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Federarchitetti: POS facoltativo per gli studi tecnici nel 2014 e 2015
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Federarchitetti: POS facoltativo per gli studi tecnici nel 2014 e 2015
La proposta della Federazione per evitare l’ulteriore aggravio di costi per i professionisti
17/12/2013 - Rendere facoltativo negli anni 2014 e 2015, per i professionisti dell’area tecnica, l’obbligo di installare il POS negli studi. Lo chiede Federarchitetti al Governo.
La Federazione motiva le sue richieste spiegando che l’obbligo di POS costituisce un ulteriore aggravio di costi per i professionisti, senza avere effetti tangibili sul controllo della trasparenza fiscale; inoltre, secondo la federazione, manca un sufficiente tempo di sperimentazione del sistema.
Nella lettera, Federarchitetti cita il chiarimento della Banca d’Italia, che ha ricordato la volontà del legislatore di promuovere l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronico nelle transazioni commerciali, ai fini del contrasto dell’evasione finanziaria e fiscale, e l’evoluzione tecnologica che il mercato offre a tale soluzioni. Bankitalia ha poi sottolineato che, oltre al POS, rimane ammessa la possibilità di accettare pagamenti con le altre modalità attualmente correnti.
Inoltre, Federarchitetti chiede di mettere in campo reali misure di contrasto ai rapporti professionali illegali, denunciati dal recente Rapporto della Guardia di Finanza, adottando le soluzioni proposte dalla Federazione stessa, come la mobilità dei dirigenti, le centrali di committenza regionali e procedure di affidamento unificate.
Infine, Federarchitetti invita la politica a promuovere un tavolo congiunto tra le componenti sindacali ed ordinistiche delle professioni tecniche, per individuare le priorità necessarie ad immediate riforme e per dare riscontro ai problemi che hanno determinato la profonda crisi del settore, con tutte le gravi implicazioni per la collettività.
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La Federazione motiva le sue richieste spiegando che l’obbligo di POS costituisce un ulteriore aggravio di costi per i professionisti, senza avere effetti tangibili sul controllo della trasparenza fiscale; inoltre, secondo la federazione, manca un sufficiente tempo di sperimentazione del sistema.
Nella lettera, Federarchitetti cita il chiarimento della Banca d’Italia, che ha ricordato la volontà del legislatore di promuovere l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronico nelle transazioni commerciali, ai fini del contrasto dell’evasione finanziaria e fiscale, e l’evoluzione tecnologica che il mercato offre a tale soluzioni. Bankitalia ha poi sottolineato che, oltre al POS, rimane ammessa la possibilità di accettare pagamenti con le altre modalità attualmente correnti.
Inoltre, Federarchitetti chiede di mettere in campo reali misure di contrasto ai rapporti professionali illegali, denunciati dal recente Rapporto della Guardia di Finanza, adottando le soluzioni proposte dalla Federazione stessa, come la mobilità dei dirigenti, le centrali di committenza regionali e procedure di affidamento unificate.
Infine, Federarchitetti invita la politica a promuovere un tavolo congiunto tra le componenti sindacali ed ordinistiche delle professioni tecniche, per individuare le priorità necessarie ad immediate riforme e per dare riscontro ai problemi che hanno determinato la profonda crisi del settore, con tutte le gravi implicazioni per la collettività.
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