Appalti, chiesti chiarimenti sull’obbligo di trasparenza
LAVORI PUBBLICI
Appalti, chiesti chiarimenti sull’obbligo di trasparenza
L’Authority chiede al Governo una norma per fare chiarezza sulla regolarità delle procedure
15/04/2013 - bsp;- Fare chiarezza negli obblighi di trasparenza cui le Amministrazioni devono ottemperare in occasione delle gare di appalto. È la richiesta lanciata al Governo dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici.
Per l’Avcp, dato che le norme sulla pubblicità e la trasparenza hanno importanti ricadute sulla regolarità delle procedure di gara, sarebbe necessario un intervento normativo ad hoc per coordinare le disposizioni esistenti.
Nel documento elaborato, l’Authority ha fatto notare che il Codice Appalti prevede la pubblicazione degli avvisi e dei bandi su almeno due quotidiani nazionali e almeno due a maggiore diffusione locale.
Analogamente, i risultati delle procedure per i contratti di importo superiore a 500 mila euro devono essere pubblicati almeno su un quotidiano nazionale e su uno locale.
La Legge 69/2009 per la semplificazione e la competitività ha stabilito che dal primo gennaio 2010 la pubblicazione dovesse avvenire sui siti web degli enti pubblici e delle Amministrazioni interessate e che dal primo gennaio 2013 le pubblicazioni cartacee non avrebbero più avuto effetto di pubblicità legale, ma solo un valore integrativo.
In seguito, la Legge 190/2012 ha affermato che le Pubbliche Amministrazioni hanno l’obbligo di pubblicità sui propri siti, ma ha anche precisato che restano ferme le disposizioni in materia di trasparenza contenute nel Codice Appalti, quindi la pubblicazione cartacea.
Nello stesso anno la Legge sviluppo bis 221/2012 ha stabilito che dal primo gennaio 2013 gli aggiudicatari di una gara hanno l’obbligo di rimborsare le Stazioni Appaltanti delle spese per la pubblicazione delle informazioni inerenti alla gara.
Una situazione confusa, per cui l’Authority ha chiesto un intervento normativo di raccordo.
Per l’Avcp, dato che le norme sulla pubblicità e la trasparenza hanno importanti ricadute sulla regolarità delle procedure di gara, sarebbe necessario un intervento normativo ad hoc per coordinare le disposizioni esistenti.
Nel documento elaborato, l’Authority ha fatto notare che il Codice Appalti prevede la pubblicazione degli avvisi e dei bandi su almeno due quotidiani nazionali e almeno due a maggiore diffusione locale.
Analogamente, i risultati delle procedure per i contratti di importo superiore a 500 mila euro devono essere pubblicati almeno su un quotidiano nazionale e su uno locale.
La Legge 69/2009 per la semplificazione e la competitività ha stabilito che dal primo gennaio 2010 la pubblicazione dovesse avvenire sui siti web degli enti pubblici e delle Amministrazioni interessate e che dal primo gennaio 2013 le pubblicazioni cartacee non avrebbero più avuto effetto di pubblicità legale, ma solo un valore integrativo.
In seguito, la Legge 190/2012 ha affermato che le Pubbliche Amministrazioni hanno l’obbligo di pubblicità sui propri siti, ma ha anche precisato che restano ferme le disposizioni in materia di trasparenza contenute nel Codice Appalti, quindi la pubblicazione cartacea.
Nello stesso anno la Legge sviluppo bis 221/2012 ha stabilito che dal primo gennaio 2013 gli aggiudicatari di una gara hanno l’obbligo di rimborsare le Stazioni Appaltanti delle spese per la pubblicazione delle informazioni inerenti alla gara.
Una situazione confusa, per cui l’Authority ha chiesto un intervento normativo di raccordo.