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Rinnovabili termiche, le imprese chiedono più attenzione

Rinnovabili termiche, le imprese chiedono più attenzione

Il neonato Coordinamento delle Associazioni scrive al Governo per partecipare alla definizione delle nuove regole

Vedi Aggiornamento del 14/11/2013
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 14/11/2013
02/05/2012 - Promuovere le iniziative finalizzate ad ottenere la necessaria attenzione al ruolo delle rinnovabili termiche nelle politiche italiane di promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.
 
È questo l’obiettivo nel neonato Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e dell’Efficienza energetica (C.A.R.T.E.) costituito da Airu, Anest, Assolterm, Assotermica, Coaer, Consorzio Geohp, Fiper, Itabia, Italcogen, Ugi, Associazione regionale consorzi forestali lombardi, Lombardy Energy Cluster e Amici della Terra.
 
Il Coordinamento ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti, e ai Ministri dello Sviluppo Economico Corrado Passera, dell’Ambiente Corrado Clini, e delle Politiche Agricole Mario Catania, sottolineando che il varo dei decreti attuativi del Dlgs 28/2011 “conferma, nonostante alcuni lodevoli propositi espressi, che la politica del Governo di attuazione della direttiva 2009/28/CE continua purtroppo a considerare marginali le fonti rinnovabili termiche (solare termico, biomasse, geotermia, pompe di calore, biometano)”.
 
Ricordiamo che il Governo ha messo a punto una bozza di decreto che ridefinisce il sistema degli incentivi destinati alle altre rinnovabili elettriche (leggi tutto).
 
Secondo il C.A.R.T.E., le filiere economiche delle rinnovabili termiche sono “settori in cui l’industria italiana è presente con produzione sul territorio, molto competitiva e in grado di massimizzare le ricadute nell’economia nazionale, a partire dagli aspetti occupazionali, senza dover ricorrere a tecnologie di importazione e dove il solo valore aggiunto nazionale è limitato alle conoscenze dell’installazione e del servizio post vendita”.
 
“Con le rinnovabili termiche e l’efficienza - prosegue la nota del C.A.R.T.E. - si può andare oltre l’obiettivo minimo obbligatorio del 17%, riducendo i costi dell’incentivazione e con una innegabile ricaduta positiva sull’economia italiana e la bilancia dei pagamenti. Per ottenere questo risultato è necessario rielaborare il PAN portando l’obiettivo 2020 al 20% con un approccio globale”.
 
Per l’incentivazione delle Fer termiche, il C.A.R.T.E. ritiene indispensabile la definizione di un quadro di misure stabili, con orizzonte 2020, e in particolare:
- nuovi contributi per i piccoli interventi;
- riforma dei Titoli Efficienza Energetica;
- istituzione del Fondo di garanzia per gli investimenti nelle reti di Teleriscaldamento;
- stabilizzazione dei regimi di agevolazione fiscale;
- coordinamento con i sistemi di incentivazione regionale.
 
Una buona regolazione - spiega ancora il Coordinamento - può accelerare, con costi sostenibili per la collettività, la penetrazione delle Fer termiche, semplificando i regimi autorizzativi (DM posa sonde geotermiche), rafforzando gli obblighi per gli edifici e definendo standard tecnici equilibrati.
 
Per presentare le proprie proposte, il C.A.R.T.E. chiede un incontro e l’apertura di un tavolo di lavoro per la definizione dei Decreti Ministeriali attuativi del Dlgs 28/2011 per le rinnovabili termiche e per l’efficienza energetica.
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