Quarto Conto Energia, ribadito il no alle modifiche
NORMATIVA
Quarto Conto Energia, ribadito il no alle modifiche
Sottosegretario Saglia: grazie al decreto installati oltre 2 mila Mw, norma conforme al panorama Ue
Vedi Aggiornamento
del 14/11/2012
18/10/2011 - Nessun bisogno di modificare il Quarto Conto Energia e chiarimenti sull’iscrizione nel registro dei grandi impianti. Il dibattito sugli incentivi al fotovoltaico torna attuale con l’interrogazione proposta dall’onorevole Pd Margiotta al Ministro dello Sviluppo Economico.
A fronte delle richieste di revisione del DM 5 maggio 2011, che ha istituito il IV Conto Energia, presentate a luglio scorso, il sottosegretario Stefano Saglia ha risposto che la norma si adatta alla situazione economica e al panorama legislativo comunitario.
Dato che il Dm ha introdotto il registro dei grandi impianti, cui è necessario iscriversi per poter beneficiare degli incentivi, e che ci sono state diverse difficoltà interpretative su tempi e modalità, dovute talvolta alla mancanza di alcuni documenti richiesti, Saglia ha chiarito che l’inclusione in graduatoria non implica necessariamente l’accesso agli incentivi. Che avviene dopo l’entrata in esercizio degli impianti, quando si può verificare la corrispondenza tra l’impianto realizzato e quello autorizzato.
Saglia ha anche escluso la possibilità di sanare le domande di iscrizione dei grandi impianti conformi alla legge, procedura che vanificherebbe il controllo della spesa perseguito con l’istituzione del registro, riducendo le risorse disponibili per gli anni successivi.
Secondo il sottosegretario, l’entrata in vigore del Quarto Conto Energia avrebbe inoltre consentito l’installazione di una potenza pari a 2.500 Mw. Considerazione che a suo avviso non rende necessaria una modifica della norma, se si pensa che il decreto risponderebbe alle indicazioni della Commissione Attvità Produttive del Senato sulla necessità di ridurre i costi a causa degli abbassamenti di prezzo dovuti alla concorrenza. Riduzione in linea non solo col Decreto legislativo 28/2011, ma anche con gli standard europei e le dinamiche di mercato.
Per l’interrogante Margiotta, a generare contenziosi e un panorama normativo incerto sarebbero stati la mancata protezione degli investimenti sostenuti e l’iscrizione nel registro dei grandi impianti, pubblicato dal Gse. A detta di Margiotta, per poter beneficiare degli incentivi, l’iscrizione doveva avvenire entro il 30 giugno, ma le linee guida sarebbero state rese pubbliche l’11 luglio. La graduatoria, pubblicata dal Gse il 15 luglio, è stata ritirata tre giorni dopo, aumentando il rischio di ricorsi.
Termini contestati da Saglia, secondo il quale il Gse avrebbe pubblicato le linee guida il 16 maggio, mentre il ritiro della graduatoria sarebbe stato necessario per il riesame della documentazione. I ricorsi, ha concluso il sottosegretario, sarebbero quindi quelli presentati da chi era stato incluso nella prima graduatoria, pur avendo consegnato istanze incomplete, e che non è rientrato nella seconda, pubblicata il 29 luglio.
La risposta all’interrogazione non ha soddisfatto le richieste dell’on. Margiotta, ma ha fatto definitivamente luce sulle intenzioni dell’Esecutivo. Che non prevede passi indietro sul tema degli incentivi al fotovoltaico.
A fronte delle richieste di revisione del DM 5 maggio 2011, che ha istituito il IV Conto Energia, presentate a luglio scorso, il sottosegretario Stefano Saglia ha risposto che la norma si adatta alla situazione economica e al panorama legislativo comunitario.
Dato che il Dm ha introdotto il registro dei grandi impianti, cui è necessario iscriversi per poter beneficiare degli incentivi, e che ci sono state diverse difficoltà interpretative su tempi e modalità, dovute talvolta alla mancanza di alcuni documenti richiesti, Saglia ha chiarito che l’inclusione in graduatoria non implica necessariamente l’accesso agli incentivi. Che avviene dopo l’entrata in esercizio degli impianti, quando si può verificare la corrispondenza tra l’impianto realizzato e quello autorizzato.
Saglia ha anche escluso la possibilità di sanare le domande di iscrizione dei grandi impianti conformi alla legge, procedura che vanificherebbe il controllo della spesa perseguito con l’istituzione del registro, riducendo le risorse disponibili per gli anni successivi.
Secondo il sottosegretario, l’entrata in vigore del Quarto Conto Energia avrebbe inoltre consentito l’installazione di una potenza pari a 2.500 Mw. Considerazione che a suo avviso non rende necessaria una modifica della norma, se si pensa che il decreto risponderebbe alle indicazioni della Commissione Attvità Produttive del Senato sulla necessità di ridurre i costi a causa degli abbassamenti di prezzo dovuti alla concorrenza. Riduzione in linea non solo col Decreto legislativo 28/2011, ma anche con gli standard europei e le dinamiche di mercato.
Per l’interrogante Margiotta, a generare contenziosi e un panorama normativo incerto sarebbero stati la mancata protezione degli investimenti sostenuti e l’iscrizione nel registro dei grandi impianti, pubblicato dal Gse. A detta di Margiotta, per poter beneficiare degli incentivi, l’iscrizione doveva avvenire entro il 30 giugno, ma le linee guida sarebbero state rese pubbliche l’11 luglio. La graduatoria, pubblicata dal Gse il 15 luglio, è stata ritirata tre giorni dopo, aumentando il rischio di ricorsi.
Termini contestati da Saglia, secondo il quale il Gse avrebbe pubblicato le linee guida il 16 maggio, mentre il ritiro della graduatoria sarebbe stato necessario per il riesame della documentazione. I ricorsi, ha concluso il sottosegretario, sarebbero quindi quelli presentati da chi era stato incluso nella prima graduatoria, pur avendo consegnato istanze incomplete, e che non è rientrato nella seconda, pubblicata il 29 luglio.
La risposta all’interrogazione non ha soddisfatto le richieste dell’on. Margiotta, ma ha fatto definitivamente luce sulle intenzioni dell’Esecutivo. Che non prevede passi indietro sul tema degli incentivi al fotovoltaico.