Terre da scavo, in arrivo l’autocertificazione per i piccoli cantieri
NORMATIVA
Terre da scavo, in arrivo l’autocertificazione per i piccoli cantieri
Nel Pacchetto Semplificazioni anche autorizzazione paesaggistica efficace per tutta la durata dei lavori
13/06/2013 - Semplificazione per l’uso delle terre e rocce da scavo estratte dai piccoli cantieri, autorizzazione paesaggistica non più solo quinquennale ma estesa a tutta la durata dei lavori e snellimento delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni ambientali. Sono le novità contenute nel Pacchetto Semplificazioni, predisposto dal Governo per dare nuovo impulso all’economia.
Terre e rocce da scavo
La bozza introduce l’autocertificazione per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo estratte dai piccoli cantieri, cioè quando il materiale escavato non supera i 6 mila metri cubi.
In base alle norme vigenti, il materiale estratto non viene considerato rifiuto ma sottoprodotto se ricorrono una serie di requisiti. Il produttore deve dichiarare che la destinazione d’uso dei materiali estratti è certa, che non sono superate le soglie di contaminazione indicate dal Codice dell’Ambiente, che l’utilizzo non determina rischi per la salute e che non è necessario un trattamento preventivo delle terre e rocce escavate. Col nuovo pacchetto semplificazioni, nei cantieri in cui i materiali estratti non superano i 6 mila metri cubi i requisiti possono essere autocertificati dal produttore.
La norma potrebbe essere integrata con delle disposizioni ad hoc per determinate categorie di cantieri.
Efficacia dell’Autorizzazione paesaggistica
Il testo propone di estendere l’efficacia dell’autorizzazione paesaggistica per tutta la durata dei lavori se questi iniziano entro cinque anni dal rilascio dell’autorizzazione. Al momento, invece, l’autorizzazione paesaggistica ha una durata di cinque anni, scaduti i quali l’esecuzione dei lavori deve essere sottoposta a nuova autorizzazione.
Se l’intervento non è stato ultimato entro cinque anni è quindi necessario affrontare una nuova procedura per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica. Con la semplificazione proposta dal testo all’esame del Governo, i lavori non conclusi entro il termine potrebbero evitare il doppio iter burocratico.
Valutazione di Impatto Ambientale a e Autorizzazione Integrata Ambientale
Il pacchetto semplificazioni mira ad evitare che, per una stessa opera, il richiedente sia obbligato a seguire due procedimenti presso due diversi uffici del Ministero dell’Ambiente, con un notevole risparmio per le imprese in termini di tempo e costi connessi agli oneri burocratici.
Allo stesso tempo, per accelerare il procedimento di Autorizzazione integrata ambientale (AIA) la norma propone modifiche al Codice dell’Ambiente sopprimendo, sia per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) che per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), l’obbligo di acquisire il parere di Ministeri diversi da quelli direttamente coinvolti nel procedimento.
Le misure si inseriscono in un contesto più ampio di snellimrnti procedurali, che comprendono una serie di semplificazioni per il rilancio dell'attività edilizia (Leggi Tutto).
Terre e rocce da scavo
La bozza introduce l’autocertificazione per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo estratte dai piccoli cantieri, cioè quando il materiale escavato non supera i 6 mila metri cubi.
In base alle norme vigenti, il materiale estratto non viene considerato rifiuto ma sottoprodotto se ricorrono una serie di requisiti. Il produttore deve dichiarare che la destinazione d’uso dei materiali estratti è certa, che non sono superate le soglie di contaminazione indicate dal Codice dell’Ambiente, che l’utilizzo non determina rischi per la salute e che non è necessario un trattamento preventivo delle terre e rocce escavate. Col nuovo pacchetto semplificazioni, nei cantieri in cui i materiali estratti non superano i 6 mila metri cubi i requisiti possono essere autocertificati dal produttore.
La norma potrebbe essere integrata con delle disposizioni ad hoc per determinate categorie di cantieri.
Efficacia dell’Autorizzazione paesaggistica
Il testo propone di estendere l’efficacia dell’autorizzazione paesaggistica per tutta la durata dei lavori se questi iniziano entro cinque anni dal rilascio dell’autorizzazione. Al momento, invece, l’autorizzazione paesaggistica ha una durata di cinque anni, scaduti i quali l’esecuzione dei lavori deve essere sottoposta a nuova autorizzazione.
Se l’intervento non è stato ultimato entro cinque anni è quindi necessario affrontare una nuova procedura per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica. Con la semplificazione proposta dal testo all’esame del Governo, i lavori non conclusi entro il termine potrebbero evitare il doppio iter burocratico.
Valutazione di Impatto Ambientale a e Autorizzazione Integrata Ambientale
Il pacchetto semplificazioni mira ad evitare che, per una stessa opera, il richiedente sia obbligato a seguire due procedimenti presso due diversi uffici del Ministero dell’Ambiente, con un notevole risparmio per le imprese in termini di tempo e costi connessi agli oneri burocratici.
Allo stesso tempo, per accelerare il procedimento di Autorizzazione integrata ambientale (AIA) la norma propone modifiche al Codice dell’Ambiente sopprimendo, sia per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) che per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), l’obbligo di acquisire il parere di Ministeri diversi da quelli direttamente coinvolti nel procedimento.
Le misure si inseriscono in un contesto più ampio di snellimrnti procedurali, che comprendono una serie di semplificazioni per il rilancio dell'attività edilizia (Leggi Tutto).