Veneto, individuati i siti non idonei al fotovoltaico a terra
RISPARMIO ENERGETICO
Veneto, individuati i siti non idonei al fotovoltaico a terra
La Regione disincentiva gli impianti a terra a favore di quelli sui tetti
14/01/2013 - È stata approvata all’unanimità dalla Commissione consiliare Commercio Industria della Regione Veneto, la Delibera della Giunta regionale che individua i siti non idonei all’installazione di impianti fotovoltaici a terra.
Il provvedimento fa seguito alle Linee Guida nazionali per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili (DM 10 settembre 2010) che assegnano alle Regioni il compito di individuare le aree non idonee a questo tipo di insediamenti, in ragione della loro particolare sensibilità e vulnerabilità alle trasformazioni territoriali e paesaggistiche.
Nel testo approvato è confermato l’elenco dei siti non idonei individuato dalla Giunta (leggi tutto) ovvero:
- quelli inseriti nella lista mondiale dell’UNESCO;
- le zone di particolare interesse paesaggistico, ai sensi della Convenzione Europea del Paesaggio;
- le zone umide di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar;
- la Rete Natura 2000;
- le superfici inserite nell’elenco delle aree naturali protette;
- i geositi;
- le aree agricole interessate da produzioni agroalimentari di qualità;
- le aree a elevata utilizzazione agricola.
“Si tratta - ha spiegato il presidente della Commissione Luca Baggio - di un provvedimento che, ancora una volta, sottolinea l’attenzione della Regione per le tematiche ambientali e paesaggistiche, la tutela del patrimonio storico e artistico, della biodiversità e delle aree rurali e di pregio.Inoltre, dopo i tagli del Governo per quanto riguarda i contributi, la delibera rappresenta un ulteriore disincentivo a questo tipo di interventi ‘a terra’, favorendo nel contempo la soluzione di impianti ‘sui tetti’ e quindi senza alcun rallentamento per il fotovoltaico”.
Il provvedimento fa seguito alle Linee Guida nazionali per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili (DM 10 settembre 2010) che assegnano alle Regioni il compito di individuare le aree non idonee a questo tipo di insediamenti, in ragione della loro particolare sensibilità e vulnerabilità alle trasformazioni territoriali e paesaggistiche.
Nel testo approvato è confermato l’elenco dei siti non idonei individuato dalla Giunta (leggi tutto) ovvero:
- quelli inseriti nella lista mondiale dell’UNESCO;
- le zone di particolare interesse paesaggistico, ai sensi della Convenzione Europea del Paesaggio;
- le zone umide di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar;
- la Rete Natura 2000;
- le superfici inserite nell’elenco delle aree naturali protette;
- i geositi;
- le aree agricole interessate da produzioni agroalimentari di qualità;
- le aree a elevata utilizzazione agricola.
“Si tratta - ha spiegato il presidente della Commissione Luca Baggio - di un provvedimento che, ancora una volta, sottolinea l’attenzione della Regione per le tematiche ambientali e paesaggistiche, la tutela del patrimonio storico e artistico, della biodiversità e delle aree rurali e di pregio.Inoltre, dopo i tagli del Governo per quanto riguarda i contributi, la delibera rappresenta un ulteriore disincentivo a questo tipo di interventi ‘a terra’, favorendo nel contempo la soluzione di impianti ‘sui tetti’ e quindi senza alcun rallentamento per il fotovoltaico”.