PROGETTAZIONE
Progettazione BIM da 4 milioni di euro in su, la richiesta dei Comuni
Piano per le Città, dai Comuni i primi progetti
URBANISTICA
Piano per le Città, dai Comuni i primi progetti
A breve le regole per la selezione degli interventi da parte della Cabina di regia
29/06/2012 - Sta per entrare nel vivo il Piano Nazionale per le Città, dedicato alla riqualificazione di aree urbane, messo in campo dal Governo con il Decreto per la crescita.
La procedura prevede la presentazione dei progetti da parte dei Comuni; l’apposita Cabina di regia li selezionerà e ne proporrà la realizzazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. I dettagli di questo procedimento arriveranno a breve con un decreto ministeriale.
Le prime proposte
In attesa del decreto, alcuni Comuni, prevalentemente di grandi dimensioni, hanno già presentato i loro progetti, autonomamente o supportati dall’Anci che, facendo parte della Cabina di regia, sta sollecitando la candidatura dei progetti da parte dei Comuni e ne sta coordinando la presentazione.
Il Comune di Perugia ha proposto tre progetti: la rifunzionalizzazione del mercato coperto; la ristrutturazione di un ex convento nella zona Monteluce; il completamento dell’area Fontivegge, che comprende una piazza ideata dall’architetto Aldo Rossi, incompiuta (nella foto). Firenze proporrà il progetto di un grande parcheggio e una piazza-giardino nell’area del Teatro del Maggio; Bologna la riqualificazione del Mercato Navile, con la realizzazione di 300 alloggi sociali, una scuola e un centro culturale di quartiere.
Il Comune di Genova pensa alla metropolitana, a una nuova tramvia e a nuove banchine per migliorare il traffico. Roma presenterà un progetto per nuove infrastrutture, alloggi, parcheggi, scuole e uffici pubblici nel quartiere di Pietralata. Napoli proporrà la riqualificazione dell’area portuale, il completamento del centro direzionale e il restauro degli edifici ex-industriali a San Giovanni a Teduccio. Il Comune di Bari candiderà la riqualificazione del lungomare nel quartiere San Girolamo-Fesca con la realizzazione di un bacino nautico, un acquario e un Urban center per attività socio-culturali.
Come già detto, i progetti saranno valutati dalla Cabina di regia, che sarà composta da 16 soggetti, in rappresentanza di diversi Ministeri, dei Dipartimenti per lo sviluppo e la coesione economica, per la cooperazione internazionale e per la coesione territoriale, dell’Agenzia del demanio, della Cassa depositi e prestiti, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, oltre a rappresentanti di Fondi di Investimento in veste di osservatori.
I Comuni invieranno alla Cabina di regia le proposte, costituite da un insieme coordinato di interventi per le aree urbane degradate, indicando:
a) le caratteristiche e l’ambito urbano oggetto di trasformazione;
b) gli investimenti e i finanziamenti necessari, sia pubblici che privati;
c) i soggetti interessati;
d) le eventuali premialità;
e) il programma temporale degli interventi da attivare;
f) la fattibilità tecnico-amministrativa.
La Cabina di regia selezionerà le proposte sulla base dei seguenti criteri:
a) immediata cantierabilità degli interventi;
b) capacità e modalità di coinvolgimento di soggetti e finanziamenti pubblici e privati e di attivazione di un effetto moltiplicatore del finanziamento pubblico nei confronti degli investimenti privati;
c) riduzione di fenomeni di tensione abitativa, di marginalizzazione e degrado sociale;
d) miglioramento della dotazione infrastrutturale e dei sistemi di trasporto urbano;
e) miglioramento della qualità urbana, del tessuto sociale ed ambientale.
I progetti promossi diventeranno “Contratti di valorizzazione urbana”, cioè lo strumento individuato dal Decreto per la Crescita per realizzare il Piano nazionale per le città.
Le risorse
Per l’attuazione del Piano per le Città, a decorrere dall’esercizio finanziario 2012 e fino al 31 dicembre 2017, è istituito il “Fondo per l’attuazione del piano nazionale per le città” nel quale confluiscono le risorse non utilizzate o provenienti da revoche, relative a programmi analoghi: il piano nazionale di edilizia abitativa, programmi di recupero urbano, programmi innovativi in ambito urbano.
Le risorse previste ammonteranno ad un massimo di 10 milioni di euro per l’anno 2012, 24 milioni di euro per l’anno 2013, 40 milioni per l’anno 2014 e 50 milioni per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, per un totale di 224 milioni di euro da ora fino al 2017. A queste risorse si aggiungono i fondi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le risorse della Cassa dei depositi e Prestiti destinate all’housing sociale e quelli dedicati all’edilizia scolastica e gli incentivi di Regioni, Comuni e privati, per un totale di due miliardi di euro.
La procedura prevede la presentazione dei progetti da parte dei Comuni; l’apposita Cabina di regia li selezionerà e ne proporrà la realizzazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. I dettagli di questo procedimento arriveranno a breve con un decreto ministeriale.
Le prime proposte
In attesa del decreto, alcuni Comuni, prevalentemente di grandi dimensioni, hanno già presentato i loro progetti, autonomamente o supportati dall’Anci che, facendo parte della Cabina di regia, sta sollecitando la candidatura dei progetti da parte dei Comuni e ne sta coordinando la presentazione.
Il Comune di Perugia ha proposto tre progetti: la rifunzionalizzazione del mercato coperto; la ristrutturazione di un ex convento nella zona Monteluce; il completamento dell’area Fontivegge, che comprende una piazza ideata dall’architetto Aldo Rossi, incompiuta (nella foto). Firenze proporrà il progetto di un grande parcheggio e una piazza-giardino nell’area del Teatro del Maggio; Bologna la riqualificazione del Mercato Navile, con la realizzazione di 300 alloggi sociali, una scuola e un centro culturale di quartiere.
Il Comune di Genova pensa alla metropolitana, a una nuova tramvia e a nuove banchine per migliorare il traffico. Roma presenterà un progetto per nuove infrastrutture, alloggi, parcheggi, scuole e uffici pubblici nel quartiere di Pietralata. Napoli proporrà la riqualificazione dell’area portuale, il completamento del centro direzionale e il restauro degli edifici ex-industriali a San Giovanni a Teduccio. Il Comune di Bari candiderà la riqualificazione del lungomare nel quartiere San Girolamo-Fesca con la realizzazione di un bacino nautico, un acquario e un Urban center per attività socio-culturali.
Come già detto, i progetti saranno valutati dalla Cabina di regia, che sarà composta da 16 soggetti, in rappresentanza di diversi Ministeri, dei Dipartimenti per lo sviluppo e la coesione economica, per la cooperazione internazionale e per la coesione territoriale, dell’Agenzia del demanio, della Cassa depositi e prestiti, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, oltre a rappresentanti di Fondi di Investimento in veste di osservatori.
I Comuni invieranno alla Cabina di regia le proposte, costituite da un insieme coordinato di interventi per le aree urbane degradate, indicando:
a) le caratteristiche e l’ambito urbano oggetto di trasformazione;
b) gli investimenti e i finanziamenti necessari, sia pubblici che privati;
c) i soggetti interessati;
d) le eventuali premialità;
e) il programma temporale degli interventi da attivare;
f) la fattibilità tecnico-amministrativa.
La Cabina di regia selezionerà le proposte sulla base dei seguenti criteri:
a) immediata cantierabilità degli interventi;
b) capacità e modalità di coinvolgimento di soggetti e finanziamenti pubblici e privati e di attivazione di un effetto moltiplicatore del finanziamento pubblico nei confronti degli investimenti privati;
c) riduzione di fenomeni di tensione abitativa, di marginalizzazione e degrado sociale;
d) miglioramento della dotazione infrastrutturale e dei sistemi di trasporto urbano;
e) miglioramento della qualità urbana, del tessuto sociale ed ambientale.
I progetti promossi diventeranno “Contratti di valorizzazione urbana”, cioè lo strumento individuato dal Decreto per la Crescita per realizzare il Piano nazionale per le città.
Le risorse
Per l’attuazione del Piano per le Città, a decorrere dall’esercizio finanziario 2012 e fino al 31 dicembre 2017, è istituito il “Fondo per l’attuazione del piano nazionale per le città” nel quale confluiscono le risorse non utilizzate o provenienti da revoche, relative a programmi analoghi: il piano nazionale di edilizia abitativa, programmi di recupero urbano, programmi innovativi in ambito urbano.
Le risorse previste ammonteranno ad un massimo di 10 milioni di euro per l’anno 2012, 24 milioni di euro per l’anno 2013, 40 milioni per l’anno 2014 e 50 milioni per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, per un totale di 224 milioni di euro da ora fino al 2017. A queste risorse si aggiungono i fondi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le risorse della Cassa dei depositi e Prestiti destinate all’housing sociale e quelli dedicati all’edilizia scolastica e gli incentivi di Regioni, Comuni e privati, per un totale di due miliardi di euro.