STP, i tecnici sollecitano l’emanazione del Regolamento
PROFESSIONE
STP, i tecnici sollecitano l’emanazione del Regolamento
Chieste al Ministro della Giustizia le regole per le Società Tra Professionisti
04/10/2012 - “A nome del PAT* e dei Consigli nazionali degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori, Conservatori e degli Agrotecnici, le esprimo la più viva preoccupazione per la mancata adozione del Regolamento relativo alle Società Tra Professionisti (STP), che priva la riforma delle professioni del suo più significativo pilastro”.
Così il Coordinatore del PAT, Armando Zambrano, si rivolge in una missiva al Ministro della Giustizia, Paola Severino “La legge - sottolinea Zambrano - apre per la prima volta, in senso estensivo, la possibilità di esercitare l’attività professionale regolamentata, utilizzando i modelli societari previsti dal Codice Civile”.
Ricordiamo, infatti, che le STP sono state introdotte dalla Legge di Stabilità 2012 (Legge 183/2011) e successivamente modificate dal Decreto Liberalizzazioni (DL 1/2012 convertito nella Legge 27/2012) (leggi tutto), consentendo ai professionisti di esercitare la propria attività secondo i modelli societari regolati dai titoli V e VI del libro V del Codice Civile.
Il tutto però - aggiunge Zambrano - è reso incompleto dalla mancata emanazione del Regolamento che “deve disciplinare le modalità di conferimento e di esecuzione dell’incarico da parte dei soci professionisti, l’incompatibilità di partecipazione ad altre società tra professionisti e, soprattutto, le modalità di assoggettamento dei soci professionisti e delle stesse società al regime disciplinare degli Ordini e Collegi”. Un Regolamento che, ricorda Zambrano, “doveva essere adottato entro sei mesi dalla pubblicazione della Legge 183/2011, avvenuta il 14 novembre del 2011”.
Dunque un ritardo incomprensibile, secondo il PAT, tenendo anche presente che uno schema del Regolamento (vedi lo schema) ha già acquisito il parere del Consiglio di Stato (leggi tutto) e lo stesso PAT “ha inviato alcune proposte di modifica dello schema, tese a garantire l’effettività del controllo deontologico sulle società multi-professionali e la parità di trattamento delle società tra professionisti con le società costituite secondo i modelli previgenti, attraverso l’obbligo anche per queste ultime di iscriversi presso gli albi speciali di Ordini e Collegi” (leggi tutto).
*l’organizzazione che raggruppa le categorie professionali dell’area tecnica: ingegneri, geometri, geologi, periti industriali, biologi, dottori agronomi e forestali, periti agrari, chimici e tecnologi alimentari
Così il Coordinatore del PAT, Armando Zambrano, si rivolge in una missiva al Ministro della Giustizia, Paola Severino “La legge - sottolinea Zambrano - apre per la prima volta, in senso estensivo, la possibilità di esercitare l’attività professionale regolamentata, utilizzando i modelli societari previsti dal Codice Civile”.
Ricordiamo, infatti, che le STP sono state introdotte dalla Legge di Stabilità 2012 (Legge 183/2011) e successivamente modificate dal Decreto Liberalizzazioni (DL 1/2012 convertito nella Legge 27/2012) (leggi tutto), consentendo ai professionisti di esercitare la propria attività secondo i modelli societari regolati dai titoli V e VI del libro V del Codice Civile.
Il tutto però - aggiunge Zambrano - è reso incompleto dalla mancata emanazione del Regolamento che “deve disciplinare le modalità di conferimento e di esecuzione dell’incarico da parte dei soci professionisti, l’incompatibilità di partecipazione ad altre società tra professionisti e, soprattutto, le modalità di assoggettamento dei soci professionisti e delle stesse società al regime disciplinare degli Ordini e Collegi”. Un Regolamento che, ricorda Zambrano, “doveva essere adottato entro sei mesi dalla pubblicazione della Legge 183/2011, avvenuta il 14 novembre del 2011”.
Dunque un ritardo incomprensibile, secondo il PAT, tenendo anche presente che uno schema del Regolamento (vedi lo schema) ha già acquisito il parere del Consiglio di Stato (leggi tutto) e lo stesso PAT “ha inviato alcune proposte di modifica dello schema, tese a garantire l’effettività del controllo deontologico sulle società multi-professionali e la parità di trattamento delle società tra professionisti con le società costituite secondo i modelli previgenti, attraverso l’obbligo anche per queste ultime di iscriversi presso gli albi speciali di Ordini e Collegi” (leggi tutto).
*l’organizzazione che raggruppa le categorie professionali dell’area tecnica: ingegneri, geometri, geologi, periti industriali, biologi, dottori agronomi e forestali, periti agrari, chimici e tecnologi alimentari