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Geologi: 2012 sia l’anno della prevenzione

Geologi: 2012 sia l’anno della prevenzione

Il Consiglio Nazionale auspica interventi contro il dissesto idrogeologico e il rischio sismico

Vedi Aggiornamento del 24/05/2012
Vedi Aggiornamento del 24/05/2012
30/12/2011 - “Centinaia di frane e numerose alluvioni hanno colpito anche quest’anno il nostro Paese, con un tributo di vittime purtroppo ancora elevato. Solo negli ultimi mesi sono state duramente colpite la Campania, la Sicilia, la Toscana, il Lazio e la Liguria, oltre a paesi e città di assoluto valore, come le splendide località delle Cinque Terre e la stessa Roma, che sembravano distanti dai problemi di dissesto idrogeologico. Il 2011 è stato veramente un anno drammatico”.
 
Lo ha dichiarato Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG), a poche ore dal nuovo anno.
 
“L’augurio è che nel 2012 l’Italia punti veramente sulla prevenzione - ha proseguito Graziano - sia sul fronte dissesto idrogeologico, sia su quello del rischio sismico. Solo così potremo salvare vite umane, ma anche il nostro grande patrimonio di beni archeologici e culturali. Solo così in Italia si avrà una possibilità di sviluppo economico e si creeranno nuovi posti di lavoro”. “In questa Italia, vero e proprio manuale di geologia, si potrebbe dare impulso allo sviluppo economico, rilanciando le Scienze della Terra e la prevenzione dai rischi naturali. Nell’Italia appena unita, era il 1861, si creò il Servizio Geologico Nazionale. A farlo fu l’ingegnere e geologo Quintino Sella. Puntare sulla prevenzione è un obbligo nei confronti delle nuove generazioni e di quei tanti giovani ai quali va restituita la speranza di un futuro di crescita”.
 
Ed i numeri parlano chiaro. Stando al rapporto del Consiglio Nazionale dei Geologi, sono 6 milioni gli italiani che abitano un territorio ad alto rischio idrogeologico e ben 22 milioni i cittadini che abitano in zone a rischio medio.  L’89% dei comuni italiani è in aree ad elevata criticità idrogeologica, rappresentando il 10% della superficie italiana. Un milione di persone in Campania vive in zone a rischio idrogeologico,  825.000 in Emilia Romagna ed oltre 500.000 in ognuna delle tre grandi regioni del Nord, Piemonte, Lombardia e Veneto.
 
“Un’attenzione particolare dobbiamo riporla anche nella mitigazione del rischio sismico - ha continuato Graziano - perché i Comuni potenzialmente interessati da rischio sismico elevato sono ben 725, mentre 2.344 sono a rischio medio. Il 60% degli 11,6 milioni di edifici italiani a prevalente uso residenziale è stato realizzato prima del 1971, così come gli edifici scolastici ed altri edifici strategici, mentre l’introduzione della legge antisismica per le costruzioni in Italia risale al 1974. Questo patrimonio immobiliare, così come quello culturale ed archeologico deve essere salvaguardato. E con essi va salvaguardata la vita di chi vi abita e vi lavora. La parola d’ordine è sempre prevenzione”.
 
 
Fonte: Ufficio Stampa Consiglio Nazionale dei Geologi
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