NORMATIVA
Ddl rigenerazione urbana: cosa ne pensano architetti, imprese edili e Comuni
Piano Città, per l’Ance può contare ancora su 2 miliardi
URBANISTICA
Piano Città, per l’Ance può contare ancora su 2 miliardi
Secondo l’associazione degli edili agli interventi di riqualificazione urbana dovrebbero essere destinati i fondi strutturali e Fas
22/01/2013 - Ancora 2 miliardi per il Piano Città. È il quadro tracciato dall’Ance - Associazione nazionale costruttori edili che chiede di far diventare ordinarie le misure per la riqualificazione urbana.
Per l’associazione degli edili, dopo l’assegnazione delle risorse ai 28 Comuni che avvieranno altrettanti programmi di riqualificazione urbana (leggi tutto), il Piano Città potrebbe essere rifinanziato con fondi strutturali e Fas derivanti dalla politica europea di coesione territoriale.
A detta dell’Ance, per il periodo 2014 - 2020 il tema delle città potrebbe accompagnare quello del Mezzogiorno e delle aree interne nella programmazione dei fondi strutturali e Fas.
Seguendo questa linea di principio, per la prossima stagione dei fondi europei il Piano Città dovrebbe essere trasformato in un programma nazionale.
Secondo l’Ance, quindi, agli interventi per la riqualificazione delle aree urbane degradate si dovrebbe destinare il 20% delle risorse programmate nel prossimo Quadro Strategico Nazionale 2014-2020.
Se la proposta degli edili dovesse essere accolta, nei sette anni di attuazione del Quadro Strategico Nazionale, le politiche urbane potrebbero contare su 2 miliardi di euro all’anno.
L’idea dell’Ance potrebbe in poco tempo avere ricadute sul territorio. Al momento sono infatti a disposizione oltre 400 progetti di riqualificazione urbana. Si tratta dei progetti tra cui la cabina di regia, nei giorni scorsi, ha individuato i 28 vincitori che sono risultati idonei a ricevere il cofinanziamento nazionale di 318 milioni di euro.
Ricordiamo che i progetti vincitori sono stati selezionati in base alla veloce cantierabilità dei lavori. Con maggiori risorse a disposizione si potrebbe quindi aprire uno spiraglio per gli altri interventi di riqualificazione che in prima battuta sono rimasti tagliati fuori dalle decisioni della Cabina di regia.
In primo luogo potrebbero ad esempio essere finanziate le 24 proposte di bonifica ambientale ed efficientamento energetico che la Cabina di regia ha ritenuto idonee, ma che sono rimaste fuori a causa dei fondi limitati (Leggi Tutto).
Per l’associazione degli edili, dopo l’assegnazione delle risorse ai 28 Comuni che avvieranno altrettanti programmi di riqualificazione urbana (leggi tutto), il Piano Città potrebbe essere rifinanziato con fondi strutturali e Fas derivanti dalla politica europea di coesione territoriale.
A detta dell’Ance, per il periodo 2014 - 2020 il tema delle città potrebbe accompagnare quello del Mezzogiorno e delle aree interne nella programmazione dei fondi strutturali e Fas.
Seguendo questa linea di principio, per la prossima stagione dei fondi europei il Piano Città dovrebbe essere trasformato in un programma nazionale.
Secondo l’Ance, quindi, agli interventi per la riqualificazione delle aree urbane degradate si dovrebbe destinare il 20% delle risorse programmate nel prossimo Quadro Strategico Nazionale 2014-2020.
Se la proposta degli edili dovesse essere accolta, nei sette anni di attuazione del Quadro Strategico Nazionale, le politiche urbane potrebbero contare su 2 miliardi di euro all’anno.
L’idea dell’Ance potrebbe in poco tempo avere ricadute sul territorio. Al momento sono infatti a disposizione oltre 400 progetti di riqualificazione urbana. Si tratta dei progetti tra cui la cabina di regia, nei giorni scorsi, ha individuato i 28 vincitori che sono risultati idonei a ricevere il cofinanziamento nazionale di 318 milioni di euro.
Ricordiamo che i progetti vincitori sono stati selezionati in base alla veloce cantierabilità dei lavori. Con maggiori risorse a disposizione si potrebbe quindi aprire uno spiraglio per gli altri interventi di riqualificazione che in prima battuta sono rimasti tagliati fuori dalle decisioni della Cabina di regia.
In primo luogo potrebbero ad esempio essere finanziate le 24 proposte di bonifica ambientale ed efficientamento energetico che la Cabina di regia ha ritenuto idonee, ma che sono rimaste fuori a causa dei fondi limitati (Leggi Tutto).