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50 miliardi di euro di titoli di Stato per pagare le imprese creditrici

50 miliardi di euro di titoli di Stato per pagare le imprese creditrici

La proposta del candidato premier Pier Luigi Bersani per saldare i debiti della P.A.

Vedi Aggiornamento del 08/04/2013
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 08/04/2013
08/02/2013 - “Se toccherà a noi, nel 2013, pagheremo gli arretrati alle aziende che hanno lavorato per la Pubblica Amministrazione per un importo pari a 10 miliardi di euro l’anno per 5 anni”.
 
La proposta arriva da Pier Luigi Bersani, segretario del PD e candidato premier alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. L’idea è quella di emettere Titoli di debito pubblico vincolati, per un totale di 50 miliardi di euro in 5 anni, per saldare i debiti delle P.A. nei confronti di molte piccole e medie imprese.
 
L’Italia - ha ricordato Bersani - è da tempo nel mirino di Bruxelles per i ritardi sui pagamenti. La Direttiva 2011/7/Ue prevede che le Pubbliche Amministrazioni paghino le imprese entro 30-60 giorni al massimo. L’Italia ha recepito la Direttiva con il Dlgs 192/2012 e, con la Circolare del 23 gennaio 2013 ha chiarito che le norme sui pagamenti valgono anche per il settore edile (leggi tutto).
 
Secondo Bersani il progetto non dovrebbe incontrare ostacoli in Europa “anche perché già altri Paesi hanno meccanismi di pagamento che prevedono titoli di debito pubblico”. L’emissione di nuovi titoli andrà a pesare sul debito pubblico ma del resto - ha aggiunto - “questi debiti sono già noti agli investitori internazionali e anche se oggi sono fuori dai conteggi, l’Europa sa bene che esistono”.


Nei giorni scorsi il PD ha lanciato un piano straordinario triennale 2013-2015 da 7,5 miliardi di euro per la messa in sicurezza di scuole e ospedali, per il recupero ambientale e la mobilità urbana.
 
L’obiettivo è quello di finanziare gli investimenti, cantierabili in 6 mesi, di Regioni, Province e Comuni dedicati alla messa in sicurezza di scuole e ospedali, a progetti di recupero ambientale e alla mobilità urbana. La copertura finanziaria del piano sarebbe assicurata per il 60% tagliando l’acquisto di cacciabombardieri F35 e per il 40% attingendo ai Fondi strutturali europei.

La partecipazione ai Piano sarebbe aperta anche ai privati: gli investimenti privati che superino i 5 milioni di euro avrebbero una consistenteagevolazione fiscale.
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