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Emilia, arrivano i moduli abitativi temporanei per il post-sisma

Emilia, arrivano i moduli abitativi temporanei per il post-sisma

Progetto e realizzazione in tempi brevissimi, procedure semplificate, stanziamento di oltre 2,5 miliardi di euro

Vedi Aggiornamento del 19/09/2012
di Rossella Calabrese
03/07/2012 - ‘Moduli temporanei abitativi’ da progettare e realizzare in tempi brevissimi e con procedure semplificate, per le persone la cui abitazione è stata distrutta o dichiarata inagibile e per scuole e uffici pubblici; stanziamento di oltre 2,5 miliardi di euro.
 
È questa la soluzione all’emergenza sisma in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, individuata dall’articolo 10 “Ulteriori misure per la ricostruzione e la ripresa economica nei territori colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012”del Decreto Legge 83/2012 per la Crescita.
 
I tre Presidenti di Regione, nella loro veste di Commissari delegati nominati con il DL 74/2012, procederanno, con somma urgenza, alla progettazione e realizzazione di moduli temporanei abitativi, destinati ad alloggio provvisorio delle persone la cui abitazione è stata distrutta o dichiarata inagibile con danni di tipo «E» o «F», e ad attività scolastica e uffici pubblici. Con la stessa procedura saranno realizzate anche le opere di urbanizzazione e i servizi. Gli stessi Commissari delegati individueranno, sentiti i Sindaci dei Comuni interessati, le aree da destinare ai moduli, anche in deroga alle vigenti norme urbanistiche.
 
La soluzione dei moduli temporanei è una via di mezzo tra il Piano C.A.S.E. e i Moduli Abitativi Provvisori-MAP (nella foto quelli di Onna), adottati dal Governo dopo il terremoto dell’Aquila del 2009, con la differenza che allora la procedura fu gestita dalla Protezione Civile.
 
Molto veloce e semplificato l’iter per acquisire le aree: il provvedimento di localizzazione comporta dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza delle opere, costituisce decreto di occupazione d’urgenza delle aree e variante degli strumenti urbanistici e vale come vincolo preordinato alla espropriazione. La comunicazione della localizzazione consiste nella pubblicazione nell’albo del Comune e su due giornali, mentre per le occupazioni d’urgenza e per le eventuali espropriazioni saranno sufficienti lo stato di consistenza e il verbale di immissione in possesso dei suoli, redatti dai Commissari.
 
L’indennità di occupazione o di espropriazione verrà determinata entro dodici mesi dall’immissione in possesso, tenuto conto delle destinazioni urbanistiche antecedenti il 29 maggio 2012. Contro i provvedimenti  è ammesso esclusivamente il ricorso giurisdizionale o quello straordinario al Capo dello Stato; esclusa l’opposizione al Tar.
 
Tornando ai moduli abitativi temporanei, il DL prevede che la loro realizzazione può essere affidata anche con procedura negoziata senza bando (articolo 57, comma 6, del Codice Appalti) anche in caso di affidamento ad un general contractor (articolo 176 del Codice), compatibilmente con il quadro emergenziale e con la collaborazione, anche in ambito locale, degli Ordini professionali e delle associazioni di categoria. È consentito il subappalto delle lavorazioni della categoria prevalente fino al 50%. Procedure identiche furono adottate in Abruzzo per il Piano C.A.S.E. (leggi tutto). Un po’ diversa fu invece la gara per i MAP, fornitura aperta a tutte le imprese europee (leggi tutto).
 
Il Decreto assegna infine ai Comuni il compito di predisporre - d’intesa con i Commissari delegati, sentito il Presidente della provincia, e d’intesa con quest’ultimo nelle materie di sua competenza - la ripianificazione del territorio comunale definendo le linee di indirizzo strategico per assicurarne la ripresa socio-economica, la riqualificazione dell’abitato e garantendo un’armonica ricostituzione del tessuto urbano abitativo e produttivo, tenendo anche conto degli insediamenti abitativi temporanei.
 
Le risorse messe a disposizione per i moduli temporanei sono quelle del Fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 20-29 maggio 2012, istituito dal DL 74/2012, che ammonta a 500 milioni di euro per il 2012 e un miliardo di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014, per un totale di 2,5 miliardi di euro. A questi si aggiungono Fondi Inail per circa 80 milioni di euro (il 35% dei 225 milioni  destinati nel 2012 dall’INAIL a progetti di investimento e formazione in materia di sicurezza del lavoro) per la messa in sicurezza e la ricostruzione dei capannoni e degli impianti industriali.
 
Fintecna, sulla base di apposita convenzione da stipularsi con il Ministero dell’Economia, assicurerà alla Regione Emilia-Romagna il supporto necessario per le attività tecnico-ingegneristiche dirette a fronteggiare con la massima tempestività le esigenze delle popolazioni colpite dal sisma. Per queste attività sono stanziati 6 milioni di euro (2 mln per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014) a valere sul Fondo per la ricostruzione.
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