Professionisti esenti dall'Irap a partire dal 2014
Ddl Stabilità: non paga chi lavora senza collaboratori usando pochi beni strumentali. Stanziati 248mln per il 2014 e 292mln per il 2015
16/11/2012 - Professionisti senza collaboratori e piccoli imprenditori dal 2014 potrebbero essere esenti dall’Irap. La novità è contenuta in un emendamento al disegno di legge stabilità per il 2013, approvato dalla Commissione Bilancio della Camera.
Se la misura fosse confermata anche dall’Aula e nel successivo passaggio in Senato, le persone fisiche esercenti arti, professioni o attività commerciali, che non si avvalgono di collaboratori o lavoratori dipendenti e che impiegano, anche mediante locazione, pochi beni strumentali, non pagheranno l’imposta regionale sulle attività produttive.
Per capire la portata delle esenzioni, bisognerà innanzitutto chiarire l’importo massimo di beni strumentali che i professionisti e i piccoli imprenditori possono utilizzare senza dover pagare l’imposta regionale.
I limiti verranno fissati da un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che molto probabilmente terrà conto delle peculiarità proprie di ogni professione. A seconda del proprio settore lavorativo, infatti, la strumentazione minima di cui un professionista necessita per svolgere la propria attività può variare di parecchio.
Altri chiarimenti sono necessari dal punto di vista dei collaboratori che, se presenti, fanno venire meno il diritto all’esenzione. Il Ministero dell’Economia dovrà ad esempio inquadrare la situazione dei praticanti e degli studi associati.
Le misure di esenzione richiedono una dotazione di risorse, tanto che l’emendamento ha stabilito l’istituzione di un fondo con una dotazione annua di 248 milioni di euro nel 2014 e di 292 milioni a decorrere dal 2015.
Anche se la norma venisse confermata col voto di fiducia alla Camera, per l’approvazione definitiva si dovrà attendere l’esame del Senato, che potrebbe decidere di destinare ad altre politiche i fondi disponibili.
Positivo il commento del Cnappc, Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, che nella misura vede una manifestazione di consapevolezza da parte del Parlamento sulla situazione di crisi a carico di professionisti e imprese, che hanno sempre più bisogno di sgravi e incentivi.
Secondo il Consiglio nazionale degli architetti, il provvedimento anticongiunturale potrebbe però essere potenziato dall’approvazione del regolamento sulle società tra professionisti, che consentirebbe la riorganizzazione degli studi professionali e l’offerta di prestazioni più complesse, integrate e competitive.
La notizia sull’esenzione dall’Irap arriva dopo una serie di iniziative e chiarimenti, che potrebbero impattare sull’attività dei professionisti.
Nei giorni scorsi, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha emanato una circolare che semplifica l’interpretazione delle norme in materia di appalti, stabilendo in modo definitivo che gli affidamenti diretti in economia dei servizi di progettazione sono consentiti per importi fino a 40 mila euro. Vige invece l’obbligo di ricorrere al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa solo per le gare di importo pari o superiore a 100 mila euro (Leggi Tutto).
Da Confprofessioni è inoltre arrivata la proposta di estendere alle società tra professionisti le agevolazioni concesse alle start up innovative, come le deroghe al diritto societario e alla disciplina in materia di contratti da lavoro subordinato, ma anche la riduzione degli oneri per l'avvio dell'attività e la detrazione Irpef del 19% per gli investimenti nella start up.
Al momento godono di questi benefici solo le società di capitali e le cooperative, ma a detta di Confprofessioni sarebbe opportuno includere gli studi professionali, tradizionalmente propensi agli investimenti in ricerca, strumentazione innovativa e personale altamente qualificato (Leggi Tutto).