Piano Città, il Cnappc chiede l'impegno del nuovo Governo
FINANZIAMENTI
Piano Città, il Cnappc chiede l'impegno del nuovo Governo
Freyrie: “il Piano rischia di ridursi ad un aiuto ai Comuni per la conclusione di opere già avviate”
11/06/2013 - “Il Governo riavvii e dia nuovo impulso al Piano Città”: a chiederlo è il presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), Leopoldo Freyrie, con una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta.
Secondo Freyrie, il Piano rischia di ridursi ad un mero aiuto ai Comuni per la conclusione di opere già avviate, a causa del mancato apporto di fondi europei e finanziamenti privati.
“Un Piano Città - prosegue il presidente - pur nell’urgenza della situazione che stiamo vivendo dovrebbe selezionare progetti capaci di attrarre risorse e di incidere sulle aree urbane in condizioni di grave criticità ambientale e sociale, coinvolgendo tutti i soggetti che possono contribuire a fare del Piano una vera strategia a lungo termine, capace di attivare risorse ogni anno all’interno di un progetto complessivo di Rigenerazione Urbana Sostenibile”.
“Al Governo chiediamo rapidità e lungimiranza - conclude Freyrie - regole chiare, poca burocrazia, ma soprattutto la messa a frutto del lavoro che noi con altri, come Legambiente, ANCI, Unioncamere e Confcommercio, abbiamo già realizzato e stiamo realizzando per aiutare il Paese e le sue città”.
Piano Città, a che punto siamo
L’attuazione del Piano Nazionale per le Città rientra tra le misure urgenti previste dal DL Sviluppo 83/2012 ed è stata istituita ai sensi del DM 3 agosto 2012 (leggi tutto).
Per la realizzazione dei 28 progetti vincitori è stato previsto cofinanziamento nazionale pari a 318 milioni di euro per un totale di 4,4 miliardi di investimenti (leggi tutto).
Ad oggi, sono 15 i Comuni che hanno sottoscritto i Contratti di valorizzazione urbana (Cvu) con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’avvio dei lavori; in particolare, possono dar corso alle gare di appalto le Amministrazioni di:
- L’Aquila, Potenza, Lecce (leggi tutto);
- Eboli, Trieste, Venezia (leggi tutto);
- Verona, Matera, Pavia, Pieve Emanuele (leggi tutto);
- Genova, Bari, Firenze, Ancona e Settimo Torinese (leggi tutto).
Secondo Freyrie, il Piano rischia di ridursi ad un mero aiuto ai Comuni per la conclusione di opere già avviate, a causa del mancato apporto di fondi europei e finanziamenti privati.
“Un Piano Città - prosegue il presidente - pur nell’urgenza della situazione che stiamo vivendo dovrebbe selezionare progetti capaci di attrarre risorse e di incidere sulle aree urbane in condizioni di grave criticità ambientale e sociale, coinvolgendo tutti i soggetti che possono contribuire a fare del Piano una vera strategia a lungo termine, capace di attivare risorse ogni anno all’interno di un progetto complessivo di Rigenerazione Urbana Sostenibile”.
“Al Governo chiediamo rapidità e lungimiranza - conclude Freyrie - regole chiare, poca burocrazia, ma soprattutto la messa a frutto del lavoro che noi con altri, come Legambiente, ANCI, Unioncamere e Confcommercio, abbiamo già realizzato e stiamo realizzando per aiutare il Paese e le sue città”.
Piano Città, a che punto siamo
L’attuazione del Piano Nazionale per le Città rientra tra le misure urgenti previste dal DL Sviluppo 83/2012 ed è stata istituita ai sensi del DM 3 agosto 2012 (leggi tutto).
Per la realizzazione dei 28 progetti vincitori è stato previsto cofinanziamento nazionale pari a 318 milioni di euro per un totale di 4,4 miliardi di investimenti (leggi tutto).
Ad oggi, sono 15 i Comuni che hanno sottoscritto i Contratti di valorizzazione urbana (Cvu) con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’avvio dei lavori; in particolare, possono dar corso alle gare di appalto le Amministrazioni di:
- L’Aquila, Potenza, Lecce (leggi tutto);
- Eboli, Trieste, Venezia (leggi tutto);
- Verona, Matera, Pavia, Pieve Emanuele (leggi tutto);
- Genova, Bari, Firenze, Ancona e Settimo Torinese (leggi tutto).