
Marche, nuovi indirizzi per il Piano Energetico Ambientale Regionale
AMBIENTE
Marche, nuovi indirizzi per il Piano Energetico Ambientale Regionale
Recepita la normativa Burden Sharing, individuate le aree non idonee agli impianti a biomasse e biogas
19/12/2012 - La Giunta regionale delle Marche ha approvato la proposta di delibera 1714/2012 che adegua il Piano Energetico Ambientale Regionale alla normativa Burden Sharing ed individua le aree non idonee per la realizzazione di impianti a biomasse e biogas.
"La valutazione della non idoneità delle aree si è sviluppata prendendo in considerazione tre tipologie di impianto a biomassa - ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente e Energia, Sandro Donati - infatti, per quanto riguarda le taglie di potenza, l’analisi sviluppata, condotta sulla base del quadro tecnologico attuale, ha individuato negli impianti di piccola taglia (fino a 1000 kWe), la dimensione maggiormente compatibile con le caratteristiche del territorio e con la tipologia di domanda di energia della Regione Marche".
"In particolare - ha proseguito Donati - i microimpianti (fino a 250 kWe per il biogas e fino a 200 kWe per le biomasse) sono stati valutati come particolarmente adatti alla dimensione aziendale media delle imprese agricole regionali e fortemente integrabili con i fabbricati rurali. Questo atto per noi rappresenta un’importante sintesi delle tante componenti che andavano valutate per tutti i possibili impatti ambientali di questi impianti".
La proposta di delibera approvata segue la pubblicazione della LR 30/2012 in materia ambientale, con cui la Regione s’impegnava, entro 40 giorni, a recepire gli obiettivi delle politiche energetiche europee al 2020, attraverso l’individuazione dei siti non idonei alla installazione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da biogas e da biomasse (leggi tutto).
In conformità alle prescrizioni del DM 10 settembre 2010 "Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili", la delibera approvata contiene anche i criteri di sostenibilità e le disposizioni per la mitigazione degli impatti volti ad evitare che l’esercizio degli impianti interferisca negativamente con il paesaggio, la biodiversità, la qualità dell’aria e produzioni di qualità legate al territorio.
"La valutazione della non idoneità delle aree si è sviluppata prendendo in considerazione tre tipologie di impianto a biomassa - ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente e Energia, Sandro Donati - infatti, per quanto riguarda le taglie di potenza, l’analisi sviluppata, condotta sulla base del quadro tecnologico attuale, ha individuato negli impianti di piccola taglia (fino a 1000 kWe), la dimensione maggiormente compatibile con le caratteristiche del territorio e con la tipologia di domanda di energia della Regione Marche".
"In particolare - ha proseguito Donati - i microimpianti (fino a 250 kWe per il biogas e fino a 200 kWe per le biomasse) sono stati valutati come particolarmente adatti alla dimensione aziendale media delle imprese agricole regionali e fortemente integrabili con i fabbricati rurali. Questo atto per noi rappresenta un’importante sintesi delle tante componenti che andavano valutate per tutti i possibili impatti ambientali di questi impianti".
La proposta di delibera approvata segue la pubblicazione della LR 30/2012 in materia ambientale, con cui la Regione s’impegnava, entro 40 giorni, a recepire gli obiettivi delle politiche energetiche europee al 2020, attraverso l’individuazione dei siti non idonei alla installazione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da biogas e da biomasse (leggi tutto).
In conformità alle prescrizioni del DM 10 settembre 2010 "Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili", la delibera approvata contiene anche i criteri di sostenibilità e le disposizioni per la mitigazione degli impatti volti ad evitare che l’esercizio degli impianti interferisca negativamente con il paesaggio, la biodiversità, la qualità dell’aria e produzioni di qualità legate al territorio.