NORMATIVA
Ddl rigenerazione urbana: cosa ne pensano architetti, imprese edili e Comuni
Dall’Unione Europea 1,5 miliardi per la riqualificazione urbana
URBANISTICA
Dall’Unione Europea 1,5 miliardi per la riqualificazione urbana
Via libera del Parlamento di Strasburgo alla proposta dell’Italia di destinare alle città il 5% dei Fondi strutturali 2014-2020
17/01/2013 - Destinare almeno il 5% delle risorse dei nuovi Fondi strutturali europei 2014-2020, ad un programma di riqualificazione e di rilancio del ruolo delle città.
È la proposta avanzata dall’eurodeputato PD Andrea Cozzolino e approvata a stragrande maggioranza dal Parlamento Europeo come raccomandazione alla Commissione per il budget pluriennale 2014-2020 della Ue. Il budget, che per l’Italia è pari a 1,5 miliardi di euro, potrà essere utilizzato direttamente dai grandi Comuni o dalle aree metropolitane per realizzare interventi di riqualificazione delle aree urbane.
“Oggi al Parlamento europeo è stato compiuto un altro importante passo in avanti affinchè i programmi di riqualificazione e rigenerazione urbana diventino una delle priorità del prossimo ciclo di politica di coesione - ha detto Cozzolino. Il voto a larga maggioranza - ha aggiunto - costituisce una spinta politica enorme, di cui la Commissione non potrà non tener conto quando si arriverà all’approvazione definitiva del programma di attuazione dei fondi strutturali del ciclo 2014-2020”.
La riqualificazione delle aree più degradate dovrebbe avere come obiettivo - ha spiegato Cozzolino - quello di “rivalutare il patrimonio edilizio, renderlo più ecosostenibile e dar vita ad iniziative legate al social housing e all’edilizia popolare. Il tutto dovrà avvenire dentro vincoli urbanistici precisi, senza consumare più nemmeno un metro quadro di suolo agricolo”.
Se la proposta sarà accolta anche dalla Commissione europea, l’Italia potrà contare su nuove importanti risorse per attuare le politiche di riqualificazione urbana, messe in campo da moltissime amministrazioni ma difficili da realizzare per carenza di fondi. Per il Piano Città - il programma dedicato alla riqualificazione delle aree urbane, messo in campo dal Governo Monti con un plafond di 224 milioni spalmati su 6 anni - i Comuni hanno inviato al Ministero delle Infrastrutture 457 domande per progetti che richiederebbero complessivamente 12 miliardi di euro.
Per il resto, gli obiettivi ricordati da Cozzolino - rivalutare il patrimonio edilizio, renderlo più ecosostenibile, risparmiare suolo agricolo, rilanciare il social housing e l’edilizia popolare - si ritrovano nelle più recenti iniziative legislative avviate da Governo e Parlamento.
Tra queste ci sono: la proroga del bonus del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, chiesta da tutti i soggetti della filiera edilizia, il ddl per la valorizzazione delle aree agricole e il contenimento del consumo del suolo, presentato dal Ministro delle Politiche agricole Mario Catania (leggi tutto), il ddl sugli spazi verdi urbani all’esame del Parlamento (leggi tutto), fino alla riedizione del ‘Piano Fanfani’ proposto proprio dal viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia (leggi tutto).
Iniziative legislative - ricordiamo - avviate ma non portate a termine, e lasciate in eredità al prossimo Governo.
È la proposta avanzata dall’eurodeputato PD Andrea Cozzolino e approvata a stragrande maggioranza dal Parlamento Europeo come raccomandazione alla Commissione per il budget pluriennale 2014-2020 della Ue. Il budget, che per l’Italia è pari a 1,5 miliardi di euro, potrà essere utilizzato direttamente dai grandi Comuni o dalle aree metropolitane per realizzare interventi di riqualificazione delle aree urbane.
“Oggi al Parlamento europeo è stato compiuto un altro importante passo in avanti affinchè i programmi di riqualificazione e rigenerazione urbana diventino una delle priorità del prossimo ciclo di politica di coesione - ha detto Cozzolino. Il voto a larga maggioranza - ha aggiunto - costituisce una spinta politica enorme, di cui la Commissione non potrà non tener conto quando si arriverà all’approvazione definitiva del programma di attuazione dei fondi strutturali del ciclo 2014-2020”.
La riqualificazione delle aree più degradate dovrebbe avere come obiettivo - ha spiegato Cozzolino - quello di “rivalutare il patrimonio edilizio, renderlo più ecosostenibile e dar vita ad iniziative legate al social housing e all’edilizia popolare. Il tutto dovrà avvenire dentro vincoli urbanistici precisi, senza consumare più nemmeno un metro quadro di suolo agricolo”.
Se la proposta sarà accolta anche dalla Commissione europea, l’Italia potrà contare su nuove importanti risorse per attuare le politiche di riqualificazione urbana, messe in campo da moltissime amministrazioni ma difficili da realizzare per carenza di fondi. Per il Piano Città - il programma dedicato alla riqualificazione delle aree urbane, messo in campo dal Governo Monti con un plafond di 224 milioni spalmati su 6 anni - i Comuni hanno inviato al Ministero delle Infrastrutture 457 domande per progetti che richiederebbero complessivamente 12 miliardi di euro.
Per il resto, gli obiettivi ricordati da Cozzolino - rivalutare il patrimonio edilizio, renderlo più ecosostenibile, risparmiare suolo agricolo, rilanciare il social housing e l’edilizia popolare - si ritrovano nelle più recenti iniziative legislative avviate da Governo e Parlamento.
Tra queste ci sono: la proroga del bonus del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, chiesta da tutti i soggetti della filiera edilizia, il ddl per la valorizzazione delle aree agricole e il contenimento del consumo del suolo, presentato dal Ministro delle Politiche agricole Mario Catania (leggi tutto), il ddl sugli spazi verdi urbani all’esame del Parlamento (leggi tutto), fino alla riedizione del ‘Piano Fanfani’ proposto proprio dal viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia (leggi tutto).
Iniziative legislative - ricordiamo - avviate ma non portate a termine, e lasciate in eredità al prossimo Governo.