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Inarsind: ‘la formazione obbligatoria è una mera acquisizione di crediti’

Inarsind: ‘la formazione obbligatoria è una mera acquisizione di crediti’

Dal Congresso di Taormina il Sindacato si impegna a renderla un reale aggiornamento professionale

Vedi Aggiornamento del 12/10/2015
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 12/10/2015
15/10/2013 - Le ultime leggi e regolamenti imbrigliano l’attività e la formazione libero-professionale all’interno di parametri troppo stringenti; per questo InArSind si impegnerà per rendere la formazione continua un reale aggiornamento professionale degli iscritti e non una semplice acquisizione di formali crediti.
 
È uno dei punti principali della mozione finale dell’8° Congresso di InArSind, il Sindacato degli Ingegneri e degli Architetti Liberi Professionisti che si è svolto nei giorni scorsi a Taormina.
 
Gli iscritti ad InArSind hanno espresso il loro ‘preoccupato dissenso’ nei confronti della Riforma delle Professioni e propongono “una netta e forte revisione, alla luce della palese distonia e disparità di trattamento dei soggetti interessati, dei Regolamenti attuativi approvati da CNI e CNAPPC”, criticando, in particolare, il principio dell’obbligo della formazione professionale continua.
 
Il Sindacato propone, quindi, di avviare una proposta attuativa affinché le modalità e i contenuti di erogazione della formazione continua “siano mirati al reale aggiornamento professionale degli iscritti e non alla semplice acquisizione di formali crediti professionali”.
 
Nel suo intervento ad apertura del Congresso, il Presidente Salvo Garofalo ha ricordato altri  elementi che - secondo il Sindacato - ostacolano le libere professioni in Italia: l’assenza di tariffe di riferimento, l’eccessiva burocratizzazione, l’aggiunta di nuovi oneri come formazione e assicurazione (nonostante il calo dei redditi), la mancanza di un welfare di supporto, il numero eccessivo di professionisti rispetto alle esigenze del mercato.
 
Allargando lo sguardo alle altre questioni, InArSind ha annunciato il suo impegno per una “drastica diminuzione della spesa pubblica, i cui costi drenano ingenti risorse che potrebbero essere usate per rilanciare l’attività imprenditoriale, e una revisione dell’apparato pubblico, che troppo spesso svolge solo funzioni di “controllo/impedimento” negando, di fatto, alla collettività servizi essenziali e intralciando l’iniziativa imprenditoriale e professionale”.
 
Inoltre, il Sindacato ritiene urgente modificare le leggi fiscali “che deprimono l’edilizia in tutte le sue forme e disincentivano gli investimenti nel settore” e le “leggi che riguardano il territorio, il paesaggio, l’urbanistica, il trattamento dei rifiuti e la sostenibilità ambientale, attraverso il continuo confronto con le organizzazioni di categoria”.
 
Per quanto riguarda gli aspetti operativi dell’attività libero-professionale, InArSind intende impegnarsi per favorire l’aggregazione dei propri iscritti, attraverso la costituzione di un consorzio stabile cui possano associarsi gli Ingegneri e gli Architetti.
 
Alla due giorni hanno partecipato: Maria Pungetti Presidente di Assoingegneri, Bruno Gabbiani dell’Associazione Liberi Architetti, Maurizio Boi, presidente della Consulta interregionale dell’Oice, il Presidente di Federarchitetti Paolo Grassi e quello di Confedertecnica Francesco Galluccio. Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni.
 
Tra i numerosi ospiti: Leonardo Radicati dell’Agenzia per l’internazionalizzazione (ex Ice), Italo Goyzueta della Federazione Internazionale degli Ingegneri consulenti, l’Associazione nazionale forense e l’Associazione dottori commercialisti.
 
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