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Detrazione fiscale 55%: Governo cauto sulla proroga

Detrazione fiscale 55%: Governo cauto sulla proroga

Ministro Giarda: ‘‘Prima di renderla stabile occorre valutarne i costi per lo Stato’’

Vedi Aggiornamento del 20/01/2012
di Rossella Calabrese
01/12/2011 - “Prima di rendere permanente la detrazione fiscale del 55% sulla riqualificazione energetica degli edifici occorre valutarne i costi per lo Stato”.
 
Lo ha detto ieri alla Camera il Ministro per i Rapporti col Parlamento, Piero Giarda, rispondendo ad una interrogazione a risposta immediata posta dai parlamentari del Pd che hanno chiesto al Governo di dare stabilità alla detrazione e di estenderla agli interventi di consolidamento antisismico del patrimonio edilizio esistente.
 
“Sono interventi condivisi dal Governo in carica - ha detto il Ministro - ma si tratta di valutarne la sostenibilità finanziaria”. “Gli obiettivi sono condivisibili - ha aggiunto - ma si tratta di interventi costosi per la perdita di gettito”.
 
Giarda ha ricordato che la Finanziaria 2010 ha prorogato fino al fine 2011 il bonus del 55%; il Governo Berlusconi stimava un maggior gettito di 124,8 milioni nel 2011 e un costo, in termini di minori imposte, di 32,4 milioni nel 2012 e 292,8 milioni nel 2013. A quanto pare i calcoli non erano corretti e gli oneri della detrazione sono molto maggiori di quanto previsto: “Non oso dire le stime che mi sono state sottoposte dal Ministero dell’Economia” ha detto Giarda.
 
Tuttavia il Ministro non ha escluso la possibilità di rendere strutturale la misura e ha ipotizzato che il provvedimento venga inserito nella Manovra allo studio del Governo in queste ore. Quest’ultima apertura conferma l’intenzione del Governo di prorogare la detrazione del 55%, come annunciato qualche giorno fa dal Ministro dell’Ambiente Corrado Clini (leggi tutto).
 
Le richieste dei parlamentari
Gli interroganti hanno ricordato come “nella crisi economica grave e prolungata che l’Italia sta vivendo, gli investimenti in edilizia di qualità, risparmio energetico, fonti rinnovabili, innovazione, ricerca e in generale nella green economy rappresentano un importante volano per la ripresa dell’economia e rendono al tempo stesso l’Italia più rispettosa dell’ambiente”.
 
E la detrazione del 55% - hanno sottolineato - ha fino ad oggi riscosso un enorme successo, come dimostrano i dati del Cresme e dell’Enea: il volume complessivo di interventi ad oggi è stato di 16,5 miliardi di euro, per un totale di 1,36 milioni di interventi; sono stati attivati ogni anno oltre 50 mila posti di lavoro; si è favorita l’innovazione e la spinta di tutto il comparto verso la qualità. Il bonus fiscale del 55% è dunque uno dei successi più significativi della green economy e una delle misure anticicliche di gran lunga più importanti che sono state attivate negli ultimi anni.
 
L’interrogazione aggiunge che “gran parte del patrimonio edilizio italiano è di qualità scadente e lontano dagli standard antisismici indispensabili nel nostro Paese”, come più volte ribadito dai massimi esperti in materia, inclusi i tecnici del Dipartimento della protezione civile. Per questo, “avviando immediatamente un piano straordinario di consolidamento e miglioramento sismico degli edifici pubblici e privati, non solo si potrebbe mettere in sicurezza gran parte della popolazione, ma si potrebbe rilanciare un’economia legata all’edilizia di qualità, attivare il sistema delle piccole e medie imprese e produrre anche un rilevante effetto sul terreno occupazionale”.
 
La necessità di riconfermare e rifinanziare la detrazione del 55% - ricordano i firmatari - è stata più volte ribadita dal Governo, nel Programma Nazionale di Riforma (leggi tutto) e nel cosiddetto allegato Kyoto al Documento di Economia e Finanza, e dal Parlamento, con pareri e atti (l’ultimo a settembre).
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