Il Pos negli studi sarà obbligatorio dal 1° gennaio 2014, niente rinvio
PROFESSIONE
Il Pos negli studi sarà obbligatorio dal 1° gennaio 2014, niente rinvio
Respinto l’emendamento di Enrico Zanetti, Scelta Civica, che chiedeva di spostare al 1° gennaio 2015 l’obbligo per i liberi professionisti
10/12/2013 - È stato bocciato l’emendamento alla Legge di Stabilità che proponeva il rinvio dal 1° gennaio 2014 al 1° gennaio 2015 dell’obbligo per i liberi professionisti di dotarsi di POS.
La proposta portava la firma di Enrico Zanetti, responsabile politiche fiscali di Scelta Civica e vicepresidente della Commissione Finanze della Camera.
“L’emendamento è stato giudicato inammissibile per ragioni idiote. Abbiamo fatto ricorso ed abbiamo appena avuto notizia che è stato respinto per le stesse ragioni già commentate” - ha scritto Zanetti su Facebook.
“Non ho parole. Spero solo che sia perché eravamo gli unici ad essersene preoccupati e che il Governo preferisca poi assumersene la paternità con un intervento ‘di revisione’ nei prossimi giorni, per non lasciare solo a noi la vittoria politica” - ha concluso.
La partita però è ancora aperta, dal momento che in questi giorni la Commissione Bilancio della Camera sta votando gli emendamenti al disegno di Legge di Stabilità 2014, che approderà in Aula la prossima settimana.
I commenti
L’ANIALP, Associazione Nazionale Ingegneri Architetti Liberi Professionisti, è “indignata e sorpresa da tanta poca lungimiranza ed arroganza per il mancato accoglimento dell'emendamento”. “Il Parlamento - afferma in una nota - dimostra ulteriormente il distacco dalla realtà rispetto ad un'economia reale ridotta alla canna del gas, non rendendosi minimamente conto di quanto può essere distruttivo per il comparto professionale un nuovo balzello che regala soltanto soldi alle banche sottraendole dal reddito già martoriato del comparto professionale”.
L’obbligo di POS
Ricordiamo che l’articolo 15 del Decreto Sviluppo Bis (DL 179/2012) ha introdotto, per i professionisti, l’obbligo di dotarsi di Pos dal 1° gennaio 2014
Gli Ordini professionali degli ingegneri e degli architetti si sono dichiarati contrari all’obbligo, sostenendo che “le attività professionali prevedono pagamenti normalmente superiori ai massimali delle carte di debito” (Architetti) e che, con l’obbligo di POS, “60 milioni di euro si trasformeranno da reddito dei professionisti a rendita per le banche” (Ingegneri).
Concordi i Sindacati: il Pos “poco si concilia con importi delle prestazioni professionali normalmente superiori ai 1.000 euro” (InarSind) e “l’edilizia è ferma e il Governo ci strizza con inutili balzelli. Siamo pronti all’astensione dall’attività professionale” (Federarchitetti).
È passata all’azione la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) che, pochi giorni fa, ha messo nero su bianco un emendamento alla Legge di Stabilità che chiede di escludere dall’obbligo di Pos alcune categorie di professionisti, sulla base di determinati criteri.
In assenza di rinvio, l’obbligo di Pos scatterà il 1° gennaio 2014, ma chi non si mette in regola non rischia alcuna sanzione, dal momento che mancano i decreti attuativi e, di conseguenza, le sanzioni.
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La proposta portava la firma di Enrico Zanetti, responsabile politiche fiscali di Scelta Civica e vicepresidente della Commissione Finanze della Camera.
“L’emendamento è stato giudicato inammissibile per ragioni idiote. Abbiamo fatto ricorso ed abbiamo appena avuto notizia che è stato respinto per le stesse ragioni già commentate” - ha scritto Zanetti su Facebook.
“Non ho parole. Spero solo che sia perché eravamo gli unici ad essersene preoccupati e che il Governo preferisca poi assumersene la paternità con un intervento ‘di revisione’ nei prossimi giorni, per non lasciare solo a noi la vittoria politica” - ha concluso.
La partita però è ancora aperta, dal momento che in questi giorni la Commissione Bilancio della Camera sta votando gli emendamenti al disegno di Legge di Stabilità 2014, che approderà in Aula la prossima settimana.
I commenti
L’ANIALP, Associazione Nazionale Ingegneri Architetti Liberi Professionisti, è “indignata e sorpresa da tanta poca lungimiranza ed arroganza per il mancato accoglimento dell'emendamento”. “Il Parlamento - afferma in una nota - dimostra ulteriormente il distacco dalla realtà rispetto ad un'economia reale ridotta alla canna del gas, non rendendosi minimamente conto di quanto può essere distruttivo per il comparto professionale un nuovo balzello che regala soltanto soldi alle banche sottraendole dal reddito già martoriato del comparto professionale”.
L’obbligo di POS
Ricordiamo che l’articolo 15 del Decreto Sviluppo Bis (DL 179/2012) ha introdotto, per i professionisti, l’obbligo di dotarsi di Pos dal 1° gennaio 2014
Gli Ordini professionali degli ingegneri e degli architetti si sono dichiarati contrari all’obbligo, sostenendo che “le attività professionali prevedono pagamenti normalmente superiori ai massimali delle carte di debito” (Architetti) e che, con l’obbligo di POS, “60 milioni di euro si trasformeranno da reddito dei professionisti a rendita per le banche” (Ingegneri).
Concordi i Sindacati: il Pos “poco si concilia con importi delle prestazioni professionali normalmente superiori ai 1.000 euro” (InarSind) e “l’edilizia è ferma e il Governo ci strizza con inutili balzelli. Siamo pronti all’astensione dall’attività professionale” (Federarchitetti).
È passata all’azione la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) che, pochi giorni fa, ha messo nero su bianco un emendamento alla Legge di Stabilità che chiede di escludere dall’obbligo di Pos alcune categorie di professionisti, sulla base di determinati criteri.
In assenza di rinvio, l’obbligo di Pos scatterà il 1° gennaio 2014, ma chi non si mette in regola non rischia alcuna sanzione, dal momento che mancano i decreti attuativi e, di conseguenza, le sanzioni.
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