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Ponte sul Canal Grande: Calatrava accusato di danno erariale

Ponte sul Canal Grande: Calatrava accusato di danno erariale

La Corte dei conti chiede 4 milioni di euro all’architetto spagnolo e a tre ingegneri italiani

Vedi Aggiornamento del 15/02/2016
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 15/02/2016
07/03/2013 - Un danno erariale per circa 4 milioni di euro. È questa l’accusa dalla quale dovranno difendersi l’architetto spagnolo Santiago Calatrava e tre ingegneri italiani, per la costruzione del ponte sul Canal Grande che unisce piazzale Roma alla stazione ferroviaria, a Venezia.
 
“La realizzazione del Quarto Ponte sul Canal Grande - afferma il procuratore della Corte dei conti, Carmine Scarano - ha comportato un oggettivo e sconsiderato aumento di costi rispetto agli oneri preventivati, e comporterà per il futuro un costante e spropositato esborso economico da parte dell’amministrazione”.
 
Dai documenti - continua il procuratore - è emerso “un quadro caratterizzato da macroscopica approssimazione e diffusa incapacità, sfociate in un imbarazzante, quanto stupefacente, insieme di errori riscontrabili tanto nelle fasi della progettazione ed esecuzione, quanto nella preliminare redazione del bando di gara”.
 
Proprio la gara, è stata bandita per la categoria “strade, autostrade, ponti e viadotti” anziché per “componenti strutturali in acciaio o metallo”. Di conseguenza, l’impresa vincitrice (Cignoni di Rovigo) non aveva sufficienti competenze tecniche, soprattutto nell’attività più delicata, quella delle saldature, che ha subappaltato alla Lorenzon Techmec System. L’altro grave errore è quello di aver realizzato il ponte ad arco ribassato, che spinge troppo sulle rive.
 
Ne è risultato un aumento esponenziale dei costi: dai 3,8 milioni di euro del primo progetto ai 10,7 che aumenteranno costantemente, visto che - scrive il giudice - “l’opera è affetta da una patologia cronica” e necessita di “monitoraggio permanente, a dimostrazione dell’inadeguatezza della soluzione progettuale”.
 
A Calatrava la Corte dei conti chiede di rimborsare 1.078.087 euro, mentre a Roberto Scibilia, Salvatore Vento e Roberto Casarin, i tre ingegneri che hanno ricoperto i ruoli di responsabile unico di procedimento e direttore dei lavori, sono stati chiesti rispettivamente 1.705.000 euro, 723.000 euro e 379.000 euro.
 
L’udienza presso la Corte dei conti è stata fissata al 13 novembre 2013.


Foto©: Comune di Venezia
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