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Premier Letta: ‘rilanciare l’edilizia è una priorità per l’economia’

Premier Letta: ‘rilanciare l’edilizia è una priorità per l’economia’

Dal vertice di Spineto l’impegno a prorogare la detrazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici e a sospendere l’Imu

Vedi Aggiornamento del 17/06/2013
di Rossella Calabrese
14/05/2013 - Rilanciare l’edilizia, incentivare le ristrutturazioni ecocompatibili, rivedere la fiscalità immobiliare, sostenere le fasce deboli della popolazione, in particolare le giovani coppie che hanno difficoltà a comprare o ad affittare una casa.
 
È la casa uno dei quattro temi che compongono la road map per i primi 100 giorni di Governo, illustrati dal Presidente del Consiglio Enrico Letta nella conferenza stampa di chiusura della due giorni tenutasi nell’abbazia di Spineto a Sarteano (Siena). Gli altri tre temi individuati come prioritari nel corso del vertice, sono: il lavoro per i giovani, agevolazioni fiscali per gli italiani che vogliono fare, la riforma della politica.
 
Sul tema della casa, l’azione più immediata è la sospensione della rata di giugno dell’IMU sulla prima casa, decisa venerdì scorso (leggi tutto) e che sarà formalizzata nel prossimo Consiglio dei Ministri; al decreto-legge di sospensione seguirà una riforma strutturale del sistema di tassazione degli immobili.
 
L’altra importante questione è la proroga delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici. Il premier Letta in più occasioni ha manifestato l’intenzione di confermare il bonus fiscale oltre la scadenza del 30 giugno 2013, seguito dal Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato (leggi tutto).
 
Dopo questa conferma ufficiale, il presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Ermete Realacci, ha annunciato che la Commissione “affronterà da subito la questione con una risoluzione per stabilizzare l’eco-bonus del 55% per il risparmio energetico in edilizia, in scadenza a giugno, ed estenderlo anche al consolidamento antisismico degli edifici”.
 
“Rilanciare l’edilizia è una priorità per la nostra economia e per l’occupazione - sostiene Realacci -, ma una nuova fase di sviluppo del settore non può che essere legato alla qualità, all’innovazione, all’efficienza energetica, alla sicurezza antisismica”.
 
Il sistema di agevolazione fiscale del 55% - spiega Realacci in un comunicato - si è dimostrata infatti una misura di grande importanza: ha attivato oltre 1.400.000 interventi, per circa 18 miliardi di euro di investimenti, e la creazione di oltre 50 mila posti di lavoro all’anno nei settori coinvolti, soprattutto nelle migliaia di piccole e medie imprese nell’edilizia e nell’indotto. Ha rappresentato, inoltre, lo strumento più efficace e virtuoso in tema di sostenibilità ambientale, di sostegno del mercato dell’edilizia di qualità e di risparmio di emissioni di CO2”.
 
“Il testo impegna il Governo a rafforzare le politiche ambientali e a favorire l’edilizia di qualità ed energicamente efficiente - prosegue Realacci - dando stabilità al credito d’imposta del 55% e anche ad estenderlo agli interventi di consolidamento antisismico del patrimonio edilizio esistente, oltre che ad assumere iniziative, anche di tipo normativo, volte ad estendere le misure di efficientamento energetico anche al patrimonio edilizio pubblico. Ad esempio con un allentamento del Patto di Stabilità interno per gli Enti Locali che hanno risorse da investire nella messa in sicurezza antisismica degli edifici pubblici, a partire dalle scuole e degli ospedali”.


Tornando alla decisione del Governo di sospendere la rata di giugno dell’imposta sulla casa, il Presidente dell’Ance Paolo Buzzetti ha commentato: “non possiamo passare anni a discutere solo di Ici o Imu. Il Paese non aspetta più: dobbiamo creare lavoro, dando occupazione e per farlo in breve tempo non possiamo non partire con il rilancio dell’edilizia”.
 
“Abbiamo detto sin da subito che così com’era stata concepita l’Imu era sbagliata e avrebbe penalizzato famiglie e imprese, quindi giusto superarla ma non possiamo occuparci solo di questo”, ha aggiunto Buzzetti ricordando che si tratta di una manovra di 2 miliardi di euro che tra l’altro “non dovrà affossare i bilanci dei comuni già fortemente penalizzati dal patto di stabilità”.
 
Alla politica e al Governo l’Ance chiede più coraggio “si vari subito un piano Marshall di ricostruzione del Paese: scuole, strade, case per i meno abbienti. Cose necessarie e che possono creare migliaia di posti di lavoro come già sta accadendo negli Usa, In Giappone e anche in Francia e Germania”.
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