitutto ai giovani professionisti.