Debiti delle Pubbliche Amministrazioni, ritardi fini a 235 giorni
NORMATIVA
Debiti delle Pubbliche Amministrazioni, ritardi fini a 235 giorni
Per l'Ance le norme sblocca-debiti producono i primi risultati, ma fanno diminuire le gare
17/09/2013 - bsp;- Il decreto che sblocca i pagamenti della Pubblica Amministrazione sta funzionando, ma i tempi sono ancora troppo lunghi, con punte di 235 giorni di ritardo. È la sintesi tracciata dal presidente dell’Ance Paolo Buzzetti, che nell’incontro con il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani e il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti ha affermato che la Direttiva 2011/7/Ue contro i ritardi nei pagamenti ha aperto una lunga fase di transizione verso il ritorno della correttezza nei rapporti tra Stato e imprese, ma che servono risposte definitive.
Secondo il monitoraggio dell’Ance, nel primo semestre del 2013 è stato raggiunto il più alto livello dei ritardi di pagamento nel settore, con un tempo medio di pagamento pari a 235 giorni. L’88% delle imprese, inoltre, registra ancora ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione.
A detta dell’associazione degli edili, la direttiva europea rimane ancora in larga misura disattesa nel settore dei lavori pubblici, con tempi fino a due o tre volte superiori a quelli fissati dall’Unione Europea. Nell’80% dei casi, la maggiore causa di ritardo è rappresentata dal Patto di stabilità interno.
Per fare fronte alla mancanza di liquidità provocata dai ritardi, le imprese ricorrono a strumenti finanziari, come le anticipazioni e riducono anche gli investimenti.
La certificazione dei crediti, che dovrebbe consentire alle imprese di effettuare operazioni di smobilizzo in banca e di compensare i crediti con i debiti fiscali, è ancora in fase di rodaggio e mancano le sanzioni per eventuali ritardi dell’Amministrazione.
Grazie alla Direttiva Ue e al decreto che l’ha recepita, sottolinea l’Ance, si registrano però i primi segnali di attenzione delle Pubbliche Amministrazioni, che da una parte dovrebbero ridurre i tempi medi di pagamento, ma dall’altra stanno facendo diminuire i bandi di gara data la consapevolezza delle PA di non riuscire a rispettare il termine di 60 giorni per i pagamenti.
Allo stesso tempo l’Ance lamenta che il piano di pagamento approvato dal Governo è positivo, ma ancora insufficiente. Il decreto che ha recepito la Direttiva comunitaria sta funzionando, tanto che sono stati pagati 4 miliardi sui 7,5 previsti, con una ricaduta stimata in 6,75 miliardi di euro.
Per risolvere in modo definitivo la situazione l’associazione degli edili propone di riformare strutturalmente il Patto di stabilità interno e rivedere le modalità di contabilizzazione della spesa pubblica, che in questi anni hanno consentito il rispetto solo formale dei vincoli europei, favorendo la formazione di debiti nascosti.
L’Ance conclude affermando che si dovrebbero inoltre pagare tutti gli arretrati , garantire una certificazione automatica dei debiti e rivedere le procedure amministrative dei pagamenti.
Secondo il monitoraggio dell’Ance, nel primo semestre del 2013 è stato raggiunto il più alto livello dei ritardi di pagamento nel settore, con un tempo medio di pagamento pari a 235 giorni. L’88% delle imprese, inoltre, registra ancora ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione.
A detta dell’associazione degli edili, la direttiva europea rimane ancora in larga misura disattesa nel settore dei lavori pubblici, con tempi fino a due o tre volte superiori a quelli fissati dall’Unione Europea. Nell’80% dei casi, la maggiore causa di ritardo è rappresentata dal Patto di stabilità interno.
Per fare fronte alla mancanza di liquidità provocata dai ritardi, le imprese ricorrono a strumenti finanziari, come le anticipazioni e riducono anche gli investimenti.
La certificazione dei crediti, che dovrebbe consentire alle imprese di effettuare operazioni di smobilizzo in banca e di compensare i crediti con i debiti fiscali, è ancora in fase di rodaggio e mancano le sanzioni per eventuali ritardi dell’Amministrazione.
Grazie alla Direttiva Ue e al decreto che l’ha recepita, sottolinea l’Ance, si registrano però i primi segnali di attenzione delle Pubbliche Amministrazioni, che da una parte dovrebbero ridurre i tempi medi di pagamento, ma dall’altra stanno facendo diminuire i bandi di gara data la consapevolezza delle PA di non riuscire a rispettare il termine di 60 giorni per i pagamenti.
Allo stesso tempo l’Ance lamenta che il piano di pagamento approvato dal Governo è positivo, ma ancora insufficiente. Il decreto che ha recepito la Direttiva comunitaria sta funzionando, tanto che sono stati pagati 4 miliardi sui 7,5 previsti, con una ricaduta stimata in 6,75 miliardi di euro.
Per risolvere in modo definitivo la situazione l’associazione degli edili propone di riformare strutturalmente il Patto di stabilità interno e rivedere le modalità di contabilizzazione della spesa pubblica, che in questi anni hanno consentito il rispetto solo formale dei vincoli europei, favorendo la formazione di debiti nascosti.
L’Ance conclude affermando che si dovrebbero inoltre pagare tutti gli arretrati , garantire una certificazione automatica dei debiti e rivedere le procedure amministrative dei pagamenti.