Appalti, l’Authority chiede modifiche al decreto trasparenza
LAVORI PUBBLICI
Appalti, l’Authority chiede modifiche al decreto trasparenza
Parità di trattamento per tutte le violazioni e possibilità di segnalarle alla Corte dei conti
07/02/2013 - Prevedere che le informazioni sugli appalti siano trasmesse all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici e che l’Authority possa segnalare alla Corte dei Conti ogni tipo di violazione. È la richiesta che l’Autorità ha inoltrato al Consiglio dei Ministri e al Ministero della Semplificazione per la correzione della bozza di decreto legislativo sulla trasparenza della Pubblica Amministrazione approvata a fine gennaio.
Esaminando lo schema di decreto legislativo sulla trasparenza nella Pubblica Amministrazione, l’Authority ha rilevato che alcuni obblighi si sovrappongono, mentre alcune infrazioni non sono sanzionate.
L’articolo 37, ad esempio, non prevede lo stesso grado di importanza per tutti gli adempimenti a carico delle Amministrazioni. Come sottolineato dall’Autorità, le sanzioni amministrative colpiscono solo l’inadempimento dei commi 2 e 3. Si tratta della mancata pubblicazione delle informazioni aggregate nei contratti di importo fino a 20 mila euro, del processo verbale di consegna lavori e del certificato di ultimazione lavori.
Non è invece prevista nessuna multa per il mancato rispetto degli obblighi stabiliti dal comma 1, cioè la pubblicazione del bando, della determina di aggiudicazione, della struttura proponente, dell’oggetto, dell’aggiudicatario, della base d’asta, del numero di offerenti e delle eventuali modifiche contrattuali.
Come evidenziato dall’Authority, queste ultime violazioni non possono essere neanche segnalate alla Corte dei Conti. Lo schema del decreto legislativo prevede infatti la comunicazione solo per le infrazioni dei commi 2 e 3.
Nella sua lettera al CdM e al Ministero della Semplificazione, l’Authority propone quindi di estendere l’obbligo di pubblicazione a tutte le informazioni riguardanti gli appalti. I dati dovrebbero poi essere trasmessi all’Autorità di Vigilanza. In questo modo, le Amministrazioni trasmetterebbero un numero limitato di dati aggiuntivi, ma l’onere sarebbe compensato dalla semplificazione nella pubblicazione sui propri siti, L’Authority metterebbe infatti a disposizione delle tabelle con tutte le informazioni, che le Amministrazioni dovrebbero poi integrare.
Considerazioni simili per gli obblighi di pubblicità e trasparenza nella pianificazione, realizzazione e valutazione delle opere urbanistiche, in base ai quali devono essere pubblicati i costi unitari sulla base di uno schema tipo predisposto dall’Authority. Per ottenere maggiore chiarezza, secondo l’Autorità la nozione di costi unitari dovrebbe essere raccordata con quella di costi standard, prevista dal Codice Appalti, e di prezzi di riferimento, contenuta nel DL 98/2011.
Esaminando lo schema di decreto legislativo sulla trasparenza nella Pubblica Amministrazione, l’Authority ha rilevato che alcuni obblighi si sovrappongono, mentre alcune infrazioni non sono sanzionate.
L’articolo 37, ad esempio, non prevede lo stesso grado di importanza per tutti gli adempimenti a carico delle Amministrazioni. Come sottolineato dall’Autorità, le sanzioni amministrative colpiscono solo l’inadempimento dei commi 2 e 3. Si tratta della mancata pubblicazione delle informazioni aggregate nei contratti di importo fino a 20 mila euro, del processo verbale di consegna lavori e del certificato di ultimazione lavori.
Non è invece prevista nessuna multa per il mancato rispetto degli obblighi stabiliti dal comma 1, cioè la pubblicazione del bando, della determina di aggiudicazione, della struttura proponente, dell’oggetto, dell’aggiudicatario, della base d’asta, del numero di offerenti e delle eventuali modifiche contrattuali.
Come evidenziato dall’Authority, queste ultime violazioni non possono essere neanche segnalate alla Corte dei Conti. Lo schema del decreto legislativo prevede infatti la comunicazione solo per le infrazioni dei commi 2 e 3.
Nella sua lettera al CdM e al Ministero della Semplificazione, l’Authority propone quindi di estendere l’obbligo di pubblicazione a tutte le informazioni riguardanti gli appalti. I dati dovrebbero poi essere trasmessi all’Autorità di Vigilanza. In questo modo, le Amministrazioni trasmetterebbero un numero limitato di dati aggiuntivi, ma l’onere sarebbe compensato dalla semplificazione nella pubblicazione sui propri siti, L’Authority metterebbe infatti a disposizione delle tabelle con tutte le informazioni, che le Amministrazioni dovrebbero poi integrare.
Considerazioni simili per gli obblighi di pubblicità e trasparenza nella pianificazione, realizzazione e valutazione delle opere urbanistiche, in base ai quali devono essere pubblicati i costi unitari sulla base di uno schema tipo predisposto dall’Authority. Per ottenere maggiore chiarezza, secondo l’Autorità la nozione di costi unitari dovrebbe essere raccordata con quella di costi standard, prevista dal Codice Appalti, e di prezzi di riferimento, contenuta nel DL 98/2011.