27/04/2012 - Aggiustamenti nelle norme che regolano gli incentivi alle rinnovabili, interventi nel Mezzogiorno e consultazione pubblica prima della realizzazione di opere che possono provocare impatti sul territorio e la comunità. Sono le richieste emerse durante l’analisi del Def, Documento di economia e finanza, da parte delle Commissioni Trasporti e Lavori Pubblici di Camera e Senato.
Tranne che in un caso, le Commissioni hanno espresso parere favorevole sul provvedimento, subordinandolo ad alcune condizioni.
La Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera ha dato il via libera al documento a condizione che il Governo si impegni a modificare gli schemi dei decreti interministeriali sul Quinto conto energia, recanti la disciplina degli incentivi all'installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il conseguimento degli obiettivi di politica ambientale assunti con l’Unione Europea.
La Commissioneha suggerito anche di rivedere la Manovra Salva Italia per stabilizzare la detrazione fiscale del 55%, a favore di quanti sostengono spese per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, estendendo lo stesso sistema di agevolazioni alla messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico.
Durante l’esame del documento la Commissione ha chiesto infine di allentare i vincoli del Patto di stabilità interno, per consentire gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico agli enti locali virtuosi, e di garantire la corretta attuazione delle disposizioni del Regolamento attuativo del Codice Appalti che entreranno in vigore l’8 giugno 2012.
Parere positivo è stato espresso anche dalla Commissione Trasporti della Camera, che ha posto come condizione l'applicazione delle procedure di consultazione pubblica sul modello francese. Nella realizzazione delle infrastrutture, a cominciare dalle opere per le quali non è stato ancora elaborato il progetto esecutivo, devono quindi essere sentite le popolazioni locali e le associazioni portatrici di interessi.
Si è invece discostata la Commissione Lavori Pubblici del Senato, che ha dato parere contrario. La scelta è stata motivata da diverse considerazioni. In primo luogo, risulterebbe assente la volontà di investire le limitate risorse pubbliche disponibili in opere infrastrutturali realizzabili in tempi certi e con modalità sostenibili, sia in termini di vincoli di bilancio, che dal punto di vista ambientale e sociale.
Per la Commissione è infine necessario che venga fornito un quadro chiaro dello stato di avanzamento dei lavori con le corrispondenti stime economiche e di copertura finanziaria.
A detta della Commissione, infine, non emerge chiaramente la decisione di procedere all'archiviazione della costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, non ritenuto prioritario dalla Commissione Europea.
Per la definizione dei contenuti e delle modifiche sollecitate si attende ora l’esito della discussione in Parlamento.
LAVORI PUBBLICI
Caro materiali e gare PNRR, 2,32 miliardi nel primo semestre 2023