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Presentato il maxiemendamento del Governo alla legge di Stabilità

Presentato il maxiemendamento del Governo alla legge di Stabilità

Cancellate le tariffe minime dei professionisti, introdotta la possibilità di costituire Società tra professionisti

Vedi Aggiornamento del 06/12/2011
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 06/12/2011
10/11/2011 - 23 pagine, 25 articoli e 10 punti. È il maxiemendamento del Governo al disegno di legge di Stabilità presentato ieri sera in Commissione Bilancio del Senato.
 
Come preannuciato nelle scorse settimane, il testo prevede la cancellazione di ogni riferimento ai minimi tariffari per i professionisti, la possibilità di costituire Società tra professionisti, la riforma degli ordinamenti professionali entro un anno con un DPR.
 
Tariffe professionali
Il maxiemendamento prevede la cancellazione dal testo della Manovra bis (DL 138/2011 convertito nella Legge 148/2011) del riferimento alle tariffe professionali per il calcolo del compenso spettante al professionista, che gli ordinamenti professionali dovranno recepire nei prossimi mesi (leggi tutto).

Società tra professionisti
L’altra importante novità è la possibilità di costituire Società tra professionisti, cioè società per l’esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordinistico secondo i modelli societari regolati dai titoli V e VI del libro V del codice civile. Rispetto alla bozza del maxiemendamento del 2 novembre - che limitava i soci non professionisti ad una partecipazione minoritaria e vietava a tali soci di partecipare alle attività riservate e agli organi di amministrazione della società - in quella presentata ieri queste due condizioni sono scomparse.

Riforma degli ordinamenti professionali
Gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del DL 138/2011, come previsto dallo stesso DL 138/2011 convertito nella Legge 148/2011. La novità introdotta dal maxiemendamento sta nel fatto che la riforma degli ordinamenti dovrà avvenire con un decreto del Presidente della Repubblica e non più con legge ordinaria, che comporta tempi più lunghi.
 
Le altre misure
Il maxiemendamento introduce molte altre misure: detassazione dei capitali investiti nella realizzazione di infrastrutture, dismissione di immobili e terreni agricoli pubblici, finanziamenti per i porti, liberalizzazioni dei servizi pubblici locali, semplificazione normativa, incentivi per il lavoro, misure per velocizzare il processo civile, norme per rendere più efficiente l’utilizzo delle risorse comunitarie.
 
Il provvedimento contiene le misure di rilancio economico preannunciate dal Governo nella lettera inviata a fine ottobre a Bruxelles, e ulteriori misure sollecitate dal commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, nella richiesta di chiarimenti inviata al Governo italiano (leggi tutto).
 
Nella missiva, infatti, il commissario Rehn ha chiesto al Governo di chiarire tutti i punti della lettera ma ha anche sottolineato che “nell’attuale contesto economico la strategia fiscale programmata non garantisce il raggiungimento di un pareggio di bilancio entro il 2013”, di conseguenza “si renderanno necessari ulteriori provvedimenti”. E chiede appunto se si stanno predisponendo delle misure aggiuntive, di quale tipo, e se comporteranno ulteriori tagli alla spesa pubblica.
 
I tempi di approvazione
Ieri le opposizioni hanno manifestato la propria disponibilità ad accelerare i tempi per approvare la legge di Stabilità entro lunedì 14 novembre, ma il via libera definitivo potrebbe arrivare addirittura domenica 13. Secondo quanto annunciato martedì sera, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si dimetterà subito dopo l’approvazione della legge di Stabilità.

I commenti
“Gli architetti italiani condividono la logica delle misure sulle professioni previste dal maxiemendamento”. Lo fa sapere il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, che aggiunge: “Il Consiglio Nazionale e i 105 Ordini provinciali sono pronti ad avviare immediatamente un confronto con il Governo per concorrere a definire una effettiva, condivisa e organica Riforma delle Professioni, senza alcun irrigidimento corporativo, ma avendo come fine l’interesse generale e lo sviluppo del Paese”.
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