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Rinnovabili, nuova mobilitazione delle associazioni

Rinnovabili, nuova mobilitazione delle associazioni

Il quinto Conto Energia e il decreto sulle altre fonti ‘‘penalizzano gravemente il settore’’

Vedi Aggiornamento del 05/06/2012
di Rossella Calabrese
17/04/2012 - È convocata per domani mattina alle 11.00 in Piazza Montecitorio a Roma una nuova mobilitazione, promossa dalle associazioni degli operatori delle energie rinnovabili, per protestare contro i due decreti, presentati dal Governo la scorsa settimana, che riscrivono le regole per l’incentivazione del fotovoltaico e delle altre fonti.
 
Il quinto Conto Energia per il fotovoltaico, ricordiamo, prevede un taglio del 35% degli incentivi (leggi tutto), mentre il decreto per le altre rinnovabili introduce una serie di meccanismi per governare la nuova potenza installata, per le altre fonti (leggi tutto).
 
Si tratta della seconda manifestazione nazionale organizzata dagli operatori delle rinnovabili, dopo quella che si è svolta il 2 aprile scorso con gli “Stati Generali delle rinnovabili e dell’efficienza energetica”, in occasione dei quali 23 Associazioni del settore hanno incontrato i rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente (leggi tutto).
 
Ma il confronto con il Governo Monti non è servito a molto, dal momento che pochi giorni dopo i Ministri Passera e Clini hanno presentato i due decreti, scontentando associazioni, produttori e professionisti del settore.
 
Secondo APER, l’Associazione dei Produttori di Energia da fonti Rinnovabili, i decreti penalizzano gravemente l’intero settore e, contro ogni principio sulla certezza del diritto, cambiano le regole applicabili agli impianti già in funzione e a quelli in corso di costruzione, nella totale indifferenza delle richieste delle associazioni di categoria. Le fonti rinnovabili - spiega APER - stanno migliorando radicalmente il sistema energetico italiano con vantaggi sempre più evidenti in termini di indipendenza dall’estero, riduzione degli oneri legati al protocollo di Kyoto, creazione di nuovi posti di lavoro e benefici per l’ambiente e la salute. La differenza tra i benefici e i costi sostenuti per gli incentivi, nonostante le recenti polemiche - afferma l’Associazione -, è largamente positiva, oltre 76 miliardi di euro, come dimostrato dal recente studio OIR-AGICI.
 
AES, Azione Energia Solare, afferma che il quinto Conto Energia, se approvato nella forma proposta, assesterebbe il colpo di grazia al mondo delle energie rinnovabili in Italia e determinerebbe la disperazione per le oltre 150.000 famiglie dei lavoratori di questo settore. L’Associazione si dice favorevole a rivedere il Conto Energia, ma tutelando il lavoro italiano. E snocciola i dati: il numero totale degli impianti fotovoltaici installati ed in esercizio in Italia è pari a 318.585. Gli impianti residenziali e quelli di piccole e medie aziende hanno ricevuto rispettivamente il 13,4% e il 18,7% degli incentivi erogati, ai grandi impianti è andato il restante 67,89%.
 
“Basterebbe non finanziare i grandi impianti speculativi ed il costo diminuirebbe di circa il 70%” - spiega AES. “Puntando solo sui piccoli e medi impianti (non oltre 200kW) il mercato italiano si stabilizzerebbe ad un livello molto più basso dell’attuale, (prevedibile circa 1 GW/anno), il costo per le tariffe incentivanti non supererebbe, all’inizio, i 200.000.000 Euro/anno, scendendo poi rapidamente, sarebbero intrinsecamente favoriti i produttori Italiani, ci sarebbe moltissimo lavoro per installatori e studi tecnici nazionali” conclude AES.
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