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Dal Cipe circa 243 milioni per le infrastrutture

Dal Cipe circa 243 milioni per le infrastrutture

Proroga della detrazione 55% e rifinanziamento del fondo Kyoto tra le proposte lanciate dal Comitato

Vedi Aggiornamento del 11/09/2013
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 11/09/2013

11/03/2013 - Nuovo impulso alle infrastrutture e proposte per la proroga degli incentivi per l’efficienza energetica in edilizia. Sono i contenuti della riunione del Cipe di venerdì scorso.
 
Il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha approvato il progetto definitivo della prima fase degli interventi di adeguamento tecnologico e infrastrutturale della linea ferroviaria Battipaglia - Reggio Calabria, per un costo di 157,4 milioni di euro, e assegnato 25,3 milioni di euro all’acquisto di due nuovi treni per la Linea 1 della Metropolitana di Milano in modo migliorare l’accessibilità ad Expo 2015.
 
Il Cipe ha inoltre preso atto della volontà del soggetto aggiudicatore della “Quadrilatero Marche-Umbria” di prevedere misure incentivanti nei bandi di gara per la selezione dei concessionari e assegnato 50 milioni di euro al “Contratto di Programma ANAS - annualità 2012”.
 
Ma non solo, perché durante la riunione ha anche proposto la proroga del 55%. Approvando l’aggiornamento del Piano di Azione Nazionale per la riduzione delle emissioni di gas serra, che prevede di proseguire il processo di decarbonizzazione dell’economia col supporto alla green economy, il Cipe ha infatti affermato che gli obiettivi potrebbero essere raggiunti con la proroga delle detrazioni per l’efficienza energetica in edilizia, l’estensione fino al 2020 dei certificati bianchi per il risparmio energetico, nuove misure per la promozione di fonti energetiche rinnovabili sia elettriche che termiche, l’istituzione del catalogo delle tecnologie verdi e il rifinanziamento del Fondo rotativo di Kyoto.
 
L’impulso alle infrastrutture e all’efficienza energetica potrebbe essere potenziato dalle proposte lanciate venerdì in Consiglio dei Ministri. Con l’approvazione della relazione al Parlamento prevista dal DL Liberalizzazioni, il CdM ha gettato le basi per una serie di snellimenti procedurali a supporto delle attività economiche.

L’azione si dovrebbe svolgere su due direttrici. Da una parte si prevede l’eliminazione dei divieti e delle procedure autorizzatorie non strettamente necessari alla tutela dei diritti costituzionali e degli obblighi comunitari. Dall’altra si lavora per la semplificazione degli adempimenti residui.

Secondo le intenzioni dell’Esecutivo, il processo della semplificazione deve procedere di pari passo con la trasparenza. Con l’utilizzo delle banche dati informatiche, infatti, le autorizzazioni preventive potranno essere trasformate in controlli successivi, che il CdM ha giudicato più efficaci per la tutela della salute e dell’ambiente.

A rivestire un ruolo di primo piano è anche la diffusione delle conferenze di servizi via web, che a detta del Consiglio dei Ministri dovrebbe rendere le procedure più rapide e snelle.

La più facile cantierizzazione delle opere potrebbe segnare un punto fondamentale verso la ripresa economica. Spesso, infatti, gli operatori del settore hanno lamentato tempi troppo lunghi tra lo stanziamento delle risorse, l’approvazione dei progetti e l’effettivo avvio dei lavori.
 

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