Ritardo pagamenti, gli ingegneri spiegano come tutelarsi
PROFESSIONE
Ritardo pagamenti, gli ingegneri spiegano come tutelarsi
Dal Consiglio nazionale uno studio su come accertare e far rimuovere le iniquità presenti nei contratti
27/03/2013 - Gli ingegneri possono tutelarsi dalle condizioni contrattuali inique e applicare in modo corretto le regole della Direttiva pagamenti 2011/7/Ue alle gare per l’acquisizione dei servizi di ingegneria.
Con questo obiettivo è stato redatto lo studio del Cni, Consiglio nazionale degli ingegneri, che dopo una panoramica sull’applicazione delle norme contro i ritardi nei pagamenti, valuta le possibili azioni di tutela a favore degli iscritti agli Ordini degli ingegneri.
Secondo lo studio del Consiglio nazionale degli ingegneri, i ritardi nei pagamenti sono un fattore distorsivo della concorrenza.
Nell’analisi della normativa italiana, il Cni ha sottolineato che il Decreto legislativo 192/2012, che ha recepito la direttiva europea nell’ordinamento interno, dovrebbe applicarsi anche alla progettazione, all’esecuzione di opere ed edifici pubblici e ai lavori di ingegneria civile.
Per tutelare gli interessi dei propri iscritti, gli ordini professionali e il Cni possono agire per far rilevare l’eventuale iniquità delle condizioni contrattuali e farne dichiarare la nullità.
Il Cni sottolinea inoltre che, in base all’articolo 8 del Decreto legislativo 231/2002, le associazioni di categoria degli imprenditori possono chiedere al giudice competente di accertare la grave iniquità nell’ambito di termini di pagamento, interessi moratori e risarcimento e inibire l'uso di simili clausole eliminando gli effetti dannosi delle violazioni accertate.
Con questo obiettivo è stato redatto lo studio del Cni, Consiglio nazionale degli ingegneri, che dopo una panoramica sull’applicazione delle norme contro i ritardi nei pagamenti, valuta le possibili azioni di tutela a favore degli iscritti agli Ordini degli ingegneri.
Secondo lo studio del Consiglio nazionale degli ingegneri, i ritardi nei pagamenti sono un fattore distorsivo della concorrenza.
Nell’analisi della normativa italiana, il Cni ha sottolineato che il Decreto legislativo 192/2012, che ha recepito la direttiva europea nell’ordinamento interno, dovrebbe applicarsi anche alla progettazione, all’esecuzione di opere ed edifici pubblici e ai lavori di ingegneria civile.
Per tutelare gli interessi dei propri iscritti, gli ordini professionali e il Cni possono agire per far rilevare l’eventuale iniquità delle condizioni contrattuali e farne dichiarare la nullità.
Il Cni sottolinea inoltre che, in base all’articolo 8 del Decreto legislativo 231/2002, le associazioni di categoria degli imprenditori possono chiedere al giudice competente di accertare la grave iniquità nell’ambito di termini di pagamento, interessi moratori e risarcimento e inibire l'uso di simili clausole eliminando gli effetti dannosi delle violazioni accertate.