
Terre da scavo, via libera del CdS al decreto ministeriale
Min. Infrastrutture: considerare sottoprodotti i materiali estratti velocizza la realizzazione delle opere con scavi
Secondo le dichiarazioni rilasciate nel comunicato del Ministero delle Infrastrutture, il testo sarà firmato nei prossimi giorni e consentirà un’accelerazione nella realizzazione delle opere implicanti scavi in galleria perché i materiali escavati, se conformi a determinati requisiti, non saranno più considerati rifiuti, ma potranno essere riutilizzati.
Se il materiale da scavo è considerato rifiuto, deve essere previsto il suo smaltimento in discarica, con notevoli difficoltà nel reperimento di siti idonei.
Al contrario, quando le terre e rocce escavate possono essere considerate come sottoprodotti, è consentito il loro trasporto all’interno del cantiere o verso i siti di stoccaggio con costi meno onerosi.
Secondo il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mario Ciaccia, il decreto accelera la realizzazione delle infrastrutture nel rispetto della tutela dell’ambiente, secondo un modello di crescita sostenibile.
Ricordiamo che fino all’approvazione del decreto ministeriale, le terre e rocce da scavo sono regolamentate dalla disciplina transitoria dettata dalla Legge 28/2012 che ha convertito il Dl Ambiente (Leggi tutto).
La materia doveva essere definita dalla Legge sulle liberalizzazioni, che ha invece rimandato ogni decisione a un decreto ministeriale successivo, da approvare entro il 25 maggio.

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