NORMATIVA
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Fotovoltaico, quando gli incentivi sono reddito di impresa
NORMATIVA
Fotovoltaico, quando gli incentivi sono reddito di impresa
Con impianto condominiale oltre 20Kw o cessione di tutta l’energia prodotta scatta la società di fatto
29/08/2012 - Gli incentivi percepiti dal condominio per l’energia prodotta con impianti fino a 20 Kw, asserviti alle esigenze del condominio, non hanno rilevanza fiscale.
Al contrario, costituiscono reddito di impresa gli incentivi erogati per l’energia prodotta da impianti di potenza superiore a 20 Kw o per la cessione integrale dell’energia, prodotta da impianti che non sono asserviti alle esigenze del condominio. In questi casi tra i condomini si crea una società di fatto.
È arrivata a questa conclusione l’Agenzia delle Entrate, che con la Risoluzione 84/E ha risposto ai chiarimenti sollecitati dal Gse, Gestore dei servizi energetici, in dubbio se considerare i condomini persone fisiche o enti commerciali, che devono quindi emettere fattura al Gse e nei cui confronti il Gse deve applicare la ritenuta d’acconto.
A detta del Gse, quando gli impianti o altre parti comuni del condominio non sono utilizzati per fini strettamente condominiali, si concretizza lo svolgimento di una attività commerciale e dietro il condominio si cela una società di fatto.
L’Agenzia delle Entrate ha confermato l’idea del Gse affermando che in caso di impianti fino a 20 Kw, utilizzati per fini condominiali, gli eventuali proventi derivanti dalla vendita dell’energia in eccesso sono tassabili in capo ai singoli condomini.
Nel caso di impianti di potenza superiore a 20 Kw o fino a 20 Kw, la cui produzione è interamente ceduta, il reddito di impresa è attribuito a una società di fatto esistente tra i condomini. Si tratta quindi di un soggetto passivo di Iva, tenuto a redigere una autonoma dichiarazione dei redditi ed Iva.
Della società di fatto non fanno invece parte i condomini che durante l’assemblea hanno votato contro l’installazione degli impianti.
Al contrario, costituiscono reddito di impresa gli incentivi erogati per l’energia prodotta da impianti di potenza superiore a 20 Kw o per la cessione integrale dell’energia, prodotta da impianti che non sono asserviti alle esigenze del condominio. In questi casi tra i condomini si crea una società di fatto.
È arrivata a questa conclusione l’Agenzia delle Entrate, che con la Risoluzione 84/E ha risposto ai chiarimenti sollecitati dal Gse, Gestore dei servizi energetici, in dubbio se considerare i condomini persone fisiche o enti commerciali, che devono quindi emettere fattura al Gse e nei cui confronti il Gse deve applicare la ritenuta d’acconto.
A detta del Gse, quando gli impianti o altre parti comuni del condominio non sono utilizzati per fini strettamente condominiali, si concretizza lo svolgimento di una attività commerciale e dietro il condominio si cela una società di fatto.
L’Agenzia delle Entrate ha confermato l’idea del Gse affermando che in caso di impianti fino a 20 Kw, utilizzati per fini condominiali, gli eventuali proventi derivanti dalla vendita dell’energia in eccesso sono tassabili in capo ai singoli condomini.
Nel caso di impianti di potenza superiore a 20 Kw o fino a 20 Kw, la cui produzione è interamente ceduta, il reddito di impresa è attribuito a una società di fatto esistente tra i condomini. Si tratta quindi di un soggetto passivo di Iva, tenuto a redigere una autonoma dichiarazione dei redditi ed Iva.
Della società di fatto non fanno invece parte i condomini che durante l’assemblea hanno votato contro l’installazione degli impianti.