NORMATIVA
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Governo territorio, un ddl per l’omogeneità
NORMATIVA
Governo territorio, un ddl per l’omogeneità
Primo firmatario Gramazio: ‘evitare norme urbanistiche varate dagli enti locali che mettono in contrapposizione regioni, province e comuni’
25/05/2012 - Principi fondamentali del governo del territorio in mano allo Stato, piani urbanistici incentrati sul rinnovo e l’adeguamento del patrimonio immobiliare, sistema di perequazione e nuova fiscalità urbanistica. Sono i cardini di un ddl presentato in Senato su iniziativa trasversale che, come affermato dal primo firmatario Domenico Gramazio, punta all’omogeneità sul territorio nazionale, evitando “leggi urbanistiche fatte dagli enti locali, senza alcun controllo di attuazione o addirittura in contrapposizione tra regione, provincia e comune”.
Obiettivi
Come emerge dalla presentazione del ddl, il provvedimento mira a riportare allo Stato il potere di stabilire i principi fondamentali per il governo del territorio, che vanno poi a costituire la base per l’attività legislativa regionale. Un obiettivo che si coordina con il principio sancito dall’articolo 117 della Costituzione, in base al quale lo Stato ha competenza esclusiva in materia di tutela ambientale.
Poste queste basi, nel ddl si afferma che la pianificazione territoriale e urbanistica non devono mai essere dissociate dalla realtà locale. In quest’ottica, il piano urbanistico deve privilegiare il rinnovo urbano, la ristrutturazione e l’adeguamento del patrimonio immobiliare che, compatibilmente alla tutela dei beni culturali, deve essere esteso anche ai centri storici.
Novità della pianificazione
La relazione del disegno di legge spiega che per attuare la pianificazione è introdotto il sistema di compensazione perequativa. Il Comune può attribuire gli usi privati del suolo dietro una contropartita in termini di diritti edificatori in modo da coprire in quota parte i costi di acquisizione delle aree di uso pubblico, ristabilendo una condizione giuridica paritaria tra pubblico e privato.
Dato che il piano operativo attribuisce a tutti gli ambiti di trasformazione usi pubblici e privati, in misura perequata, da accorpare fra tutte le proprietà, le aree per usi pubblici possono essere cedute al comune in cambio dei diritti edificatori attribuiti dal piano alla proprietà.
Il ddl delega infine il Governo ad adottare, entro diciotto mesi, una nuova fiscalità urbanistica connessa non solo agli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia, ma anche alla città esistente. Oltre ad oneri di urbanizzazione, contributi sui costi di costruzione e imposte sul trasferimento dell’edificabilità, dovranno quindi essere effettuate valutazioni sui possibili vantaggi ottenuti con la realizzazione di opere pubbliche, in modo da predisporre eventuali politiche incentivanti.
Obiettivi
Come emerge dalla presentazione del ddl, il provvedimento mira a riportare allo Stato il potere di stabilire i principi fondamentali per il governo del territorio, che vanno poi a costituire la base per l’attività legislativa regionale. Un obiettivo che si coordina con il principio sancito dall’articolo 117 della Costituzione, in base al quale lo Stato ha competenza esclusiva in materia di tutela ambientale.
Poste queste basi, nel ddl si afferma che la pianificazione territoriale e urbanistica non devono mai essere dissociate dalla realtà locale. In quest’ottica, il piano urbanistico deve privilegiare il rinnovo urbano, la ristrutturazione e l’adeguamento del patrimonio immobiliare che, compatibilmente alla tutela dei beni culturali, deve essere esteso anche ai centri storici.
Novità della pianificazione
La relazione del disegno di legge spiega che per attuare la pianificazione è introdotto il sistema di compensazione perequativa. Il Comune può attribuire gli usi privati del suolo dietro una contropartita in termini di diritti edificatori in modo da coprire in quota parte i costi di acquisizione delle aree di uso pubblico, ristabilendo una condizione giuridica paritaria tra pubblico e privato.
Dato che il piano operativo attribuisce a tutti gli ambiti di trasformazione usi pubblici e privati, in misura perequata, da accorpare fra tutte le proprietà, le aree per usi pubblici possono essere cedute al comune in cambio dei diritti edificatori attribuiti dal piano alla proprietà.
Il ddl delega infine il Governo ad adottare, entro diciotto mesi, una nuova fiscalità urbanistica connessa non solo agli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia, ma anche alla città esistente. Oltre ad oneri di urbanizzazione, contributi sui costi di costruzione e imposte sul trasferimento dell’edificabilità, dovranno quindi essere effettuate valutazioni sui possibili vantaggi ottenuti con la realizzazione di opere pubbliche, in modo da predisporre eventuali politiche incentivanti.