Iva, gli aumenti evitano i tagli ai bonus del 36 e 55 per cento
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NORMATIVA
Iva, gli aumenti evitano i tagli ai bonus del 36 e 55 per cento
Manovra Salva Italia: con la riforma fiscale entro i termini, incremento dell’imposta solo per gli ultimi tre mesi del 2012
Vedi Aggiornamento del 12/10/2012
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13/12/2011 - Aumento dell’Iva in chiave “Salva Italia” alternativo ai tagli sulle detrazioni fiscali. Ma solo in mancanza di una riforma fiscale e, nella migliore delle ipotesi, limitato agli ultimi tre mesi del 2012.
Come funziona l’aumento delle aliquote IVA
Il decreto legge correttivo, elaborato dal Governo Monti, prevede infatti un incremento delle aliquote Iva che modifica le precedenti manovre estive.
Dal primo ottobre fino al 31 dicembre 2012 le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti. La stessa percentuale continua ad essere applicata nel 2013, per aumentare ulteriormente di 0,5 punti dal primo gennaio 2014.
Ricordiamo che le necessità di rientro economico avevano già portato la manovra di ferragosto a predisporre un aumento dell’Iva dal 20% al 21%. L’incremento è entrato in vigore a metà settembre.
Aumento IVA invece dei tagli ai bonus fiscali
La disposizione sull’incremento dell’Iva sostituisce il comma sui tagli lineari del 5% per il 2012 e del 20% a partire dal 2013 sui bonus fiscali a favore dei contribuenti. Una misura, introdotta dalla manovra di luglio e anticipata dalla manovra di ferragosto, che avrebbe colpito anche le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e gli interventi di riqualificazione energetica.
Le manovre estive avevano infatti previsto che, in mancanza di una adeguata riforma fiscale da adottare entro il 30 settembre 2012, gli incentivi fiscali attualmente a vantaggio dei contribuenti sarebbero stati tagliati in modo lineare.
La riforma fiscale può evitare gli aumenti dal 2013
Come nel caso dei tagli agli incentivi fiscali, anche l’aumento delle aliquote è subordinato alla mancata approvazione, entro il 30 settembre 2012, di una riforma in materia fiscale e assistenziale in grado di determinare effetti positivi per l’indebitamento netto non inferiori a 13.119 milioni di euro per il 2013 e a 16.400 milioni di euro annui a decorrere dal 2014.
La formulazione dell’articolo lascia intendere che, nel caso in cui la riforma fiscale e assistenziale entri in vigore nei termini previsti, l’aumento delle aliquote Iva si applicherà solo per gli ultimi tre mesi del 2012. Ciò significa che dal primo gennaio 2013 si potrebbe tornare alle percentuali del 10% e del 21%. Evitando anche l’ulteriore incremento dello 0,5% previsto per il 2014.
I contenuti della manovra dovranno essere confermati durante l’iter di conversione in legge.
Come funziona l’aumento delle aliquote IVA
Il decreto legge correttivo, elaborato dal Governo Monti, prevede infatti un incremento delle aliquote Iva che modifica le precedenti manovre estive.
Dal primo ottobre fino al 31 dicembre 2012 le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti. La stessa percentuale continua ad essere applicata nel 2013, per aumentare ulteriormente di 0,5 punti dal primo gennaio 2014.
Ricordiamo che le necessità di rientro economico avevano già portato la manovra di ferragosto a predisporre un aumento dell’Iva dal 20% al 21%. L’incremento è entrato in vigore a metà settembre.
Aumento IVA invece dei tagli ai bonus fiscali
La disposizione sull’incremento dell’Iva sostituisce il comma sui tagli lineari del 5% per il 2012 e del 20% a partire dal 2013 sui bonus fiscali a favore dei contribuenti. Una misura, introdotta dalla manovra di luglio e anticipata dalla manovra di ferragosto, che avrebbe colpito anche le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e gli interventi di riqualificazione energetica.
Le manovre estive avevano infatti previsto che, in mancanza di una adeguata riforma fiscale da adottare entro il 30 settembre 2012, gli incentivi fiscali attualmente a vantaggio dei contribuenti sarebbero stati tagliati in modo lineare.
La riforma fiscale può evitare gli aumenti dal 2013
Come nel caso dei tagli agli incentivi fiscali, anche l’aumento delle aliquote è subordinato alla mancata approvazione, entro il 30 settembre 2012, di una riforma in materia fiscale e assistenziale in grado di determinare effetti positivi per l’indebitamento netto non inferiori a 13.119 milioni di euro per il 2013 e a 16.400 milioni di euro annui a decorrere dal 2014.
La formulazione dell’articolo lascia intendere che, nel caso in cui la riforma fiscale e assistenziale entri in vigore nei termini previsti, l’aumento delle aliquote Iva si applicherà solo per gli ultimi tre mesi del 2012. Ciò significa che dal primo gennaio 2013 si potrebbe tornare alle percentuali del 10% e del 21%. Evitando anche l’ulteriore incremento dello 0,5% previsto per il 2014.
I contenuti della manovra dovranno essere confermati durante l’iter di conversione in legge.
Norme correlate
Decreto Legge 06/12/2011 n.201
Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici (Manovra Salva Italia)
Legge dello Stato 14/09/2011 n.148
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari (Manovra bis)
Legge dello Stato 15/07/2011 n.111
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria (Manovra)
Approfondimenti
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