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Piano Casa Veneto, i sindaci chiedono di modificarlo

Piano Casa Veneto, i sindaci chiedono di modificarlo

Ministro Zanonato: ‘è necessario che l’ultima parola in tema di concessioni torni ai Comuni’

Vedi Aggiornamento del 04/11/2014
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 04/11/2014
10/01/2014 - I sindaci dei capoluoghi veneti presenteranno alla Regione una proposta di legge per modificare il Piano Casa.
 
Lo hanno annunciato ieri a Venezia, al termine di un incontro al quale ha partecipato anche il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato.
 
“Gli obiettivi della legge sono condivisibili - hanno detto i sindaci di Venezia, Padova, Treviso, Vicenza, Belluno e Rovigo -; la nostra sarà un’iniziativa di collaborazione, non di contrapposizione, vogliamo aiutarli a fare meglio. Tra una settimana - hanno aggiunto i sindaci - proporremo un’integrazione alle legge per riequilibrare il ruolo dei Comuni nella gestione del territorio, che viene resa difficile se non proprio negata”.
 
Concorde il Ministro Zanonato, secondo il quale “ben venga la possibilità di rilanciare l’economia attraverso programmi di edilizia, ma è necessario che torni in capo ai Comuni la possibilità di dire l’ultima parola in tema di concessioni visto che conoscono le reali necessità del territorio”.
 
E ha annunciato che ne discuterà con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. La riunione con i sindaci veneti è stata aggiornata al 19 febbraio a Padova e in quell’occasione si punta a portare già una proposta di modifica alla legge.

“Ben venga qualsiasi proposta, nei confronti della quale avremo tutta la debita attenzione come abbiamo fatto comunque finora, purché sia migliorativa. Su queste basi siamo pronti ad aprire in qualsiasi momento il confronto”. Questa la replica del vicepresidente e assessore regionale al territorio Marino Zorzato.
 
“Per quanto riguarda il coinvolgimento del Ministro Flavio Zanonato - ha aggiunto Zorzato - che si è detto pronto a portare il caso al Governo per un eventuale ricorso alla Corte Costituzionale, mi auguro che non si limiti ad ascoltare soltanto i sindaci, appartenenti tra l’altro quasi tutti alla sua area politica, ma voglia sentire anche le argomentazioni della Regione e in tal senso resto a disposizione nel caso mi voglia incontrare. Se non altro perché è il ministro allo sviluppo economico e non alla ‘regressione’ economica”.


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