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Appalti, entrano nel vivo le misure contro il ritardo nei pagamenti

Appalti, entrano nel vivo le misure contro il ritardo nei pagamenti

Nei contratti stipulati dal primo gennaio, le Amministrazioni hanno 30 giorni di tempo per pagare, dopo si applica una mora dell’8%

Vedi Aggiornamento del 02/09/2013
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 02/09/2013
03/01/2013 - Operative le misure contro il ritardo nei pagamenti. A partire dal primo gennaio, le Pubbliche Amministrazioni che stipulano contratti devono attenersi alle tempistiche di pagamento più stringenti previste dal Decreto legislativo 192/2012, che recepisce Direttiva 2011/7/Ce.
 
Le Amministrazioni dovranno pagare i fornitori e i prestatori di servizi entro 30 giorni. Sono ammesse proroghe a 60 giorni, ma solo in alcuni casi particolari, decorsi i quali si applica un tasso di interesse base maggiorato dell’8%.
 
Dopo una prima ondata di incertezze, sembrano ormai sciolti i dubbi sull’applicazione del decreto. Le nuove regole varranno infatti per tutti i settori e i soggetti rientranti nel raggio d’azione del Codice Appalti.
 
Ricordiamo che, dopo la pubblicazione del decreto, la mancanza di un riferimento esplicito al comparto edile e ai lavori pubblici, che rappresentano uno dei tre settori in cui sono suddivisi i contratti pubblici, aveva scatenato le proteste di Ance, Confindustria e Cnappc.
Secondo gli addetti ai lavori del settore costruzioni, il testo regolava i pagamenti nelle transazioni commerciali, intese come consegna di merci o prestazione di servizi, senza prendere in considerazione l’undicesimo considerando della Direttiva, in base al quale nella fornitura di merci e servizi dovrebbero essere inclusi anche la progettazione e l’esecuzione di opere e edifici pubblici, nonché i lavori di ingegneria civile.
 
Dopo le prime incertezze, lo scorso novembre il vicepresidente della Commissione Ue e responsabile dell'Industria, Antonio Tajani e il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Mario Ciaccia hanno però affermato che il decreto attuativo riguarda tutti i settori, quindi anche quello delle costruzioni.
 
In seguito, il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella ha sostenuto la validità dei tempi di pagamento più ristretti anche per i professionisti. Secondo Stella, infatti, tra i servizi menzionati dal decreto rientrano quelli di progettazione.
 
Le altre novità del 2013
Le nuove norme sul ritardo dei pagamenti non sono le uniche modifiche con cui dovrà confrontarsi la normativa sugli appalti.
 
Sempre a partire da primo gennaio, si registrano cambiamenti nelle procedure di affidamento. In base al Dl Sviluppo bis, i contratti devono essere stipulati con atto pubblico notarile informatico o in modalità elettronica, secondo le norme vigenti per ciascuna Stazione Appaltante. Il mancato rispetto delle disposizione provoca la nullità del contratto.
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