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Gestione territorio, dai geologi un manifesto per il nuovo Governo
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AMBIENTE
Gestione territorio, dai geologi un manifesto per il nuovo Governo
Prevenzione rischi come volano dell’economia, centrali fascicolo del fabbricato e coordinamento statale
Vedi Aggiornamento del 28/01/2014
Vedi Aggiornamento del 28/01/2014
24/01/2013 - Gestione del territorio affrontato non come costo, ma come volano dell’economia da porre al centro degli impegni del nuovo Governo. Il Cng, Consiglio nazionale dei geologi, ha messo a punto un manifesto per la sicurezza e la prevenzione degli eventi calamitosi.
Secondo i dati riportati nel manifesto, le aree ad elevata criticità idrogeologica sono il 10% della superficie italiana e coinvolgono l’89% dei comuni. Allo stesso tempo, le persone esposte ad un elevato rischio idrogeologico sono almeno 6 milioni e gli edifici a rischio sono circa 1,2 milioni.
Analizzando la situazione dalla prospettiva dell’alto rischio, le aree esposte sono ben oltre il 50% del territorio nazionale e interessano il 36% dei comuni. Tra i 5,5 milioni di edifici compaiono inoltre scuole e ospedali.
Criticità che, a detta del Cng, possono essere risolte mettendo in campo interventi per la riduzione delle aree a elevato rischio idrogeologico-idraulico e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio in base a una scala di priorità.
Sulla base di queste considerazioni, il Cng ha posto all’attenzione dei gruppi politici dodici punti. In primo luogo, la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico deve essere messa in cima alle priorità ed essere basata sulla reale conoscenza delle pericolosità sintetizzate tramite mappe rigorose e complete, da aggiornare periodicamente, in grado di evidenziare le aree a criticità decrescente in relazione alla possibilità del manifestarsi di fenomeni naturali calamitosi.
Grande importanza è riservata anche all’accorpamento di alcuni enti per evitare la frammentazione delle competenze e al ruolo dello Stato, che per il Cng dovrebbe essere maggiormente centrale fino a istituire una direzione scientifica che renda omogeneo il lavoro a livello locale.
Centrale per la prevenzione viene considerato il fascicolo del fabbricato, che oltre alle informazioni sulla struttura dovrebbe contenere le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, sismiche e geotecniche del sito.
Tra gli altri step considerati necessari spiccano inoltre una nuova politica energetica, la revisione della legge urbanistica nazionale e una maggiore presenza della geologia nelle professionalità presenti nella Pubblica Amministrazione.
Secondo i dati riportati nel manifesto, le aree ad elevata criticità idrogeologica sono il 10% della superficie italiana e coinvolgono l’89% dei comuni. Allo stesso tempo, le persone esposte ad un elevato rischio idrogeologico sono almeno 6 milioni e gli edifici a rischio sono circa 1,2 milioni.
Analizzando la situazione dalla prospettiva dell’alto rischio, le aree esposte sono ben oltre il 50% del territorio nazionale e interessano il 36% dei comuni. Tra i 5,5 milioni di edifici compaiono inoltre scuole e ospedali.
Criticità che, a detta del Cng, possono essere risolte mettendo in campo interventi per la riduzione delle aree a elevato rischio idrogeologico-idraulico e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio in base a una scala di priorità.
Sulla base di queste considerazioni, il Cng ha posto all’attenzione dei gruppi politici dodici punti. In primo luogo, la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico deve essere messa in cima alle priorità ed essere basata sulla reale conoscenza delle pericolosità sintetizzate tramite mappe rigorose e complete, da aggiornare periodicamente, in grado di evidenziare le aree a criticità decrescente in relazione alla possibilità del manifestarsi di fenomeni naturali calamitosi.
Grande importanza è riservata anche all’accorpamento di alcuni enti per evitare la frammentazione delle competenze e al ruolo dello Stato, che per il Cng dovrebbe essere maggiormente centrale fino a istituire una direzione scientifica che renda omogeneo il lavoro a livello locale.
Centrale per la prevenzione viene considerato il fascicolo del fabbricato, che oltre alle informazioni sulla struttura dovrebbe contenere le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, sismiche e geotecniche del sito.
Tra gli altri step considerati necessari spiccano inoltre una nuova politica energetica, la revisione della legge urbanistica nazionale e una maggiore presenza della geologia nelle professionalità presenti nella Pubblica Amministrazione.
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