Enea: registrati risparmi grazie al 55%
RISPARMIO ENERGETICO
Enea: registrati risparmi grazie al 55%
Secondo rapporto efficienza energetica: vincenti standard minimi di prestazione energetica degli edifici e certificati bianchi
25/01/2013 - Il piano d’azione per l’efficienza energetica nel 2011 ha consentito un risparmio complessivo di 57.595 GWh/anno, con un incremento del 17,1% rispetto al 2010. É il quadro tracciato dall’ENEA nel secondo Rapporto sull’efficienza energetica.
Nell’ambito del suo ruolo di Agenzia nazionale per l'efficienza energetica, attribuito dal D.lgs 115/2008, l’Enea ha infatti effettuato il monitoraggio e la valutazione a supporto delle politiche energetiche nazionali.
I risparmi ottenuti trovano riscontro nelle iniziative normative adottate, come la prescrizione di standard minimi di prestazione energetica degli edifici, le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, i certificati bianchi e le misure di incentivazione all’acquisto di vetture ecologiche.
Analizzando i risultati del 2011 in rapporto agli obiettivi attesi per il 2016, l’Enea ha riscontrato una maggiore efficacia delle misure adottate per i settori del residenziale e dell’industria, mentre continuano a permanere difficoltà per il terziario e i trasporti.
Come risposta a queste criticità, sottolinea l’Enea, sono state previste specifiche disposizioni nei decreti “Conto energia termico” e “Certificati bianchi” di recente emanazione.
Al momento, secondo l’Enea, le misure che hanno evidenziato maggiore efficacia sono i Titoli di Efficienza Energetica (TEE) e gli standard minimi di prestazione energetica degli edifici previsti dal D.lgs. 192/2005, che da sole hanno permesso un risparmio pari all’80%, di cui il 43% riguarda i TEE e il 37% gli standard minimi di prestazione energetica degli edifici.
In collaborazione con Confindustria è stato inoltre sottoposto un questionario alle imprese. Dalle risposte è emerso che le realtà in grado di offrire prodotti e servizi per l’efficienza energetica a livello nazionale si rivolgono in prevalenza ad operatori industriali dei settori meccanico e delle costruzioni.
Un’altra indagine è stata effettuata con I-com, Istituto per la Competitività, in collaborazione con Assoimmobiliare. I risultati mostrano che, a fronte di una elevata sensibilità diffusa tra gli operatori, c’è difficoltà di accesso ai finanziamenti per realizzare gli interventi di miglioramento energetico degli edifici.
Rispetto agli altri parametri che concorrono alla definizione del prezzo degli immobili, è stato inoltre riscontrato che la qualità energetica ha un peso rilevante solo nel caso di classi energetiche elevate, mentre ha un ruolo trascurabile nelle abitazioni dei centri storici delle grandi città.
Nell’ambito del suo ruolo di Agenzia nazionale per l'efficienza energetica, attribuito dal D.lgs 115/2008, l’Enea ha infatti effettuato il monitoraggio e la valutazione a supporto delle politiche energetiche nazionali.
I risparmi ottenuti trovano riscontro nelle iniziative normative adottate, come la prescrizione di standard minimi di prestazione energetica degli edifici, le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, i certificati bianchi e le misure di incentivazione all’acquisto di vetture ecologiche.
Analizzando i risultati del 2011 in rapporto agli obiettivi attesi per il 2016, l’Enea ha riscontrato una maggiore efficacia delle misure adottate per i settori del residenziale e dell’industria, mentre continuano a permanere difficoltà per il terziario e i trasporti.
Come risposta a queste criticità, sottolinea l’Enea, sono state previste specifiche disposizioni nei decreti “Conto energia termico” e “Certificati bianchi” di recente emanazione.
Al momento, secondo l’Enea, le misure che hanno evidenziato maggiore efficacia sono i Titoli di Efficienza Energetica (TEE) e gli standard minimi di prestazione energetica degli edifici previsti dal D.lgs. 192/2005, che da sole hanno permesso un risparmio pari all’80%, di cui il 43% riguarda i TEE e il 37% gli standard minimi di prestazione energetica degli edifici.
In collaborazione con Confindustria è stato inoltre sottoposto un questionario alle imprese. Dalle risposte è emerso che le realtà in grado di offrire prodotti e servizi per l’efficienza energetica a livello nazionale si rivolgono in prevalenza ad operatori industriali dei settori meccanico e delle costruzioni.
Un’altra indagine è stata effettuata con I-com, Istituto per la Competitività, in collaborazione con Assoimmobiliare. I risultati mostrano che, a fronte di una elevata sensibilità diffusa tra gli operatori, c’è difficoltà di accesso ai finanziamenti per realizzare gli interventi di miglioramento energetico degli edifici.
Rispetto agli altri parametri che concorrono alla definizione del prezzo degli immobili, è stato inoltre riscontrato che la qualità energetica ha un peso rilevante solo nel caso di classi energetiche elevate, mentre ha un ruolo trascurabile nelle abitazioni dei centri storici delle grandi città.