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‘Aprire i cantieri della riqualificazione energetica e antisismica’

‘Aprire i cantieri della riqualificazione energetica e antisismica’

Le richieste di costruttori, Architetti e Legambiente al Governo Renzi e al Parlamento

Vedi Aggiornamento del 24/04/2014
Vedi Aggiornamento del 24/04/2014
25/02/2014 - “Aprire subito i cantieri della riqualificazione energetica e antisismica”. E’ quanto chiedono l’Associazione dei costruttori edili (Ance), il Consiglio Nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnappc) e Legambiente al Governo e al Parlamento in un documento congiunto sulla Rigenerazione delle città ed il mercato dell’edilizia.
 
Tra le proposte:
- escludere dal patto di stabilità gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio pubblico, finanziati dalle Regioni e dagli Enti Locali;
- istituire un fondo nazionale di garanzia presso la Cassa depositi e prestiti per favorire l'accesso al credito da parte degli Enti Locali, dei proprietari di abitazioni, dei condomini e locali ad uso commerciale che intendano investire nella riqualificazione energetica e antisismica;
- snellire le procedure e introdurre incentivi per consentire di realizzare questi interventi sui condomini, ossia proprio dove vivono oltre 20 milioni di italiani.
 
Tutte proposte che spingono in avanti innovazione e qualità degli interventi perché legate a precisi obiettivi energetici da certificare (riduzione di almeno il 50% dei consumi per il riscaldamento delle famiglie, miglioramento antisismico degli edifici).
 
“Al nuovo Governo chiediamo impegni seri e responsabilità precise - sottolineano costruttori, architetti e ambientalisti - in tema di politiche urbane che, da oltre 20 anni, sono state escluse da qualsiasi investimento e intervento. Per tornare a creare lavoro e dare risposta ai problemi delle famiglie oggi è fondamentale puntare sui cantieri della riqualificazione del patrimonio edilizio e delle città.
 
Dal Governo Renzi ci aspettiamo una particolare attenzione a come attrarre le risorse previste dalla programmazione europea 2014-2020 proprio per l’efficienza energetica e le aree urbane”. “Non c’è crescita senza lo sviluppo e l’ammodernamento delle città e tornare ad investire nelle politiche urbane rappresenta una scelta coerente con l’obiettivo di guardare al futuro e di portare il Paese fuori dalla crisi”.
 
 
Fonte: ufficio stampa Cnappc
 
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