Dall’Europa una nuova strategia per le infrastrutture verdi
Il Commissario per l’Ambiente Potočnik: ‘buon investimento per la natura, la società e i cittadini’
13/05/2013 - La Commissione europea ha adottato una nuova strategia per promuovere il ricorso alle infrastrutture verdi e far sì che il miglioramento dei processi naturali diventi parte integrante della pianificazione territoriale.
Le infrastrutture verdi sono uno strumento di comprovata efficacia, che si serve della natura per ottenere benefici ecologici, economici e sociali. Per difenderci dalle alluvioni, ad esempio, invece di costruire nuove infrastrutture potremmo sfruttare la soluzione offerta dalle zone umide naturali, che assorbono l’acqua in eccesso provocata da piogge intense.
Janez Potočnik, commissario per l’Ambiente, ha dichiarato: “La costruzione di infrastrutture verdi è spesso un buon investimento per la natura, per l’economia e per l’occupazione. Quando sono giustificate da ragioni economiche e ambientali, dobbiamo presentare ai cittadini soluzioni che siano in sintonia e non in contrapposizione con la natura”.
Le infrastrutture verdi, spesso, costano meno e durano di più rispetto alle alternative classiche offerte dall’ingegneria civile: prendiamo le ondate di calore estive, cosa c’è di meglio che mitigarle con parchi ricchi di biodiversità, spazi verdi e corridoi di aria fresca?
Oltre alla salute e all’ambiente, a trarne vantaggio sono anche altri aspetti del vivere sociale, con nuovi posti di lavoro e città trasformate in spazi in cui è più gradevole vivere e lavorare. Per non parlare della flora e della fauna selvatiche, che grazie alle infrastrutture verdi trovano un ambiente propizio al loro insediamento, anche in contesti urbani.
La strategia appena varata verterà sui seguenti punti:
- promuovere le infrastrutture verdi nelle politiche principali, ossia quelle in materia di agricoltura, silvicoltura, natura, acqua, ambiente marino e pesca, coesione sociale, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, trasporti, energia, prevenzione delle catastrofi e uso del suolo. Entro la fine del 2013 la Commissione metterà a punto degli orientamenti per indicare in che modo le infrastrutture verdi potranno far parte integrante di queste politiche nel periodo 2014-2020;
- migliorare la ricerca e i dati, arricchire la base di conoscenze e promuovere le tecnologie innovative a sostegno delle infrastrutture verdi;
- facilitare l’accesso ai finanziamenti per i progetti dedicati alle infrastrutture verdi - Questi progetti potranno contare su uno strumento unionale di finanziamento che la Commissione, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti, istituirà entro il 2014;
- sostenere i progetti di infrastrutture verdi a livello di UE - Entro la fine del 2015 la Commissione realizzerà uno studio per valutare la possibilità di sviluppare una rete di infrastrutture verdi di portata europea.
Le prossime tappe
Entro la fine del 2017 la Commissione esaminerà a che punto è lo sviluppo delle infrastrutture verdi e pubblicherà una relazione che, oltre a illustrare quanto realizzato, sarà accompagnata da raccomandazioni su come muoversi negli anni a venire.
Contesto
L’inarrestabile sviluppo umano si ripercuote vistosamente sul paesaggio europeo, che subisce ogni giorno mutamenti sotto forma di frammentazione del territorio, sfruttamento sempre più intensivo del suolo e cambiamenti della sua destinazione d’uso. L’espansione urbana e la costruzione di infrastrutture stradali ed energetiche hanno causato il degrado e la frammentazione di preziosi ecosistemi, con ripercussioni sugli habitat e sulle specie che li popolano, riducendo in tal modo la continuità spaziale e funzionale del paesaggio. Rispetto a un ecosistema sano, un ecosistema degradato presenta una minore varietà di specie e offre meno servizi. Questi servizi hanno tuttavia un valore diretto per la nostra economia, ragion per cui, economicamente parlando, ha senso investire nelle infrastrutture verdi.
Gli investimenti nelle infrastrutture verdi sono di solito molto redditizi. Citiamo il caso del progetto di ripristino di una pianura alluvionale lungo il fiume Elba, in Germania: lo spostamento delle dighe, il passaggio a una gestione agricola adeguata alla natura del territorio e la costruzione di passaggi per pesci si sono tradotti in benefici quattro volte superiori ai costi. Se poi si calcolassero anche i vantaggi in termini di spazi ricreativi, protezione dalle alluvioni e emissioni di carbonio, il valore di questi benefici sarebbe ben più elevato.
Dai tetti ricoperti di vegetazione, ai parchi, ai corridoi verdi, le infrastrutture verdi in città non solo costituiscono elementi a servizio della salute pubblica, ma offrono anche soluzioni ai problemi sociali, fanno risparmiare energia e favoriscono lo scolo delle acque. Una buona pianificazione delle infrastrutture concorre poi a rendere più efficienti la politica della mobilità e quella immobiliare.
La comunicazione sulle infrastrutture verdi si basa sulla Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse e sulla strategia dell’UE sulla biodiversità fino al 2020, per promuovere gli investimenti nelle infrastrutture verdi e la loro diffusione in Europa.
Fonte: Commissione Europea