Professionisti interni alla PA per la riforma del Catasto
NORMATIVA
Professionisti interni alla PA per la riforma del Catasto
Prosegue l’iter della delega fiscale, ok ai metri quadri per determinare il valore degli immobili
13/06/2012 - Prosegue l’iter della riforma del catasto. La nuova bozza della delega fiscale ha subito qualche aggiustamento, ma ha di fatto confermato la revisione del funzionamento del Catasto degli immobili.
Rispetto alla versione iniziale, è stato specificato che la riforma dovrà avvenire senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Ne consegue che le attività di revisione dovranno essere svolte da professionisti interni alle Pubbliche Amministrazioni.
Per il resto, è confermato che entro nove mesi dall’entrata in vigore della legge delega il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi con l’obiettivo di creare maggiore equità, allineando le rendite catastali ai valori di mercato.
A ogni unità immobiliare sarà attribuito il valore patrimoniale e la rendita secondo un approccio basato sulla collaborazione con i Comuni e sulla definizione degli ambiti territoriali del mercato immobiliare di riferimento.
Come si legge nel testo della bozza, il valore patrimoniale e la rendita devono riferirsi ai rispettivi valori medi ordinari espressi dal mercato nel triennio antecedente l’anno di entrata in vigore del decreto. È poi necessario rideterminare le definizioni delle destinazioni d’uso catastali ordinarie e speciali, tenendo conto delle mutate condizioni economiche e sociali e delle conseguenti diverse utilizzazioni degli immobili.
Per determinare il valore patrimoniale medio di edifici a destinazione catastale ordinaria, si usano il metro quadrato come unità di consistenza e funzioni statiche per esprimere la relazione tra il valore di mercato, la localizzazione e le caratteristiche edilizie.
Nel caso di edifici a destinazione catastale speciale, sono invece previsti procedimenti di stima diretta con metodi standardizzati e di parametri di consistenza specifici per ciascuna destinazione. Nel caso in cui non sia possibile fare riferimento ai valori di mercato, si userà il criterio del costo per gli immobili a carattere prevalentemente strumentale, e il criterio reddituale per gli immobili per i quali la redditività costituisce l’aspetto prevalente.
Per la rendita media ordinaria si mettono in relazione i redditi da locazione medi con la localizzazione e le caratteristiche edilizie.
Dopo una richiesta di modifiche da parte del Quirinale e la revisione di alcune parti del decreto, il testo potrebbe riapprovare in Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni.
Rispetto alla versione iniziale, è stato specificato che la riforma dovrà avvenire senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Ne consegue che le attività di revisione dovranno essere svolte da professionisti interni alle Pubbliche Amministrazioni.
Per il resto, è confermato che entro nove mesi dall’entrata in vigore della legge delega il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi con l’obiettivo di creare maggiore equità, allineando le rendite catastali ai valori di mercato.
A ogni unità immobiliare sarà attribuito il valore patrimoniale e la rendita secondo un approccio basato sulla collaborazione con i Comuni e sulla definizione degli ambiti territoriali del mercato immobiliare di riferimento.
Come si legge nel testo della bozza, il valore patrimoniale e la rendita devono riferirsi ai rispettivi valori medi ordinari espressi dal mercato nel triennio antecedente l’anno di entrata in vigore del decreto. È poi necessario rideterminare le definizioni delle destinazioni d’uso catastali ordinarie e speciali, tenendo conto delle mutate condizioni economiche e sociali e delle conseguenti diverse utilizzazioni degli immobili.
Per determinare il valore patrimoniale medio di edifici a destinazione catastale ordinaria, si usano il metro quadrato come unità di consistenza e funzioni statiche per esprimere la relazione tra il valore di mercato, la localizzazione e le caratteristiche edilizie.
Nel caso di edifici a destinazione catastale speciale, sono invece previsti procedimenti di stima diretta con metodi standardizzati e di parametri di consistenza specifici per ciascuna destinazione. Nel caso in cui non sia possibile fare riferimento ai valori di mercato, si userà il criterio del costo per gli immobili a carattere prevalentemente strumentale, e il criterio reddituale per gli immobili per i quali la redditività costituisce l’aspetto prevalente.
Per la rendita media ordinaria si mettono in relazione i redditi da locazione medi con la localizzazione e le caratteristiche edilizie.
Dopo una richiesta di modifiche da parte del Quirinale e la revisione di alcune parti del decreto, il testo potrebbe riapprovare in Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni.