Geometri e periti edili, binario unico per ampliare le competenze
PROFESSIONE
Geometri e periti edili, binario unico per ampliare le competenze
Accorpati i disegni di legge che estendono la loro attività alla progettazione architettonica e strutturale
23/11/2012 - Geometri e periti edili legati a filo doppio. Proseguirà insieme l’iter delle norme che potrebbe ridisegnare le competenze delle due categorie professionali nel campo edile.
Nella seduta di mercoledì scorso, la Commissione Lavori Pubblici del Senato ha deciso infatti l’accorpamento del ddl Vicari sulle competenze professionali di geometri, geometri laureati e periti edili, del ddl D’Alia sulle competenze dei periti industriali con specializzazione in edilizia e dei periti industriali laureati nelle classi di laurea L-7, L- 17, L-21 e L-23 e di un precedente ddl, proposto sempre dal Senatore D’Alia, sulle competenze di geometri e geometri laureati nelle classi di laurea L-7, L-17, L-21 e L-23.
Data la delicatezza dell’argomento, emersa sia nel corso delle audizioni che dai commenti sulle proposte di legge presentate per ridefinire il raggio d’azione di geometri e periti nella progettazione del settore costruzioni, la Commissione ha valutato la necessità di giungere a un testo condiviso che non determini né ampliamenti delle competenze né sanatorie per chi già esercita la professione.
Diverso l’approccio dei senatori alla materia. Per il Senatore PdL Cosimo Gallo, “non si tratta di aumentare le competenze di una categoria professionale, quanto di fornire un riconoscimento legislativo ad un'attività che viene svolta già da molto tempo e di valorizzare un prezioso rapporto con il territorio”.
Secondo il senatore Pd Marco Filippi, “è necessario individuare correttamente i profili tecnici che competono ad ogni professione, al fine di evitare l'attribuzione di competenze che non corrispondono al tipo di preparazione professionale”.
Cosa prevedono le proposte di legge
Ricordiamo che il ddl Vicari mira ad estendere a geometri, geometri laureati, periti industriali specializzati in edilizia e periti industriali laureati la possibilità di progettazione architettonica e strutturale, collaudo statico e ristrutturazioni di edifici fino a 5 mila metri cubi, fino a tre piani fuori terra in zona non sismica e fino a due piani fuori terra in zona sismica.
La discussione del testo, iniziata lo scorso aprile, si è subito scontrata con l’opposizione di architetti e ingegneri, che hanno accusato la proposta di legge di voler stravolgere in modo arbitrario le competenze professionali (Leggi Tutto).
Sulla stessa lunghezza d’onda il ddl D’Alia, presentato in Senato lo scorso ottobre, che consente ai periti la progettazione in cemento armato, già ammessa dal regio decreto del 1929 sulla regolamentazione della professione, dal momento che le procedure sono standardizzate, la presenza di laureati iscritti agli albi e l’esperienza maturata costituiscono una garanzia della sicurezza degli edifici e della tutela della pubblica indennità.
Allo stesso tempo, il ddl limita le possibilità operative dei periti alle zone a basso rischio sismico e vincola la progettazione alla frequenza di specifici corsi formativi e di aggiornamento organizzati in collaborazione con le università (Leggi Tutto).
Nella seduta di mercoledì scorso, la Commissione Lavori Pubblici del Senato ha deciso infatti l’accorpamento del ddl Vicari sulle competenze professionali di geometri, geometri laureati e periti edili, del ddl D’Alia sulle competenze dei periti industriali con specializzazione in edilizia e dei periti industriali laureati nelle classi di laurea L-7, L- 17, L-21 e L-23 e di un precedente ddl, proposto sempre dal Senatore D’Alia, sulle competenze di geometri e geometri laureati nelle classi di laurea L-7, L-17, L-21 e L-23.
Data la delicatezza dell’argomento, emersa sia nel corso delle audizioni che dai commenti sulle proposte di legge presentate per ridefinire il raggio d’azione di geometri e periti nella progettazione del settore costruzioni, la Commissione ha valutato la necessità di giungere a un testo condiviso che non determini né ampliamenti delle competenze né sanatorie per chi già esercita la professione.
Diverso l’approccio dei senatori alla materia. Per il Senatore PdL Cosimo Gallo, “non si tratta di aumentare le competenze di una categoria professionale, quanto di fornire un riconoscimento legislativo ad un'attività che viene svolta già da molto tempo e di valorizzare un prezioso rapporto con il territorio”.
Secondo il senatore Pd Marco Filippi, “è necessario individuare correttamente i profili tecnici che competono ad ogni professione, al fine di evitare l'attribuzione di competenze che non corrispondono al tipo di preparazione professionale”.
Cosa prevedono le proposte di legge
Ricordiamo che il ddl Vicari mira ad estendere a geometri, geometri laureati, periti industriali specializzati in edilizia e periti industriali laureati la possibilità di progettazione architettonica e strutturale, collaudo statico e ristrutturazioni di edifici fino a 5 mila metri cubi, fino a tre piani fuori terra in zona non sismica e fino a due piani fuori terra in zona sismica.
La discussione del testo, iniziata lo scorso aprile, si è subito scontrata con l’opposizione di architetti e ingegneri, che hanno accusato la proposta di legge di voler stravolgere in modo arbitrario le competenze professionali (Leggi Tutto).
Sulla stessa lunghezza d’onda il ddl D’Alia, presentato in Senato lo scorso ottobre, che consente ai periti la progettazione in cemento armato, già ammessa dal regio decreto del 1929 sulla regolamentazione della professione, dal momento che le procedure sono standardizzate, la presenza di laureati iscritti agli albi e l’esperienza maturata costituiscono una garanzia della sicurezza degli edifici e della tutela della pubblica indennità.
Allo stesso tempo, il ddl limita le possibilità operative dei periti alle zone a basso rischio sismico e vincola la progettazione alla frequenza di specifici corsi formativi e di aggiornamento organizzati in collaborazione con le università (Leggi Tutto).