
Umbria, Regione soddisfatta per i risultati del Piano Casa
NORMATIVA
Umbria, Regione soddisfatta per i risultati del Piano Casa
Ad un anno dall’entrata in vigore le istanze sono il 50% in più di quelle della precedente normativa
Vedi Aggiornamento
del 17/12/2012
09/01/2012 - Ad un anno di distanza dall’entrata in vigore delle nuove norme sul Piano Casa (Lr 27/2010), nella Regione Umbria si registra oltre il 50% in più, rispetto a tutto il periodo di applicazione della precedente normativa, di istanze di adeguamento degli edifici residenziali unifamiliari e bifamiliari, con rilevante attenzione per quelli residenziali posti in territorio agricolo.
Lo rende noto l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, a seguito dell’analisi dei primi risultati di un questionario somministrato dalla Regione Umbria ai Comuni, per verificare l’andamento degli interventi edilizi e urbanistici in relazione all’applicazione della legge regionale. Al questionario hanno risposto 67 Comuni, di cui 45 della Provincia di Perugia e 22 di quella di Terni.
Complessivamente, le richieste pervenute alle amministrazioni sono 144, a cui se ne aggiungono altre 21 nel Comune di Perugia. Il numero maggiore di richieste ha riguardato ampliamenti su edifici unifamiliari o bifamiliari, mentre oltre 20 sono le istanze per ampliamenti su altri edifici residenziali. Significativo il numero delle richieste di autorizzazioni per effettuare ampliamenti su edifici residenziali ricadenti in zone agricole, così come per quelli per gli interventi di ristrutturazione urbanistica per gli edifici a destinazione produttiva.
“I dati - ha commentato l’assessore Rometti - risultano essere ancor più significativi se si considera il momento di particolare crisi che sta attraversando il settore delle costruzioni. Alcuni interventi di ristrutturazione urbanistica - ha aggiunto - hanno consentito di riqualificare edifici a destinazione produttiva con la sistemazione di aree per le quali probabilmente le norme premiali hanno suscitato nuovi interessi. Comunque, si resta nella convinzione che la riqualificazione del territorio, compreso quello urbanizzato, sia la conseguenza di una corretta pianificazione che può e deve favorire anche con premialità gli interventi di ristrutturazione urbanistica che si caratterizzano per un adeguamento coerente delle dotazioni dei servizi necessari. Come previsto dalla normativa regionale - ha specificato l’assessore - le opere hanno tenuto conto della qualità del territorio umbro, segnato da paesaggi e architetture di pregio che, ovviamente, non possono essere compromesse da interventi edilizi legati ad automatismi normativi”.
Rometti ha ricordato che “la legge 27/2010, oltre a prorogare a tutto il 2012 il termine per presentare ai Comuni le istanze e avvalersi delle premialità previste, ha innalzato anche le percentuali di premio ed ha esteso al territorio agricolo la possibilità di usufruirne. Inoltre, ha fissato premialità aggiuntive per gli interventi di demolizione e ricostruzione, soprattutto se è previsto il totale smantellamento delle coperture in eternit. Prevista anche la bonifica di siti inquinati, così come l’installazione sui tetti di pannelli fotovoltaici e, per le aree residenziali, è permessa la realizzazione di spazi per la prima infanzia”.
Per quanto attiene invece al settore delle attività produttive e di servizio, il nuovo Piano Casa estende la possibilità di applicazione anche agli esercizi commerciali, ai servizi e alle attività turistico-ricettive, che potranno arrivare fino al 60% di Superficie utile coperta (SUC) aggiuntiva.
Lo rende noto l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, a seguito dell’analisi dei primi risultati di un questionario somministrato dalla Regione Umbria ai Comuni, per verificare l’andamento degli interventi edilizi e urbanistici in relazione all’applicazione della legge regionale. Al questionario hanno risposto 67 Comuni, di cui 45 della Provincia di Perugia e 22 di quella di Terni.
Complessivamente, le richieste pervenute alle amministrazioni sono 144, a cui se ne aggiungono altre 21 nel Comune di Perugia. Il numero maggiore di richieste ha riguardato ampliamenti su edifici unifamiliari o bifamiliari, mentre oltre 20 sono le istanze per ampliamenti su altri edifici residenziali. Significativo il numero delle richieste di autorizzazioni per effettuare ampliamenti su edifici residenziali ricadenti in zone agricole, così come per quelli per gli interventi di ristrutturazione urbanistica per gli edifici a destinazione produttiva.
“I dati - ha commentato l’assessore Rometti - risultano essere ancor più significativi se si considera il momento di particolare crisi che sta attraversando il settore delle costruzioni. Alcuni interventi di ristrutturazione urbanistica - ha aggiunto - hanno consentito di riqualificare edifici a destinazione produttiva con la sistemazione di aree per le quali probabilmente le norme premiali hanno suscitato nuovi interessi. Comunque, si resta nella convinzione che la riqualificazione del territorio, compreso quello urbanizzato, sia la conseguenza di una corretta pianificazione che può e deve favorire anche con premialità gli interventi di ristrutturazione urbanistica che si caratterizzano per un adeguamento coerente delle dotazioni dei servizi necessari. Come previsto dalla normativa regionale - ha specificato l’assessore - le opere hanno tenuto conto della qualità del territorio umbro, segnato da paesaggi e architetture di pregio che, ovviamente, non possono essere compromesse da interventi edilizi legati ad automatismi normativi”.
Rometti ha ricordato che “la legge 27/2010, oltre a prorogare a tutto il 2012 il termine per presentare ai Comuni le istanze e avvalersi delle premialità previste, ha innalzato anche le percentuali di premio ed ha esteso al territorio agricolo la possibilità di usufruirne. Inoltre, ha fissato premialità aggiuntive per gli interventi di demolizione e ricostruzione, soprattutto se è previsto il totale smantellamento delle coperture in eternit. Prevista anche la bonifica di siti inquinati, così come l’installazione sui tetti di pannelli fotovoltaici e, per le aree residenziali, è permessa la realizzazione di spazi per la prima infanzia”.
Per quanto attiene invece al settore delle attività produttive e di servizio, il nuovo Piano Casa estende la possibilità di applicazione anche agli esercizi commerciali, ai servizi e alle attività turistico-ricettive, che potranno arrivare fino al 60% di Superficie utile coperta (SUC) aggiuntiva.