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A Smart Village le case efficienti per l'ambiente mediterraneo

A Smart Village le case efficienti per l'ambiente mediterraneo

Livingbox, passivhaus, temporary dwelling e MED in Italy i casi presentati

Vedi Aggiornamento del 13/02/2014
di Rossella Calabrese
04/10/2013 - Le abitazioni ad alta efficienza energetica in ambiente mediterraneo sono state il tema del primo convegno di questa mattina a Smart Village.  

L'incontro si è aperto con un'analisi da parte di Fabio Fantozzi, docente all'Università degli Studi di Pisa, delle criticità nella realizzazione degli edifici a energia quasi zero: la forma, l'orientamento, la scelta dei materiali, l'ombreggiamento. Per limitarle occorre una progettazione integrata, che tenga conto di tutti questi aspetti. Gi aspetti da considerare per abbassare i consumi dell'edificio sono diversi: un volume compatto, la forma (per ridurre la superficie disperdente), l’orientamento, l’involucro opaco e vetrato, la realizzazione corretta in cantiere, il controllo della ventilazione. Ad esempio, in una scuola, gli impianti per gli scambi di aria che passano attraverso il terreno riducono la temperatura da 30 a 15 e favoriscono il ricambio d'aria, facendo registrare un cao delle assenze per malattia degli studenti.

Fantozzi ha ricordato cos'è un edificio a energia quasi zero, come definito dalla Direttiva 2010/31/Ue sulla prestazione energetica in edilizia: un edificio ad altissima prestazione energetica, in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura significativa da energia rinnovabile, compresa quella da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze. La direttiva tiene conto anche dell'esistente e fissa i requisiti minimi 'in funzione dei costi'. Inoltre, in Italia si deve tenere conto del surriscaldamento estivo. Da non trascurare il Life Cycle Analysis (LCA) per orientare la scelta dei materiali, come richiesto anche dalla direttiva Eeqz, dalla direttiva Ecodesign e dal regolamento 305/2012. Il LCC considera il costo di un edificio in tutto l'arco della vita, compresa la manutenzione e la demolizione.

Scarica gli atti del convegno

Una abitazione concepita anche per adattarsi agli ambienti mediterranei è Livingbox, il prototipo visitabile in questi giorni proprio a Smart Village. Antonio Frattari, docente all'Università di Trento e progettista del prototipo, lo ha sintetizzato così: una notte per il concept, 10 mesi per mettere insieme tutti gli attori, 1 mese per progettarlo, 17 giorni per costruirlo.

Livingbox - ha proseguito Frattari - è caratterizzata da:
- trasportabilità: 2 moduli assemblabili per un totale di 40 mq, dimensione da container, unità abitativa residenziale o ricettiva;
- sostenibilità ambientale: apporti energetici gratuiti, presenza di rinnovabili, indipendenza dalle reti energetiche, sistema costruttivo a secco, materiali naturali, idoneo isolamento termico, building automation;
- sostenibilità sociale: resistenza al sisma, lavorazione in officina, facilità di trasporto;
- sostenibilità economica: versatilità delle soluzioni di finitura e arredo, ampia gamma di prezzi;
- certificata "Make It Sustainable" da ICMQ.

Lavinia Chiara Tagliabue, del Politecnico Milano - Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito ha affermato che i consumi di un edificio medio italiano consistono in: riscaldamento per 1000 euro/anno e elettricità per 500euro/anno. Un edificio efficiente consuma invece molto meno. Ormai è necessario passare dallo schema 'produttore di energia -> consumatori' alla smart grid in cui tutti producono e sono interconnessi. Seguendo un protocollo di certificazione energetica (casaclima, leed) si possono ottenere risparmi notevoli. Tagliabue ha ricordato che la prima casa passiva è stnel sta realizzata 1990 a Friburgo. Oggi esistono tanti esempi di Eeqz, sia come edifici singoli che come ecoquartieri.

Carlo Luigi Ostorero, del Politecnico di Torino - Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica si è soffermato sul temporary dwelling e h citato esempi di inspiration hotel (cubi nel deserto, tubi di cemento, case sugli alberi in finlandia, lodge nel bosco). Il Politecnico di Torino sta lavorando al progetto Omnia: una casa da 25 mq, super nelle prestazioni e mini nelle dimensioni. Queste abitazioni temporanee possono essere installate nei posti più belli d’Italia, valorizzando il territorio dal punto di vista turistico e sviluppando un nuovo settore industriale.

Chiara Tonelli, dell’Università degli Studi "Roma 3" - Dipartimento di Architettura ha illustrato 'Med in Italy', prototipo che ha partecipato al Solar decathlon (in questi giorni a Los Angeles e l'anno prossimo a Parigi) e che si trasporta su treno. In ambiente mediterraneo il problema è il caldo (tre mesi di riscaldamento consumano quanto un mese di raffrescamento). La pianta di 'Med in Italy' riprende il geroglifico sumero che indica la casa. La casa è a patio, chiusa all'esterno, con grandi finestre ma schermate, e un lucernario a tetto. La distribuzione degli spazi rispetta le abitudini mediterranee (camera da letto separata, tavolo da pranzo per sedersi, non un bancone). 'Med in Italy' è passiva, con la struttura in legno. La massa isolante è stata costituita da sabbia in tubi di alluminio, per un totale di 50 cm di spessore della parete.
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