NORMATIVA
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Urbanistica e perequazione, urgente una nuova legge
URBANISTICA
Urbanistica e perequazione, urgente una nuova legge
I Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri provano a riscrivere le norme
05/06/2012 - È in arrivo una bozza di disegno di legge in materia di regime dei suoli, proprietà fondiaria, determinazione dell’indennità di esproprio e perequazione urbanistica.
L’hanno predisposta il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, in cooperazione con Ance, Tecnoborsa, e CeNSU, e con la consulenza del professor Paolo Stella Richter, nella consapevolezza che la riforma urbanistica debba essere preceduta dalla rideterminazione del contenuto della proprietà fondiaria.
“È urgente varare una nuova e moderna legge urbanistica, per valorizzare il nostro territorio che - a differenza di quanto afferma la normativa vigente, che risale al 1942 - non deve più essere ricostruito, ma salvaguardato da inadeguate trasformazioni urbanistiche, frenando l’espansione edilizia, incentivando i temi del recupero, della riqualificazione e rigenerazione urbana attraverso la qualità dell’architettura - spiega il CNAPPC -. In un Paese, come il nostro ad alto rischio sismico, in una realtà in continuo cambiamento, gli attuali strumenti di governo del territorio si sono rivelati inadeguati a gestire i nuovi processi di sviluppo.”
“L’articolato presentato - sottolinea Ferruccio Favaron, presidente del dipartimento Politiche urbane e territoriali che, insieme al Consigliere Lisa Borinato, ha collaborato alla stesura della bozza del ddl - anticipando alcuni contenuti della riforma, rappresenta una proposta organica finalizzata a salvaguardare il principio di pianificazione, liberando il territorio dall’episodicità della contrattazione tra Comune e singoli proprietari. Consente altresì di avviare a soluzione l’annoso problema della determinazione dell’indennità di espropriazione”.
“La mancanza di norme chiare a livello statale in materia di regime dei suoli - continua Favaron - in particolare riferite alle nuove misure della perequazione, ormai presenti in molte legislazioni regionali, oltre a produrre situazioni di confusione e contenzioso nella pratica della pianificazione, non incoraggia certamente l’ingresso di investimenti esteri nel mercato immobiliare italiano, già sufficientemente penalizzato da una burocrazia pressoché invulnerabile.”
Ricordiamo che alcune settimane fa il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi, ha annunciato che il suo Dicastero si farà promotore di una nuova legge in materia di governo del territorio, che fissi i principi fondamentali e favorisca la riqualificazione dei centri urbani e delle periferie (leggi tutto).
E solo pochi giorni fa è stato presentato in Senato un disegno di legge in materia di governo del territorio e di fiscalità urbanistica che mira a riassegnare allo Stato il potere di stabilire i principi fondamentali per il governo del territorio, a mettere al centro dei piani urbanistici il rinnovo e l’adeguamento del patrimonio immobiliare e a regolamentare la perequazione (leggi tutto).
L’hanno predisposta il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, in cooperazione con Ance, Tecnoborsa, e CeNSU, e con la consulenza del professor Paolo Stella Richter, nella consapevolezza che la riforma urbanistica debba essere preceduta dalla rideterminazione del contenuto della proprietà fondiaria.
“È urgente varare una nuova e moderna legge urbanistica, per valorizzare il nostro territorio che - a differenza di quanto afferma la normativa vigente, che risale al 1942 - non deve più essere ricostruito, ma salvaguardato da inadeguate trasformazioni urbanistiche, frenando l’espansione edilizia, incentivando i temi del recupero, della riqualificazione e rigenerazione urbana attraverso la qualità dell’architettura - spiega il CNAPPC -. In un Paese, come il nostro ad alto rischio sismico, in una realtà in continuo cambiamento, gli attuali strumenti di governo del territorio si sono rivelati inadeguati a gestire i nuovi processi di sviluppo.”
“L’articolato presentato - sottolinea Ferruccio Favaron, presidente del dipartimento Politiche urbane e territoriali che, insieme al Consigliere Lisa Borinato, ha collaborato alla stesura della bozza del ddl - anticipando alcuni contenuti della riforma, rappresenta una proposta organica finalizzata a salvaguardare il principio di pianificazione, liberando il territorio dall’episodicità della contrattazione tra Comune e singoli proprietari. Consente altresì di avviare a soluzione l’annoso problema della determinazione dell’indennità di espropriazione”.
“La mancanza di norme chiare a livello statale in materia di regime dei suoli - continua Favaron - in particolare riferite alle nuove misure della perequazione, ormai presenti in molte legislazioni regionali, oltre a produrre situazioni di confusione e contenzioso nella pratica della pianificazione, non incoraggia certamente l’ingresso di investimenti esteri nel mercato immobiliare italiano, già sufficientemente penalizzato da una burocrazia pressoché invulnerabile.”
Ricordiamo che alcune settimane fa il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi, ha annunciato che il suo Dicastero si farà promotore di una nuova legge in materia di governo del territorio, che fissi i principi fondamentali e favorisca la riqualificazione dei centri urbani e delle periferie (leggi tutto).
E solo pochi giorni fa è stato presentato in Senato un disegno di legge in materia di governo del territorio e di fiscalità urbanistica che mira a riassegnare allo Stato il potere di stabilire i principi fondamentali per il governo del territorio, a mettere al centro dei piani urbanistici il rinnovo e l’adeguamento del patrimonio immobiliare e a regolamentare la perequazione (leggi tutto).